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Narratore's pov

-"E quindi hai intenzione di dimenticarmi?"

Toni stava vivendo una sorta di infatuazione che condizionava tutta la sua vita, soprattutto se era la prima volta dopo quattro anni che le piaceva qualcuno. O meglio, che le piaceva qualcuno così tanto.
E, forse, stava trascurando i suoi migliori amici soltanto per una ragazza che sapeva molte cose su di sé ma che parlava poco, quella persona riservata e mascherata poco facile da capire.
Era quella persona a cui Toni avrebbe donato qualsiasi cosa pur di entrare a far parte della sua vita ed aiutarla in qualsiasi modo.

Quindi, Toni si meritava che Jughead fosse arrabbiato con lei, o che comunque si domandasse il motivo di tale distaccamento.

-"No, non voglio dimenticarti, come puoi pensare una cosa del genere?" Toni sospirò.
-"Non so, sono quasi due mesi che neanche usciamo il sabato sera, ed è strano da parte tua."
-"È che sono dovuta rimanere ferma per il polso e quindi sto intensificando con la palestra."
Jughead sollevò le sopracciglia incredulo.
-"Non vorrai prendermi in giro."
-"No...assolutamente no."

Nel mentre, una chioma rossa passò dietro di loro, posando una mano sulla spalla di Toni.
-"Buongiorno, ti ho portato la merenda che ti ho promesso ieri." sorrise.
La rosa arrossì violentemente, voltandosi ed afferrandola prima di ringraziarla con un veloce abbraccio.
Cheryl oscillò lo sguardo tra lei e Jughead prima di continuare.
-"Ci vediamo ad educazione fisica, allora."
-"Si, certo." Toni sorrise, continuando ad osservarla mentre spariva fra i corridoi.

-"Mh...intensifichi con la palestra quando, esattamente?
Del tipo che il pomeriggio sei impegnata con lei, giusto?"
-"Non perché sono uscita un pomeriggio ti ho mentito." sospirò.
-"Toni, ti ha semplicemente portato la merenda e saresti stata disposta a fare qualsiasi cosa ti avesse chiesto, qualsiasi."
-"È stato semplicemente carino da parte sua."
-"Posso rimanere qui a vita, Toni: dimmi la verità."

La rosa abbassò lo sguardo sulla merenda e lo rialzò poco dopo, facendo un sospiro e guardandosi intorno.
-"La sai la verità."
-"Ti piace, quindi?"
-"Si, insomma, non capisco perché tu me lo stia chiedendo."
-"Perché proprio lei?" Jughead si lamentò.
-"Cosa puoi capirne tu?" ridacchiò.
-"Ti prometto che sabato usciamo, okay?" continuò, posando una mano sulla sua spalla.
-"Whyte Wyrm?"
-"Whyte Wyrm."

-

Il sabato pomeriggio, prima che dovesse recarsi al famoso bar del southside, Toni aveva invitato Cheryl a casa sua per la prima volta.
Suo padre non ci sarebbe stato poiché in trasferta per lavoro, e piuttosto che non vederla, avrebbe fatto di tutto pur di incontrarla poche ore.

Cheryl si era innamorata della casa di Toni.
L'arredamento era diverso dal solito, il divano era molto comodo, molto ordinata, piuttosto grande e confortevole.
L'unica cosa che non sopportava, era l'odore di fumo che si insediava nei tuoi polmoni.
Sperava soltanto che non fosse merito di Toni.

Quest'ultima, la portò quindi nella sua stanza, lasciando che la purezza dell'aria di inizio inverno potesse piacerle di più.
-"Prendo dell'acqua ed arrivo." disse la rosa con un sorriso, quasi non inciampando sui suoi stessi piedi mentre si dirigeva verso il frigo.
Era nervosa, aveva più ansia del normale e, per qualche ragione, si sentiva in soggezione.
Sperava vivamente che fosse una sua impressione.

Tornò quindi in camera, trovando Cheryl con dei libri tra le mani.
-"Shakespeare, Oscar Wilde, Jeane Austen..." disse, facendoli girare tra le proprie dita.
-"Fino ad un anno fa li rileggevo sempre." sorrise.
-"Ora non più?"
-"Mh...ho cercato di trovare qualcosa che mi potesse distrarre che non fosse utilizzare la violenza, ma non ha funzionato."
-"Il pugilato non è violenza." osservò Cheryl, posando i libri e sedendosi sul letto.
-"È determinazione, impegno e coordinazione." continuò.
Toni sorrise soddisfatta, sedendosi al suo fianco.
-"E questa chi te l'ha insegnata?" ridacchiò.
-"Mio fratello." sorrise, abbassando lo sguardo a terra.
-"Hai un fratello?"
-"Avevo, Toni."

E come al solito, la rosa parlava sempre troppo, obbligando agli altri a dire cose che non volevano.
E forse, Cheryl lo aveva fatto perché voleva, e lo sperava con tutta se stessa.
Sperava che Cheryl non cominciasse a richiudersi dopo tale rivelazione.

-"A me...a me dispiace, non volevo interferire."
-"Non preoccuparti Toni, non potresti mai farlo.
È semplicemente la vita che non da seconde chance e chi le merita." sorrise.

Toni non ci mise molto ad incantarsi nei suoi occhi e perdersi delle sue sfere dilatate.
Quel sorriso malinconico ed una fossetta al lato della guancia.
La sua mano gelida posata sulla sua caramellata, e dei capelli che ricadevano mossi sulle spalle.

Toni riprese fiato dopo un tempo che sembrava interminabile, rendendosi conto di averla guardata un po' troppo a fondo.
E se voleva farlo da tempo, forse questo era il suo momento.
Ora o mai più, pensò.

Posò le mani suoi fianchi e la attirò per un bacio che esprimeva non altro che quello che non avrebbe saputo dire a parole.
Il cuore che batteva velocemente, ed un qualcosa che riprovò per la prima volta dopo tempo: emozioni.
Quella preoccupazione ed agitazione da prestazione, e l'ansia che facesse qualcosa di sbagliato.
Effettivamente, qualcosa di sbagliato lo aveva fatto dato che inizialmente Cheryl ricambiò, e subito dopo si ritrasse velocemente.

-"Cosa...stai facendo?" domandò con le sopracciglia corrugate, oscillando il suo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra.
-"Devo dirtelo?"

Cheryl si alzò, mise la mani tra i propri capelli e si maledisse per essere caduta in una trappola chiamata amore, sentimenti e soprattutto dipendenza affettiva.
Era l'inizio della fine, e lo sapeva bene.

-"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Toni sembrava mortificata.
-"No, non...preoccuparti." sospirò, sentendo ancora le farfalle nello stomaco e le labbra formicolare.
Il primo bacio peggiore di sempre, pensò.
E soltanto per colpa sua.

-"Devo andare Toni, divertiti con i serpents." concluse frettolosamente, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di sé.
Toni sentiva lo stomaco in subbuglio ed una felicità mista a sofferenza.
Quelle emozioni che fino ad oggi aveva dimenticato di poter provare, come quella di interessarsi a come si presentasse agli altri.
E con Cheryl era tutto diverso: lei le aveva mostrato il potere di riportare il sole nella propria vita, nonostante la sua fosse enormemente grigia.

Toni sospirò e tenne la testa tra le mani, pensando a quanto fosse stata stupida ed alla promessa che si era posta: lasciare che facesse tutto lei.
Come al solito, aveva premuto troppo forte l'acceleratore.

Sospirò ancora e guardò fuori dalla propria finestra, accorgendosi che era già buio e che a breve sarebbe dovuta essere al Whyte Wyrm.

Quanto avrebbe voluto, però, dover disdire ai serpents poiché il pensiero di lasciare Cheryl la rendeva in qualche modo infelice, senza l'opportuna voglia di incontrare persone così menefreghiste a cui non doveva nulla.

Ma d'altronde, Cheryl se n'era andata, e non poteva cambiarlo.

Nota autrice
1) ho la febbre e sto morendo
2) questa situazione mi urta a me che sono la scrittrice, quindi non immagino cosa possa pensarne una persona esterna, ma sono fatta così ed ormai lo sapete, byeee😍

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora