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Cheryl's pov

-"Dobbiamo parlare." dissi, sedendomi sul divano del mio soggiorno.

A New York pioveva come non mai quel giorno, il traffico era immenso, e dall'alto potevo osservare tutti piccoli ombrelli riunirsi in un solo colore.

Sospirai quando Archie si sedette al mio fianco, con un sorriso preoccupato.

-"Tra quanto dobbiamo sposarci, Archie?"
-"Tra...otto mesi." rispose, dopo aver fatto una pausa di riflessione.
-"Hai guardato i ristoranti, il vestito del matrimonio o, non so, qualsiasi cosa che lo riguardi?"
-"Non ancora, ma c'è tempo.
E poi ho già fatto la lista degli invitati tutto da solo."
-"Certo, ma ti devo ricordare che gli inviti li ho disegnati io a mano libera?"

Il rosso rimase in silenzio, negando lentamente con il capo.
-"Quindi? A dove vuoi arrivare?"
-"Al fatto che nessuno dei due sembra interessato a questo evento."
-"Io sono interessato, è solo che devo lavorare, dedicarmi alla palestra, dedicare del tempo agli amici, agli hobby-"
-"E a Veronica." lo interruppi, sorridendo malinconicamente quando lui rimase in silenzio.
-"A breve sarò tua moglie, Archie, e tra questo elenco non hai neanche pensato a nominarmi.
Quando stiamo insieme? Ci vediamo a malapena la sera per cenare.
Insomma, se questa è la vita che devi, o meglio, che dobbiamo fare, io mi rifiuto."
-"Ti rifiuti?
Come farai con tua madre, tuo padre..."
-"Non posso rovinare la vita di una persona perché la mia è eccessivamente oppressiva.
Sei sempre stato così, Arch: rovini te stesso pur di salvare gli altri.
Quanto mi hai aiutata durante l'adolescenza? Sei stato un fratello quando il mio ha preferito fuggire da questa...realtà.
È il momento che tu pensi a te stesso." sorrisi, posando una mano sulla sua spalla.
Quando alzò lo sguardo notai i suoi occhi lucidi, gli occhi di chi stava elaborando una sconfitta, e che effettivamente aveva accettato il fatto che avevo ragione: Archie si stava distruggendo.
-"È per Toni, vero?
Da quando lei fa parte della tua vita tu sei così...diversa."
Cambiai drasticamente espressione facciale dopo aver udito tale nome, prendendo un respiro profondo prima di parlare.
-"Forse la permanenza di Toni ha cambiato il mio punto di vista e mi ha aperto la mente, ma non è questo il movente per la fine di questa storia.
Archie, davvero, meriti il meglio.
Meriti di stare con Veronica, di tenervi mano nella mano senza sentirvi in colpa, di dedicarti alla vita di strada senza obbligatoriamente farti sopprimere da tutto questo lusso.
Sei il mio migliore amico, e per questo riservi un finale migliore." sospirai, sorridendo quando le sue braccia mi avvolsero.

Fine della storia.

Concludere una relazione non è mai facile, principalmente perché la memoria ci rende emotivi.
Io ed Archie avevamo vissuto dei momenti magici insieme, che non avrei probabilmente mai dimenticato, e che avrei dovuto tenere custoditi nel mio cuore.
Probabilmente non lo avevo mai amato, ma lo avevo preso a cuore come se fosse realmente mio fratello.
Forse era per i suoi capelli rossi, i quali lo rendevano più simile a me, forse era a causa del sorriso che mi strappava con il suo senso dell'umorismo avanzato, oppure erano la sua empatia ed il rispetto che mi mostrava.

Non fidarti mai di un uomo, mai.
Non fidarti della loro bontà, dei loro scopi e delle loro promesse.

Questo avvertimento valeva per tutti ma non per Andrews, che era l'eccezione.
Effettivamente non era stato leale nei miei confronti, era pur sempre un ragazzo, ma mi aveva sempre trattata come se fossi il suo diamante più prezioso.

Forse era per via di Jason, che prima di morire lo supplicò di prendersi cura di me, o forse era per la bontà che Archie possedeva.

Archie era un uomo, aveva gli stessi stimoli ed ambizioni di un ragazzo qualsiasi, ma era l'eccezione in una mia realtà complicata e distorta, dove la figura maschile aveva provocato solamente distruzione ed agonia.

-

Un bacio sulle labbra appena entrai nel suo appartamento a New York, le mani tra i suoi capelli morbidi e voluminosi mentre le sue si posarono sulla mia vita.

Serenità.
Toni era sempre stata così estroversa e gentile, delicata ma decisa.

-"Ho delle buone notizie." sorrisi cercando di prendere fiato, prendendo la sua mano e portandola a sedersi sul divano.
Lei sembrava confusa, quasi ansiosa notando come torturava nervosamente il suo labbro inferiore.
-"Non puoi più venire al mio matrimonio."
-"Come?" domandò, corrugando improvvisamente le sopracciglia.
-"L'ho appena annullato."

Rimase a bocca aperta, inarcando un sopracciglio chiedendo di darle ulteriori spiegazioni.
-"Mi sono accorta che questa non è la vita che voglio vivere.
Non ho più voglia di essere perseguitata, di vivere la vita che vogliono gli altri.
In realtà...ho voglia di cominciare a vivere."
-"È...fantastico, ma come farai con tua madre, tuo padre, il lavoro.."
-"Non ho intenzione di sapere dove si trova Clifford, cosa penserà di me Penelope nella sua vita oppure...a quanto potrebbe ridursi il mio conto bancario.
Ho semplicemente deciso che me ne andrò."
-"Fai bene a pensare a te stessa, ma non hai paura di quello che potranno pensare, come andrà la tua vita, il tuo futuro-"
-"Toni..." la interruppi ridacchiando, posando una mano sulla sua guancia.
-"Ti stai preoccupando più tu che io per questa situazione, non lo vedi?" continuai, inclinando il capo da un lato.

Lei sospirò, stringendo le spalle.
-"Scusa se ti amo, Cheryl."
Sorrisi spontaneamente, alzando gli occhi al cielo pensierosa.
-"Piuttosto potresti preoccuparti di trovare un luogo dove andare, un posto dove stare, una vita da...condividere."

La bruna mi guardò confusa, stringendo la mia mano che già teneva sul suo grembo.
-"Tu vuoi che io...venga con te?"
-"Non sarà tanto male...
Hai già deciso che lascerai la palestra, che avresti voluto cambiare compagnia di amici e che avevi bisogno di stare con me.
Insomma, tutte le settimane vieni fino a New York solo per questo."
-"È magnifico, davvero, ma hai detto che vuoi cominciare a vivere.
Nel senso, è la tua vita, io non c'entro niente."

Sospirai pesantemente, alzando gli occhi al cielo esausta.
Avvicinai il mio viso al suo, unendo le nostre labbra e sorridendo nel bacio quando provai il solito nodo nello stomaco.
-"Scusa se ti amo, Toni."

Nota autrice
E ARCHIE SI LEVA DALLE PALLEEE POPOROPOROPO

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora