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Toni's pov

-"Mio Dio, Toni.
Sei impazzita?!" Fangs domandò, quando mi ritrovò sul divano del suo soggiorno dopo aver acceso la luce.

Mi limitai ad inclinare il capo da un lato, inarcando un sopracciglio mentre tenevo le mie mani unite.

-"Dove sei stato?"
-"Ero fuori con...degli amici.
Tu piuttosto, come hai fatto ad entrare in casa mia?" domandò innervosito, stringendo le braccia al petto.
-"Chiavi nascoste sotto al portaombrelli, me lo hai insegnato tu.
Però è strano che questa sia casa tua...insomma, non abiti a Riverdale?"

Fu in quel momento che il cervello piccolo ed instabile di Fogarty prese vita ed atto di ciò che stesse succedendo.
Non era difficile ingannarlo, ma ingannare la mia cecità mentale lo era e come.

-"Questa è la casa che utilizzo quando vengo a New York per trovare i miei amici."
-"Strano che io non lo sapessi, o che in generale non sapessi che appartieni ad un setta con Jughead Jones.
Voglio dire...eri un cantante fino a poco tempo fa."
Lui deglutì a fatica, alzando poi le mani al cielo.
-"Hai vinto, okay?
Ma dimmi, come sai tutto questo?"

Io sospirai pesantemente: una parte di me ancora non ci credeva.
Perché mai Fangs avrebbe dovuto mentirmi?

-"Perché mi hai mentito, Fangs?
Credevo che tra noi ci fosse fiducia reciproca."
-"Non essere drammatica, non ti ho mentito."
-"Mi hai nascosto una tua intera vita secondaria, ti rendi conto?
Ed in più tu...hai detto a Frank tutto quello che non avrebbe dovuto sapere."
-"Okay Toni, stai delirando." Fangs ridacchiò sarcasticamente.
-"Non ho mai aperto bocca con nessuno sulle tue cose personali, e sai che non l'ho fatto neanche con chi se lo sarebbe meritato."
-"È vero, ma dopo tutto quello che hai nascosto, non capisco come non potresti mentire su questo." sospirai.

Fangs non sapeva come esprimersi, probabilmente lo avevo colto in flagrante.
-"Mi dispiace per averti mentito, sul serio.
L'ho fatto perché ci eravamo promessi di non parlare più con Jughead e di eliminarlo dalle nostre vite dato che era una cattiva persona ma...è sempre stato un fratello, capisci?
Ed adesso, mettere in discussione il fatto che io abbia detto una cosa così personale ad uno sconosciuto mi...rende molto ansioso e preoccupato."

Le parole di Fangs sembravano così vere, pure e buone proprio come lo era lui.
Mi fidavo del bruno, ma effettivamente, dopo il primo errore, eri comparabile ad un cadavere.
Tu, per me, eri morto.

-"Se non sei stato tu, dimmi chi è stato, allora." sorrisi sarcasticamente, alzandomi dal divano ed avanzando verso di lui.
Era spaventato, mentre pensava alla scusa più ovvia che avrebbe potuto usare.
-"Non lo so, fonti?"
-"Fonti, Fangs?
Sono più riservata di quanto tu possa immaginare."
-"Perché lo stai chiedendo a me, allora?"
-"Perché so che ne sei a conoscenza, ma che per un motivo o per un altro non puoi parlare.
Sei stato tu, o la persona che avevi promesso di lasciare?" avanzai ancora, fino a quando la sua schiena non aderì al muro dietro di sé.
Faceva parte di una setta ma non era in grado di difendersi?
-"Andiamo...anch'io sono tua sorella, da molto più tempo di lui."
-"Te lo giuro, non lo so."

Scossi la testa con disapprovazione, allontanandomi di poco e stringendo le braccia la petto.
-"Mi hai mentito per...dieci anni.
Come posso crederti adesso, quando è ovvio che tu non sia sincero?"

Il bruno scoppiò in lacrime, accasciandosi sul pavimento divorato dai sensi di colpa.
Ripeto, era strano che Fangs facesse parte di una setta senza sapere come difendersi.
-"Prometti che se te lo dirò, rimarrà tra noi?"

-

-"Allora, Toni...
Come sono andati gli ultimi mesi?
È da un po' che non ci vediamo." Juliet sorrise, iniziando la seduta una volta che mi accomodai di fronte a lei.

Alzai gli occhi al cielo pensierosa, decidendo da dove cominciare.
-"Non è stata una mia scelta rimandare la terapia ma...ho dovuto risolvere molte cose.
Come per esempio il fatto che io e Cheryl siamo tornate in contatto, ho pianto davanti ai miei genitori, ho scoperto che il mio migliore amico mi ha completamente dato le spalle e che, nella mia vita, era presente una spia."
-"Bene." Juliet sorrise.
-"Da cosa vuoi cominciare?"
-"Mh...penso dal fatto che Fangs mi abbia rivelato che, un amico del liceo, ha rivelato le mie informazioni personali per via di un ricatto: se lui non avesse detto a Frank un mio punto debole con lo scopo di guadagnarsi la vittoria, la sua roulotte sarebbe stata incendiata.
Quindi, insomma, non è mai bello essere svenduta e barattata come un oggetto, ed odio quando mi mancano di rispetto."

Juliet annuì mentre scriveva sul suo taccuino, per poi mostrarmi la sua massima attenzione quando rialzò il capo.
-"E tu...cosa hai fatto?"
-"Oh, beh..."

Inizio Flashback

Cheryl Blossom
T: lo sto facendo
C: sei completamente pazza, Toni
T: è soltanto quello che si merita chi vive nella schiavitù
C: fai attenzione, e torna a casa presto

Toni chiuse la chat dopo aver visualizzato il messaggio, assaporando l'odore di benzina che la circondava.
Aveva cosparso l'intera roulotte di quel liquido infiammabile, sia all'interno che all'esterno.
La bruna odiava dire che provava sentimenti per Jughead, anche se negativi.
Ma se così non fosse stato e non lo avesse odiato, non sarebbe tornata fino a Riverdale per ripagare le sue azioni.
Deglutì a fatica prima di accendere l'accendino e gettarlo tra la benzina, allontanandosi di qualche metro, osservando come l'incendio stesse prendendo vita sotto ai suoi occhi.
Sospirò soddisfatta quando assaporò l'odore di bruciato nelle sue narici, sorridendo e sperando che Jughead lo avrebbe saputo al più presto.
Aveva promesso a Fangs che non avrebbe rivelato il loro segreto, ma non per questo bisogna rinunciare ad una vendetta.

Fine flashback

Juliet rimase a bocca aperta, con la propria penna a mezz'aria sul foglio.
Probabilmente non se lo aspettava.

-"Toni, a me sembra che tu sia molto...stanca di ciò che ti accade nella vita, come se non avessi mai superato tutto quello che ti è già successo."
-"Ha ragione, dottoressa.
Ma c'è anche da dire che tutti esplodono."
-"Questa è una...grande esplosione, Toni." gesticolò.
-"Sarei grata se mi rivelassi tutto ciò che senti."
-"Sono stanca.
Sono stanca di vivere con la costante sensazione che tutti mi stiano abbandonando, di non riuscire a stare bene da sola, di dipendere emotivamente dalle persone, di desiderare la morte ogni giorno, di svegliarmi la mattina insoddisfatta, di sentirmi un peso per tutti, di essere sempre la seconda scelta, di venire screditata, umiliata, senza riuscire a fidarmi realmente di nessuno.
Come si fa a vivere così? Anzi, come faccio a chiamare vita una tale situazione?
Mio Dio...vengo divorata dall'ansia giorno e notte, sento il mio cuore pesante e le orecchie ovattate ogni volta che il mio cuore accelera di poco.
Per non parlare di quanto vorrei strappare la mia pelle, restare in doccia per tutta la mia vita, fino a quando l'acqua bollente non mi squagli.
Dottoressa, mi dica, come le sembra la vita da questa prospettiva?"
-"È tosta, lo garantisco.
Ma per questo siamo qua, Toni.
Siamo qua proprio per superare insieme quello che tormenta il tuo animo."

Rimasi in silenzio mentre anche lei pensava da cosa cominciare, sentendosi probabilmente destabilizzata dalla mia apertura emotiva.
Forse era il momento di iniziare la vera e propria terapia.

-"Hai detto che tu e Cheryl siete in contatto, giusto?
Come ti senti a riguardo?"
-"Mi sento una merda, Juliet." dissi, con gli occhi lucidi ed il mento tremolante.
-"Anzi, va una merda.
Lei si sta allontanando, ha altri scopi nella vita, obbiettivi e persone che ama con tutta se stessa.
Ormai ha altri amici, colleghi, le sue attività, ed io sono solo qualcosa di secondario che non è mai riuscita a superare.
Lei se ne andrà come fanno tutti, mi lascerà senza dire una parola perché onestamente non c'è nulla da dire, e mi dimenticherà dopo qualche settimana.
Lei ha semplicemente degli obbiettivi che non possiamo condividere."
-"Non perché tutti non hanno empatia e si distaccano facilmente, anche lei lo sta facendo.
Forse è semplicemente stanca, o gli amici che frequenta in tua assenza le sono utili per staccare dalla realtà.
Forse ti senti diversa da loro perché effettivamente per Cheryl lo sei.
Tu sei qualcosa in più, la quale può permettersi di lasciare indietro quando non vuole ferirti." rispose, accennando un sorriso malinconico.
-"Però, Toni, hai bisogno di comunicare, capisci?
Senza la comunicazione, non metteremo mai al proprio posto il disordine che governa la tua mente."

Nota autrice
neanche l'amore, molte volte, pone fine alla sofferenza

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora