60 -Epilogo-

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Toni's pov

Mi sono persa molte volte durante l'ampio arco della mia vita.

A volte ho perso la concezione del tempo, altre la concezione di vita, ed altre ancora la volontà di continuare a respirare.

O meglio, la volontà di continuare a tenere in vita i miei pensieri.

Ho perso anche la fiducia nelle persone per davvero...molto tempo.
I miei pensieri erano muti, sigillati nel mio cervello, attenendo che qualcuno trovasse la chiave per aprirlo.

La chiave non era nascosta nel portaombrelli come quella di Fangs, lei era più...come dire, nascosta nel mio cuore.
E quanto desideravo che qualcuno riuscisse a trovarla?

Anno dopo anno, era arrivata Cheryl: un'anima sperduta tra l'agonia e la sofferenza.
Un'anima dall'amore vero, piena di sogni e gradi di sofferenza.
Io, la sua sofferenza, la conoscevo tutta.
Ero stata in grado di scovare il suo animo fino in fondo, di conoscere il suo carattere e di innamorarmi di tutte le sue possibili sfaccettature.

Cheryl Blossom era l'amore della mia vita, l'unica persona che, nonostante gli errori, si era mostrata pentita, desolata dal suo, in parte, egoismo.

Molto probabilmente avevo sbagliato io a non curare me stessa, mostrandole l'unica parte di me che non meritava di conoscere.

Su Cheryl avevo scritto i capitoli più sinceri, quelli per cui aprivo realmente il mio cuore, a cui pensavo prima di addormentarmi o su cui nervosamente piangevo quando non uscivano come avrei voluto.

La parte più bella era che lei li riconosceva, si complimentava ed apprezzava il mio dovuto impegno.

Cheryl era l'amore della mia vita perché effettivamente sapeva ascoltare, capire ed apprezzare i tuoi più profondi difetti.

-"Toni, ti sei persa?" Cheryl mi richiamò ridacchiando, quando mi ritrovò seduta in spiaggia nella più completa solitudine.

Mi voltai verso di lei quando si sedette al mio fianco, avvolgendo il mio collo con il suo braccio, avvicinando il mio viso al suo.
-"Sì ma...grazie a te mi sono ritrovata." sospirai prima di farmi trasportare in un'altra dimensione da un suo bacio.

I Caraibi, ottava meraviglia del mondo.

Le spiaggie lisce, desolate, curate, pulite, immerse nel verde delle foreste e nel blu del mare.
Una piccola casa situata a qualche metro da lì, da cui, data l'altezza, si poteva osservare il tramonto.

Quest'ultimo consisteva nel sole che cadeva lentamente nel mare, si immergeva in esso e tramontava silenziosamente, proprio come in questo momento.

Lo stavo osservando prima che i baci di Cheryl non mi distraessero.
Sapevo molto bene che, come al solito, saremmo finite sdraiate sulla spiaggia ad osservare le stelle.
Ovviamente quando ci era concesso, quando i soliti amici non chiedevano di noi per uscire dopo cena.

La mia vita era cambiata notevolmente negli ultimi tre anni.
Avevo concluso da poco il mio percorso psicologico e tornavo spesso a Los Angeles soltanto per Juliet.
Lei era a conoscenza di tutto, della partenza improvvisata, di Cheryl, del motivo per cui lo stessi facendo e della felicità che finalmente stavo provando.

Non avrei potuto dire che non pensavo più a Peaches, che il mio corpo sembrava finalmente il mio, o che molte volte non mi sentissi ancora stanca.
Potevo però promettere che non mi svegliavo più nel cuore della notte, che la pensavo soltanto nei giorni più bui e che, finalmente, non avrei mai desiderato di morire.
Piuttosto, ero completamente terrorizzata dalla morte.

Non avevo mai più parlato con Fangs, Melanie oppure Carl.
Li avevo completamente rimossi dalla mia vita, avevo cambiato numero di telefono, eliminando tutti i miei social.

𝘈𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘭𝘰𝘴𝘵? «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora