TW: Riferimenti a sostanze
stupefacenti, alcool, e violenza fisica.
Corrado Gualtieri aveva preso il posto di suo padre nel bar di famiglia a soli diciotto anni, con in mano nemmeno il diploma della terza media, ai tempi l'unico documento obbligatorio, e tutte le aspettative che solo un giovane alle prime armi può avere.Aveva cominciato a lavorare nel novantadue, adeguandosi alle proprie esigenze di tipo economico, e quelle della donna che avrebbe sposato, tredici anni dopo, inizialmente riducendosi allo stremo, non abituato ai ritmi lavorativi, ma facendosi spazio lentamente come uno dei luoghi di ritrovo, al tempo, più frequentati.
Era un ragazzo di diciotto anni, sapeva perfettamente cosa cercassero i suoi coetanei, e si era reso subito conto del fatto che, quello che in quel momento era niente di speciale oltre che un semplice bar, sarebbe potuto diventare molto di più.
Per questo, dopo trentuno anni di distanza dal suo primo cocktail servito, il Bar Wars - nome scelto dal suo nipotino, al passo coi tempi - continuava ad essere frequentato da giovani di tutte le età.
Certo, chiudendo gli occhi ogni tanto con la legge, perché il guadagno certo non lo si ottiene essendo sempre onesti.
Spesso aveva fatto finta di non vedere ragazzi, minori, servirsi dei propri drink, e altrettante volte si ere tappato gli occhi quando questi gli avevano mostrato documenti palesemente falsi, o presi dai loro genitori, magari.Alla fine, per quanto stare con i giovani fosse altamente stimolante per un vecchiaccio apatico come lui, tante volte sentiva di non ritenersi seriamente soddisfatto. Il mondo visto dietro il bancone del locale, alcune sere, gli sembrava ridicolo, grigio e terribilmente triste.
Ma finché gli faceva pagare la bolletta dell'Enel, andava bene.Quindi semplicemente ignorava i ragazzini con gli occhi rossi che entravano ed uscivano dal suo bar. Si era sempre voluto fare i fatti propri, e in trentun anni di carriera, mai aveva avuto problemi di alcun tipo.
Beh sì, mai, oltre quel ragazzino dagli occhi celesti, che con aria sconcertata, poggiato con la schiena al muro esterno del proprio locale, con i pugni chiusi e lo sguardo vigile, duro.
Si accese una sigaretta, porgendola al giovane, che prontamente, con un gesto della mano, declinò l'offerta.
Magari avesse avuto un nipote puritano come il ragazzino dai capelli biondi, al posto di una ciminiera di quasi vent'anni che gli rubava le sigarette di nascosto credendolo fesso."Mi stavi per far chiudere il locale, lo sai?" Gli domandò, ironicamente.
Quello alzò le spalle.
"Quando sono arrivati i carabinieri qui, mi è preso un colpo!" Continuò a parlare, da solo "Non ho niente da nascondere ma non era mai capitato facessero controlli in giornata. Solitamente si fermavano qui fuori, a fare il test del palloncino dopo le serate, ma non si sono mai approcciati a me"
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Nessuno vuole essere Robin
Fanfiction"La verità è che sei bravo a illuderti, Christian, e a convincerti che tutti gli schemi che ti sei auto-imposto siano la cosa più giusta per te. Mi dispiace, allora, avvisarti che, la mia verità non è quella che a te piace raccontarti" E così dicend...