Christian era a casa.
I suoi amici avevano proposto di uscire, anche avvisando con largo anticipo, ma non c'era stato verso di convincerlo, anche se non aveva alcun impegno. Si era ostinato a ripetere un fermo no.
Ci aveva provato Luigi, a convincerlo, insieme a Carola, Cosmary, Serena e Luca. La risposta era stata la stessa.
Ci aveva provato anche Alex, a dire il vero, ma a lui non aveva risposto del tutto, e non aveva idea del perché.
Si era limitato a leggere l'ennesimo messaggio uguale ai precedenti dalla tendina delle notifiche del proprio cellulare, ed ignorarlo.
Così come le chiamate.E si sentiva in colpa ad essere così maledettamente complicato, al punto da tenere il muso ad una persona senza un motivo particolare.
O meglio, il motivo l'aveva. Solo, non lo riguardava in prima persona.
Gli era piaciuto il modo in cui Alex si era rivolto a Mattia in vacanza? Assolutamente no.
Era rimasto arrabbiato nonostante il tempo trascorso dal loro ritorno fosse ormai superiore alle due settimane? Chiaro che sì.
Aveva fatto un passo avanti per farglielo presente o quantomeno provare a chiarire? No.
Erano affari suoi? No.
Si impicciava lo stesso? Beh, sì.
E ci aveva effettivamente riflettuto al fatto di doversi fare da parte, che non dovesse schierarsi né da un lato e né dall'altro, e che dichiararsi neutrale lo avrebbe salvato dalla situazione.
Che poi, pensandoci meglio, si era semplicemente risposto che, se per anni aveva preso le parti di Alex e questo non si era mai lamentato della propria invadenza, allora poteva fare lo stesso con Mattia.
Alla fine, era sempre stato impiccione, e con i piedi fin troppo piantato in quegli affari, di cui non era nemmeno certo di conoscere tutta la verità.
Ma il motivo che quella sera lo spinse a rimanere con il sedere incollato alla poltrona e gli occhi fissi sul display, non era certo stata la rabbia nei confronti di Alex.
Piuttosto, Mattia.
Sin dalla vacanza, aveva convissuto con il pallino fisso in testa che il biondo avrebbe dovuto sopportare parenti, padre, famiglia e chissà cos'altro, da solo, a quel matrimonio.
Aveva visto e toccato in prima persona quanto questo lo esasperasse, e lo mettesse a disagio, alimentando l'ennesima insicurezza che, se solo ne avesse avuto le capacità, il moro avrebbe voluto levargli.
Aveva capito anche che Franco Zenzola non era un padre che avrebbe cambiato idea, ma uno che aveva preso una decisione e sembrava deciso a portarla a termine, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Conseguenze, che non subiva nessuno se non Mattia.
Mattia lo odiava a morte. Glielo aveva detto, in modo anche piuttosto schietto e duro, per essere un figlio che parla di suo padre, ma non riusciva nemmeno a biasimarlo.
Avrebbe dovuto capirlo sin dall'inizio che dietro alla finzione di Mattia riguardo la morte di Franco, niente ci fosse se non il bisogno di dissociarsi da quello che l'uomo gli diceva e gli faceva.
E chissà, magari anche il bisogno di distaccarsi dall'idea che aveva sempre avuto di suo padre, almeno fino a prima dell'incidente.
STAI LEGGENDO
Nessuno vuole essere Robin
Fanfiction"La verità è che sei bravo a illuderti, Christian, e a convincerti che tutti gli schemi che ti sei auto-imposto siano la cosa più giusta per te. Mi dispiace, allora, avvisarti che, la mia verità non è quella che a te piace raccontarti" E così dicend...