Il giorno successivo all'accaduto, Christian si sentì un po' sotto pressione, seduto accanto ad Alex. Sentiva una sorta di fastidio, mai provato prima di allora.
Il suo migliore amico gli aveva mentito per una qualche ragione che al momento ignorava, e Christian davvero credeva ci fosse un rapporto limpido tra loro. Che si dicessero tutto, ma davvero tutto senza tralasciare alcun dettaglio. Invece quella bugia aveva totalmente rovinato la serata del moro, che non riusciva proprio a capire il perché.
Perché mentirgli? Si conoscevano da anni, si raccontavano qualsiasi tipo di malefatta commessa, senza assolutamente preoccuparsi di conseguenze o altro. Lui c'era sempre stato per Alex, ma perché l'altro sentiva il bisogno di chiudersi in quel modo?
C'era qualcosa che gli stava nascondendo, e non sapeva davvero definire cosa. Qualcuno nella scuola che gli interessasse oltre Cosmary? La stava tradendo? Era una cosa perfida e schifosa, ma diamine era il suo migliore amico! Non sarebbe mai andato a riferirlo, tantomeno a lei.
Si sentiva a disagio, e mentre Alex come sempre faceva battutine, rideva, scherzava, canticchiava in macchina, Christian si ritrovava schiacciato allo sportello, in attesa di fermarsi e schizzare via il più lontano possibile dall'altro. Ne sentiva semplicemente la necessità, di prendersi un po' di tempo per riflettere, per provare a capire da solo.
Non si era mai sentito così. Alex era sempre stato l'unico che avrebbe voluto vedere in qualsiasi momento, il primo da cui sarebbe andato se avesse avuto bisogno di confidarsi, ridere, piangere. Per l'altro non era così, e si sentì deluso.
Messo da parte.
Aveva sbagliato qualcosa?
Alex era un carattere particolare. Era testardo, duro a volte, ma anche permaloso. Terribilmente permaloso. E alle volte non lo faceva intendere nemmeno di essersi offeso per qualcosa, e magari Christian si era lasciato sfuggire una frase o una battuta che lo aveva turbato, senza farci caso. Fece mente locale, ma da settimane i loro discorsi erano focalizzati su "Mattia" e Alex era tendenzialmente il primo ad aprire il discorso.
La questione Alex-Mattia lo turbava.
Da una parte aveva il suo migliore amico, che conosceva da una vita e che conosceva meglio delle proprie tasche. Che considerava alla pari di un fratello. Lo stesso che gli aveva insegnato ad andare in bici, allacciarsi le scarpe, palleggiare con il pallone e a dire le prime parolacce. Ma lo stesso che, forse approfittando della sua cieca fiducia, gli aveva rifilato una bugia.
Che magari non era la prima, e semplicemente a tutte le altre ci aveva creduto.E dall'altra Mattia.
C'era stato un momento, ai tempi della relazione con Alex, in cui il biondo gli era piaciuto sul serio. Un attimo in cui, tradendo completamente la fiducia del proprio migliore amico, aveva desiderato che il piccolo fosse suo. Se l'era fatta passare per forza di cosa, e aveva reso grazie al cielo quando, tempo dopo, si era saputa tutta la verità su Mattia. Aveva pensato che Alex in fondo lo avesse salvato, perché altrimenti nella "trappola" del biondo ci sarebbe cascato con tutte le scarpe. Non c'era stato mai un momento in cui aveva messo in dubbio la versione di Alex, perché non doveva. Non aveva motivo per farlo.Ma Mattia con suo padre era stato corretto.
Non si era sbilanciato nel dire troppo, a quanto ne sapesse, e non aveva cominciato a bombardarlo con le frasi che ripeteva di solito, riguardo Alex.
Ma era ancora così certo della parola del proprio migliore amico?"Dovrei andare a casa di Mattia" Mormorò distrattamente ad Alex, che sentendolo parlare, sobbalzò.
Era certo che il proprio migliore amico sapesse dove il biondo abitasse. La questione era: Lo avrebbe portato senza fiatare? Avrebbe posto tremila domande? Si sarebbe rifiutato?
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Nessuno vuole essere Robin
Fanfic"La verità è che sei bravo a illuderti, Christian, e a convincerti che tutti gli schemi che ti sei auto-imposto siano la cosa più giusta per te. Mi dispiace, allora, avvisarti che, la mia verità non è quella che a te piace raccontarti" E così dicend...