Capitolo Ventisei || Aperitivo e Limoncello

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La stessa mattina, non furono solo Dario, Sissi, Christian e Mattia ad avere problemi a mettersi in piedi.

Luigi non aveva mai sofferto le sbronze. Era sempre stato quel tipo di amico che, all'occorrenza, si occupava di quelli ubriachi, di non fargli fare cazzate e di farli riprendere alla fine.

Quindi, per logica, i suoi amici si trovavano a fare una guerra, per stabilire chi dovesse trovarsi a passare la nottata con il calabrese. Guerra di cui di solito non si interessava, e si limitava a sorbirne le conseguenze.

I suoi genitori si occupavano del traporto di medicinali in tutta Italia, per questo, sin da bambino era stato abituato ad avere casa libera e a rimanere solo. Per lo meno, le persone ubriache, sono di compagnia e ti fanno fare due risate.

Alex e Cosmary, dopo aver accompagnato parte della compagnia a casa, si era fermata da lui.

Non erano andati a letto subito, questo perché quel limoncello esposto lì, su una vetrina, in alto, era troppo invitante per lasciarlo lì sopra, a giudicarli come se niente fosse.

Luigi lo aveva preso per bagnarsi un po' le labbra.
I due fidanzati, invece, lo avevano finito.

Per questo, per un po', si era dovuto sorbire l'eccitazione dovuta all'alcol dei suoi amici, che saltavano da una parte all'altra, urlavano frasi sconnesse, insistevano sul voler bere ancora, fin quando non si stancò.

Fa ridere vedere un ubriaco, ma da sobrio dopo due ore avrebbe voluto solo spararsi.

Così, tenendoli nel letto matrimoniale dei suoi genitori praticamente a forza, Cosmary era crollata in un sonno profondo - che almeno non creava danni, quindi avrebbe voluto continuasse così - e Alex aveva preso a straparlare, di qualsiasi cosa, scoppiando a ridere ad ogni frase.

Ma anche lì, fin quando non gli creava danni permanenti alla casa, il suo amico poteva raccontargli anche tutta la sua vita.

Quindi si era seduto ai piedi di Cosmery - un po' per trovarsi vicino ad Alex e un po' per timore che la ragazza potesse rimettere sul letto dei suoi genitori - ed aveva ascoltato quest'ultimo, annuendo ad ogni uscita, e fingendo gli interessasse realmente.

"Christian è strano" Se n'era uscito poi, ciondolando un poco con la testa, poggiata allo schienale del lettone.

Luigi, aveva distrattamente annuito, giocherellando col cellulare.

"Non mi parla più"

Il calabrese sbadigliò, stanco.

"Perché sei ubriaco, e vuole tu sia sobrio"

"Serio?" Lo guardò ad un tratto Alex.

Luigi si accigliò, scocciato.
"No. Ti pare!"

Alex sbuffò un lamento, più che sonoro, al punto che Luigi seriamente temette il risveglio di Cosmery, che per fortuna, non parve aver sentito, rimanendo ferma nella propria posa.

Il più grande, comunque, era seriamente preoccupato.

Con Christian c'era sempre stato un bel rapporto. Erano cresciuti alla pari di due fratelli, e un po' ad Alex, senza che lo ammettesse, piaceva avere il proprio fratello minore da controllare, in senso buono. Non si erano mai separati.

Erano sempre stati loro due insieme, e vedere Christian così evasivo nei suoi confronti, un po' lo terrorizzò.
Gli voleva bene, era il suo migliore amico, ma qualcosa era cambiato.

Ed in cuor suo sapeva anche cosa.

"E se Christian dovesse chiudere con me?" Esternò nuovamente la sua preoccupazione, cosa che da sobrio non avrebbe fatto nemmeno sotto tortura cinese.

Nessuno vuole essere Robin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora