Capitolo Trentanove || Promesse Infrante

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Non aveva idea di chi, dall'alto della sua poltrona, regolamentasse le nuove tendenze di moda, ma si promise di querelarlo, chiunque egli fosse, per l'invenzione dei crop top maschili.

Per non parlare del fatto che quel crop top specifico non coprisse nemmeno un millimetro di pelle del moro, servendolo così, acqua e sapone, come nulla fosse.

Ma poi, da quando Christian sapeva mettersi la matita nera sotto agli occhi?

Lo faceva tipo da non riuscire nemmeno a prenderla in mano senza rischiare di prendere la forma del ciclope Polifemo.

Vero che da quel giorno terribile si fosse promesso di restare solo ma libero, e di non legarsi mai più a qualcun altro, ma doveva ammetterlo che quella sera il moro stesse troppo bene.

Fin troppo.

E si vergognava di pensarlo, sebbene poi non ce ne fosse motivo.

Riempiva Serena e Carola di complimenti dalla mattina alla sera, e così anche loro con lui, e mica si erano giurati mai amore eterno.

Era affettuoso, sì, ma mica fraintendibile.

...Giusto?

Poi per uno come lui, che più che l'aspetto fisico si soffermava sul modo di fare e sul carattere, quegli apprezzamenti che non riusciva assolutamente a controllare nella propria testa, erano privi di valore e di senso.

Il mondo era pieno di ragazzi bellissimi, ma mica si fidanzava con tutti loro.

E come se non bastasse, notò solo in quel momento il modo impeccabile con cui, stranamente, si era acconciato i ricci, solitamente portati - come si suol dire - a caso.

"Devo recuperare Cosmary, Serena e Carola" Annunciò, ancora a corto di fiato, poggiando il piattino di plastica sul prato fresco "E anche un po' d'acqua"

"Vuoi un po'? Ancora non l'ho cominciato" Christian gli offrì il proprio, tendendoglielo "Poi stavano aiutando Carola a cambiarsi per- Sinceramente non so neanche bene cosa, sarà una cazzata delle loro... Ti conviene passare tra un po'"

E Mattia sapeva bene quale fosse il piano della sua amica, e che proprio questo prevedesse un cambio d'abito che, a proposito, era anche curioso di vedere, a quel punto.

Ma dovette convenire col fatto che Christian avesse ragione.

Se davvero le ragazze si stavano preparando, ci avrebbero messo fin troppo, conoscendole, e davvero gli sarebbe convenuto aspettare e cercarle più tardi.

Quindi, l'acqua l'aveva, e le ragazze sarebbero arrivate.

Per un totale di zero motivi per allontanarsi senza sembrare un completo idiota che scappa a caso dagli altri. Bene.

Prese dalle mani del moro il bicchierino bianco, portandoselo immediatamente alla bocca e sperando di riacquistare un minimo di sicurezza nella voce.

"Stai bene vestito così" Disse il moro, giusto per aprire discorso.

Ah, io?

"Grazie, anche tu" Annuì "Mi fate sentire tutti in difetto stasera. Siete vestiti bene, anche per stare in casa, ed io sembro uscito dalle campagne" Rise, distendendo l'imbarazzo.

"Ma no, stai benissimo invece. Poi boh volevo metterlo un giorno di questi, non sapevo quando, e ho detto Sai che c'è? Sti cazzi, lo metto oggi"

E no, non aveva per niente calcolato il fatto che se lo avesse conservato per una delle tante serate che avrebbero passato nei locali baresi, probabilmente chi gli interessava non ci sarebbe stato e non lo avrebbe visto.

Nessuno vuole essere Robin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora