Capitolo Uno || Ricordo

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- 2021

Se qualcuno gli avesse chiesto a chi, tra i membri del proprio gruppo, avrebbe regalato la felicità, la risposta sarebbe stata scontata. Avrebbe fatto il nome di Alex.

Era una delle persone più buone e comprensibili che avesse mai conosciuto.
L'unico che, pur essendo freddo - a tratti scontroso -, sapeva come prenderlo durante i suoi momenti no, che lo portavano ad essere più testardo e duro con sé stesso del solito.
- Per quanto nemmeno Alex fosse un maestro Zen, a dirla tutta -.

Era di poco più grande di Christian. Giusto quanto bastava perché si vantasse di essere più vecchio, e di conseguenza più saggio, quando erano bambini, facendo diventare un piccolo Christian imbronciato per una giornata intera. E la povera Anna, sua madre, doveva sopportare le continue lamentele del suo bambino, perché Alex era un gran dispettoso e non perdeva occasione di far tornare il suo piccolo in lacrime.

I suoi genitori e quelli di Alex si conoscevano dalle superiori. Erano una sorta di...gang - Christian amava definirli così-, in cui suo padre Ivan era il comico della situazione, sua madre la saggia dai buoni consigli, il padre di Alex il musicista che durante i falò estivi li intratteneva e, in seguito si aggiunse la donna che sarebbe diventata la moglie del cantante: una giovane con le idee chiare e la testa a posto.

Il destino successivamente aveva fatto sì che Ivan ed Anna si innamorassero, così come i genitori di Alex, e che le due coppie si ritrovassero a festeggiare la Luna di Miele del proprio matrimonio insieme. E lì, tra il freddo della notte in Egitto - meta scelta dalle donne -, fecero una promessa: Un domani, i loro figli sarebbero stati amici come lo erano stati loro.
E andò seriamente così.

Alex era il classico ragazzo che un genitore desiderava per la propria figlia. Preciso, educato, pacato, non violento e...gay.
Già. Sua sorella Alexia lo diceva spesso, che i ragazzi migliori - belli e gentili - la maggior parte delle volte avevano altri...gusti.

Alex aveva confessato il suo orientamento qualche anno prima e Christian, così come gli altri loro amici, avevano accolto questa novità con una battuta sempre pronta.

"Più ragazze per noi, almeno"
Esclamò Luigi, un calabrese trasferito a Bergamo dal primo giorno di scuole medie, e che dal primo momento aveva ispirato a tutti una simpatia calda, dai sapori del sud a cui loro, muti e apatici bergamaschi non erano per niente abituati.

"Cos'è? Ti brucia sapere che anche se sono gay guarderanno lo stesso tutte me?"
E questa frase condita dal solito ghigno di Alex quando sparava una delle sue pungenti frecciatine, sancì la totale accettazione da parte del suo gruppo del suo essere.

E non poteva essere più felice di così.

Di seguito a quel giorno ce ne furono altri, in cui Christian si era ritrovato ad unire puntini che per tanto tempo non aveva nemmeno notato. Del tipo, perché Alex dicesse sempre di star frequentando una persona, ma alla fine o smetteva di parlarne dopo due volte, o si limitava solo a dire "Quando sarà una cosa seria te la presenterò".

Christian spesso si era chiesto come mai Alex, desiderato e bello com'era, ancora non fosse fidanzato, o quantomeno interessato a qualcuno in maniera aperta come lui lo era. E ad un certo punto si era anche risposto che probabilmente il suo amico stesse cercando la persona giusta. Colei che avrebbe sciolto il suo cuore freddo colmo di sarcasmo e celata bontà.

Christian non aveva capito un cazzo, alla fine, ma quella scoperta lo aveva portato a porsi una domanda che non si era mai preso la briga nemmeno di immaginare come ipotesi alla lontana.

"Ma a me interessano solo le ragazze?"

E dopo aver visto il ragazzo del suo migliore amico. Lo stesso a cui avrebbe regalato senza batter ciglio la felicità. Lo stesso che gli aveva insegnato ad allacciarsi le scarpe senza fare nodi. Lo stesso che da sempre aveva considerato come un fratello.

Nessuno vuole essere Robin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora