Capitolo Ventisette || Pietre

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TW: Riferimenti a comportamenti
manipolatori, e tossici

A proporre di andare a mangiare fuori, tutti insieme, fu Sissi

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A proporre di andare a mangiare fuori, tutti insieme, fu Sissi. In maniera molto innocente, quasi dimenticandosi di star mettendo seduti allo stesso tavolo Christian e Mattia.

Se ne accorse solo quando, per caso, i due si ritrovarono seduti vicini.

Non lo fece apposta!
Le era venuto semplicemente spontaneo accomodarsi al fianco di Dario, e d'altra parte, quest'ultimo si era ricordato troppo tardi dei vari screzi.

D'altra parte, Christian e Mattia, non parvero reagire male a quella vicinanza. Anzi.
Il biondo si era ammutolito, perso nei propri pensieri, e Christian si era dedicato al cellulare, ignorando non solo il vicino di posto, ma anche gli altri due.

Era chiaro che la questione non fosse sollevata - non avrebbe mai potuto essere altrimenti - ma nessuno aveva il coraggio di farsi avanti, e porre domande a Mattia, che al contrario se le aspettava eccome.

Come si fa a non chiedere, dopo quello che i tre avevano visto?

Dario e Sissi si lanciavano sguardi, chiedendosi a vicenda come comportarsi. Quasi incitandosi a vicenda a dire qualcosa, rompere quell'aria di disagio ed intavolare un discorso piacevole, per mettere da parte il triste capitolo di quella mattinata.

Non chiuderlo.
Solo lasciarlo da parte, per quando il diretto interessato si sarebbe sentito pronto.

E qualcosa suggeriva ai due fidanzati, che Mattia non lo sarebbe stato mai.

Ad un certo punto Sissi, stanca del silenzio e vogliosa anche lei di chiudere quella vicenda in un cassetto, momentaneamente, con un finto colpo di tosse prese parola.

"Beh, com'è stato ieri?" Domandò sforzandosi di sorridere, incrociando le braccia sul ventre, in modo teatrale.

Dario, per primo, motivato dalla ragazza, rispose.

"Bella, ma non mi sono ancora ripreso"

Sissi sorrise.

Come se non lo sapesse già.

Poi guardò in direzione dei due amici.

"Chri, tu?" Si interessò, tenendosi il mento con una mano.

Il moro, risvegliato dalla trance in cui il cellulare lo aveva risucchiato, alzò lo sguardo, lentamente.
Non stava nemmeno seguendo il discorso, troppo occupato a scrivere rapido a suo padre che non sarebbe tornato a casa.

Non subito, almeno.

Sentiva il bisogno di parlare con Ivan, e farsi svelare qualche particolare che altrimenti non avrebbe mai saputo, ma da un lato gli dispiaceva. Vedeva il tentativo disperato di Sissi e Dario di distrarre Mattia, portandolo fuori, piuttosto che a casa, dove certamente avrebbe dovuto sopportare sua madre, e sentiva in un qualche modo di doverne fare parte.

Nessuno vuole essere Robin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora