10 | Il nuovo appartamento

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"Aspetta," annaspai, cercando di fermare Aiden.

Si stava allontanando lungo il corridoio, dritto verso l'ascensore.

"Vuoi davvero licenziarlo?" Gli chiesi, senza fiato. "Non vuoi considerare un'altra opzione? Come, una sospensione temporanea o un avvertimento?"

Nonostante non volessi intromettermi nella decisione che aveva già preso, non potei evitare di offrirgli delle alternative.

"É il responsabile della sicurezza degli inquilini ed ha chiaramente fallito nella sua mansione," mi rispose Aiden, senza smettere di camminare, stringendo i pugni lungo i fianchi. "Il turno di stanotte era sotto la sua sorveglianza e lui è stato così stupido da non accorgersi che uno dei suoi dipendenti era mentalmente malato. Il tuo aggressore non doveva compiere un giro di ronda su questo piano, stanotte."

Deglutii. Ripensare a quello psicopatico mi faceva tremare. Seguii Aiden ed entrai nell'ascensore.

Premette il bottone per l'ultimo piano e rimanemmo in silenzio durante il tragitto, finché Aiden non riprese parola, "Nessuno ha l'accesso al mio piano fatta eccezione per me ed i miei famigliari. La carta posseduta dagli altri inquilini o dalle guardie di sicurezza negherà loro l'accesso," mi spiegò, rassicurandomi sul fatto che non si ripresenterà mai più un episodio simile.

Nonostante questo, il mio cuore batteva velocemente. Non sapevo cosa fare.

Il pensiero di tornare in Texas, al sicuro in compagnia di mamma e papà, prese a vorticarmi in testa. Ma potevo arrendermi così facilmente?

L'ascensore si fermò non appena arrivammo al piano più alto dell'edificio. Quando uscimmo, vidi due uomini in completo a sorvegliare l'ascensore. Li guardai e seguii Aiden.

"I miei bodyguard sono sempre presenti sul piano," mi disse, "Non hanno il permesso di far entrare nessun altro se non la mia famiglia ed i miei assistenti personali."

Il corridoio era diverso da quello dei piani sottostanti. Era più scuro, ma anche più stravagante ed elegante. Era palese che appartenesse al proprietario, Aiden Klein.

Arrivammo ad un bivio ed Aiden mi condusse verso sinistra. Guardai verso destra e notai un'enorme porta a doppia anta. Quella probabilmente conduceva al suo appartamento ed era sorvegliata da altri due bodyguard.

Aiden si fermò quando raggiungemmo un'altra porta a doppia anta, più piccola di quella posta dall'altra parte del corridoio.

"Questa è la suite libera e sarà il tuo nuovo appartamento se deciderai di trasferirti qui. Assegnerò uno dei miei bodyguard di fronte a questa porta, per la tua sicurezza," si voltò verso di me e quando notò la mia preoccupazione, sospirò. "Non devi avere paura. Tutte le persone che vedi si sono guadagnate la mia fiducia, nonché quella di mio padre."

Aiden aprì la porta e la vista della suite mi fece annaspare. Lì, di fronte a me, c'era una stanza più grande del mio intero appartamento al piano sottostante.

I miei occhi viaggiarono sull'enorme salotto, sulle grandi finestre che dal pavimento arrivavano al soffitto, sul terrazzino di notevoli dimensioni ed infine, sulla sala da pranzo. C'erano due camere ed uno studio. Questo posto era decisamente troppo grande per una persona che doveva vivere da sola.

Voltai il capo verso Aiden, guardandolo con orrore. "Non posso," scossi la testa in panico, "Non posso vivere qui. Questo posto è troppo grande."

L'ultimo posto in cui volevo stare dopo l'episodio di quella notte era un luogo che mi facesse sentire ancora più sola. Nonostante Aiden mi avesse assicurato che qui avrei avuto maggiore sicurezza, non reputavo fosse una buona idea.

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