59 | Celebrazione

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AIDEN POV

I raggi del sole che mi colpivano il volto mi portarono ad aprire lentamente gli occhi. Mi svegliai immediatamente, riscaldato dai tiepidi raggi solari che filtravano dalla finestra della mia camera.

I miei occhi si soffermarono sulla ragazza al mio fianco. Nevaeh. Stava ancora dormendo profondamente.

Un sorriso mi incurvò le labbra. La guardai dormire pacificamente, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era bellissima anche mentre dormiva con i suoi lineamenti morbidi, completamente distesi, senza alcuna preoccupazione ad affliggerli.

Avevamo guardato un film fino a tarda notte, quindi lei aveva sicuramente più bisogno di riposare rispetto a me. Non volevo ancora che si svegliasse.

Cazzo. Sapevo che sarei potuto rimanere a guardarla per sempre.

Vederla dormire così profondamente mi trasmetteva una sensazione di calma e pace che non sapevo neanche spiegare da dove arrivasse.

Con gli occhi ancora chiusi, Nevaeh sollevò improvvisamente le sopracciglia. Le sue ciglia tremarono, prima di scostarsi lentamente, così come le sue palpebre. Il mio cuore perse un battito quando mi immersi nei suoi bellissimi occhi blu.

Ma poi, la sua espressione divenne scioccata.

Nevaeh si sedette improvvisamente sul letto ed io feci lo stesso. Il cuore aveva ripreso a battermi selvaggiamente.

"Oh mio Dio, che ore sono?" Nevaeh voltò il capo verso l'orologio appeso al muro.

Era mezzogiorno e la sua bocca si spalancò. Guardai anche io l'orologio.

Aspetta, cosa? É mezzogiorno? Per quale cazzo di motivo non l'ho notato prima?

Chiaramente, erano altre le cose che occupavano i miei pensieri fino a qualche secondo prima.

"Oh mio Dio," Nevaeh si alzò velocemente dal letto, incespicando quasi su sé stessa. "Sono in ritardo per le lezioni."

Cazzo. Sono in ritardo per il lavoro.

Nevaeh corse fuori dalla mia stanza ed io la seguii come un cucciolo smarrito. Il mio corpo reagiva più velocemente del mio cervello.

Quando io e Nevaeh superammo il salotto, ci fermammo entrambi. Sul tavolo erano state posizionate diverse portate. 

La mia mascella si spalancò nel vedere tutto quel cibo. Non avevo mai visto il tavolo così pieno di antipasti, primi piatti, secondi piatti e dolci.

Ian stava canticchiando felicemente. Appoggiò altri piatti sul tavolo ed io mi chiesi come diamine avrebbe fatto a farceli stare tutti. Ashton e Sam erano seduti sulle rispettive sedie, mentre bevevano il loro caffè.

"A cosa devo l'onore?" Chiesi, rendendo nota la mia presenza.

Ian alzò lo sguardo, il suo volto si illuminò ancora di più quando ci vide insieme. "É una celebrazione. Venite. Sedetevi, entrambi."

Ero senza parole.

Il mio sguardo si soffermò sull'orologio. "Sono in ritardo," era l'unica cosa che riuscii a dire.

Ashton appoggiò la tazza sul tavolino con un tonfo rumoroso, ghignando fieramente. "Non preoccuparti. Ho già annullato tutti gli appuntamenti della giornata. E ho anche già sistemato tutto in ufficio."

Cosa?

Ha appena detto di aver cancellato i miei appuntamenti? Senza il mio permesso?

"Su, capo," cinguettò Sam, felice tanto quanto Ian ed Ashton. Il suo sorriso si estendeva da un orecchio all'altro. "Ian ha sfornato cibo per un esercito. Sarebbe uno spreco non mangiarlo."

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