65 | Sorpresa

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Dopo essermi fatta una breve doccia, mi sedetti sul letto, con addosso solamente l'intimo. Mi applicai una generosa quantità della mia lozione corpo preferita sulla pelle, mentre ciò che era successo la notte precedente si ripeteva nella mia mente. Il calore viaggiò per ogni centimetro del mio corpo, mentre ripercorrevo, passo per passo, la mia prima volta con Aiden.

Non potevo negare che la mia prima volta fosse stata piuttosto dolorosa, ma sentire Aiden stringermi a sé come se fossi una parte integrante della sua anima andava oltre qualsiasi cosa fossi in grado di spiegare a parole. Unirmi con lui era stato davvero importante per me. Non riuscivo ancora a credere che ero colei che stava al suo fianco.

Alcune volte mi ritrovavo a domandarmi se stessi vivendo in un sogno, se era tutto frutto della mia immaginazione. Una ragazza ordinaria come me, stretta tra le braccia di Aiden, sembrava indubbiamente un sogno. Non pensavo di poter desiderare di essere guardata come una bellissima donna.

Un colpo lieve contro la porta mi fece distogliere dai miei pensieri. "Nevaeh," mi chiamò Aiden. Il mio battito accelerò all'istante, solo nell'udire la sua voce.

"Entra."

Nel momento in cui Aiden aprì la porta, vedendomi solamente in intimo, realizzai cos'era appena successo.

L'ho lasciato entrare nella mia stanza nonostante sia mezza nuda?

Dio, Nevaeh, ma dove hai la testa?

Aiden si fermò sui suoi passi, chiudendo la porta dietro di sé. Nonostante mi avesse vista nuda in ormai diverse occasioni, sembrava che quella vista lo cogliesse alla sprovvista.

Non sapevo cosa fare. Nascondergli il mio corpo, a questo punto, sarebbe stato stupido, così mi voltai di schiena con noncuranza, voltandomi dall'altro lato.

"Sono appena uscita dalla doccia," mormorai, mettendomi la lozione sulla mano, prima di cominciare a spalmarla sulla gamba.

Per favore, Nevaeh, non dire niente di stupido.

Tendevo a blaterare cose inutili quando ero nervosa.

Sentii i passi di Aiden avvicinarsi ed il mio cuore prese a palpitare.

Era finalmente arrivato il fine settimana, quindi avremmo trascorso molto tempo insieme. In realtà, non vedevo l'ora.

Ma perché, quindi, mi sento così nervosa?

Eravamo nuovamente soli all'interno della mia camera e non riuscivo a smettere di pensare a cos'avevamo condiviso la notte prima, su questo stesso letto.

Trattieniti. Ci sono molte cose che posso accadere in camera. Perché devo sempre pensare a quella? La mia mente è corrotta.

Aiden si sedette sul letto, vicino a me, ma io continuai a rimanere ferma nella mia posizione, senza voltarmi verso di lui.

"Come ti senti dopo la scorsa notte?" La voce di Aiden era così dolce e pacata da far svolazzare le farfalle che avevo nello stomaco. "Stai bene?"

Giusto. Non ne avevamo parlato durante la colazione perché era presente anche Ian.

Come dovevo rispondere a questa domanda? Mi sentivo un po' intorpidita, ma sarei stata presto meglio, o almeno così speravo.

"Sto bene," gli risposi con voce sottile.

Non sapevo come comportarmi in quella strana situazione, così continuai a fingermi impegnata spalmandomi la lozione. Sapevo che Aiden mi stesse guardando, sentivo i suoi occhi correre lungo la mia pelle, nonostante io non stessi facendo lo stesso.

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