83 | Confessione

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AIDEN POV

Era stata una giornata stancante tra la visita in fabbrica ed il lavoro, ma non appena arrivai nell'attico, il mio cuore si colmò di felicità.

Guardai l'orologio consapevole di essere in ritardo per la cena. La visita in fabbrica si era prolungata più di quanto avessi preventivato. Avevo detto a Nevaeh che sarei arrivato in ritardo, quindi speravo che non mi avesse aspettato per cenare. Non volevo che saltasse i pasti a causa mia.

Quando arrivai in sala, vidi Ian in cucina. Non avevo ancora detto una parola, ma lui non aveva bisogno di sentirsi dire a cosa stavo pensando.

"Ti sta aspettando," mi disse, facendomi sospirare. "Ma visto che non arrivavi, ha deciso di andare a trascorrere un po' di tempo in piscina, in attesa del tuo rientro."

Annuii e mi diressi verso la piscina. La mia mente riusciva a pensare solo a Nevaeh. Fino ad ora, mi sembrava ancora tutto surreale, era tutto troppo bello per essere vero. Lei voleva me, era pronta ad aspettare il mio ritorno a casa, ogni sera.

Non mi ero mai sentito così felice e spaventato al tempo stesso.

Avere Nevaeh in testa -- e nel cuore -- mi faceva impazzire. Ne volevo sempre di più. Per il resto della mia vita, volevo che fosse lei colei a cui potessi rivolgermi quando tutto diventava soffocante, colei a cui potessi rivolgermi quando mi accadeva qualcosa di bello. Volevo essere la stessa persona per lei. Volevo che fosse mia, ed io volevo essere suo. Volevo che fossimo inseparabili.

Stare con Nevaeh mi dava l'impressione che nient'altro contasse. Non ero più avvolto nell'oscurità. Lei era la speranza che tanto avevo agognato, ma non ero sicuro di poter sperare.

Non volevo ricadere nello stesso errore, ma lei mi aveva fatto cedere. Forse avevo già ceduto o forse ero ancora sul bordo del burrone.

Entrai nell'area piscina, e come accadeva ogni volta, quella vista mi rilassò. Era un posto fantastico dove rilassarsi e curare la propria stanchezza post lavoro, mentre ci si perdeva ad osservare le luci che illuminavano l'intera città

Ma in quel momento, la mia vista era ancora più bella.

Guardai Nevaeh nuotare a bordo piscina. Il senso di calma mi pervase all'istante, quella sensazione che non riuscivo a trovare da nessun'altra parte. Era fantastico come una sola persona riuscisse a farmi provare tutto questo. 

Sembrava che Nevaeh fosse il centro del mio universo, ma neanche questa analogia era in grado di descrivere appieno i sentimenti che nutrivo ogni volta che la guardavo. Era tutto ciò che esisteva di bello per me. La mia cura. Il mio posto sicuro. Lei era il mio paradiso ed io ero grato di avere il paradiso come casa in cui tornare ogni sera.

Nevaeh salì le scalette uscendo dalla piscina e solo in quel momento notai il bikini bianco che indossava.

Deglutii. Il mio battito accelerò. Avevo sempre saputo che era bellissima, ma a volte, la vista della sua bellezza mi torturava così tanto da farmi male. Non era per il suo corpo, perché se fosse stato soltanto per quello, non sarei mai uscito dal mio periodo di castità. C'era qualcosa in Nevaeh che la rendeva, ai miei occhi, più bella di qualsiasi altra donna avessi mai visto.

Nevaeh non aveva ancora notato la mia presenza. I miei occhi la seguirono, guardandola sorseggiare il suo cocktail analcolico. Sospirò, prima di tornare verso la piscina. Riprese a nuotare ed io rimasi fermo sul posto, come se fossi sotto ipnosi.

Per l'amore del cielo. Mi mancava. Mi mancava sempre. Ogni giorno.

Non vedevo l'ora di tornare a casa da lei e quando la rivedevo, perdevo ogni controllo.

Destinati a stare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora