18 | Sotto la superficie

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AIDEN POV

Quando uscii dalla mia camera, ero già vestito con il completo e pronto ad andare al lavoro. Trovai i camerieri cercare l'orecchino che Navaeh aveva perso. Altri stavano perlustrando le altre parti dell'attico.

"Ancora niente?" Gli chiesi e tutti mi risposero negativamente.

Avevo dato ordine a tutti di cercarlo, ma trovare un orecchino tanto piccolo non doveva essere facile.

L'immagine del volto triste di Navaeh mi riaffiorò in mente ed io ripresi parola, "Guardate ovunque. In ogni angolo."

Loro annuirono e Ian si avvicinò.

"Dov'è Navaeh?" Gli chiesi.

Non l'avevo ancora vista, neanche a colazione. E lei non saltava mai la colazione.

"Aveva lezione presto stamattina, ma non è andata in Università. É ancora in piscina," mi rispose Ian.

"In piscina?" Mi accigliai.

"Sì. Può aver perso lì l'orecchino, dal momento che ieri sera è andata a nuotare. Ha trascorso diverso tempo a cercarlo anche nella sua stanza stamattina, ma con scarsi risultati," mi disse tristemente Ian.

Superai il salotto e mi diressi in piscina. Quando entrai nella stanza, trovai Navaeh vicina all'acqua.

Era vestita casual, come ogni volta che andava al college, aveva la borsa appoggiata sulla spalla e mi stava dando la schiena.

Si voltò quando sentì i miei passi avvicinarsi a lei. Sembrava sorpresa di trovarmi lì, ma io venni colto alla sprovvista quando la guardai.

Le lacrime le bagnavano il volto. La sua mano stringeva fortemente la tracolla.

"Aiden--" Mormorò, attraverso i singhiozzi.

Non l'avevo mai vista così distrutta, neanche quando era stata aggredita dalla guardia.

"Cosa dovrei fare?" La sua voce era a malapena un sussurrio, contornata di tristezza. "Non riesco a trovarlo. Pensavo di averlo perso in piscina."

"Ne sei sicura?"

"Non lo so," scosse disperatamente la testa.

Prese un respiro profondo e voltandosi, lasciò cadere la borsa sul pavimento. Le afferrai il braccio prima che potesse avvicinarsi ancora di più alla piscina, rischiando di caderci dentro.

"Cosa stai facendo?" Le chiesi. "Hai intenzione di saltare in piscina completamente vestita, adesso?"

Lei fece spallucce, ma io mi avvicinai a lei, facendola voltare. Le afferrai fermamente le spalle, sentendola tremare tra le mie braccia, probabilmente a causa delle emozioni che la stavano soffocando.

"Non capisci," piagnucolò. "Devo trovarlo, non mi importa di nient'altro. Questo orecchino non può perdere la sua altra metà. Non sono niente l'uno senza l'altro."

Mi concentrai sulle sue condizioni, notando quanto fosse seria. C'era una storia dietro a questi orecchini e questa storia era la ragione per la quale erano così importanti per Navaeh e per la sua famiglia.

"Non puoi aspettare?" Le chiesi. "Non puoi saltare in piscina ora, con questi vestiti addosso. Hai lezione, ricordi?"

Lei scosse la testa selvaggiamente. "Ma se--"

"Me ne occupo io. Non devi farlo ora. Non ti permetterò di entrare in acqua in queste condizioni."

"Ma--"

"Navaeh," insistetti, scuotendole ancora più fermamente dalle spalle.

Lei si immobilizzò, così agganciai il mio sguardo al suo.

Destinati a stare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora