100 | Quadri per te

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Non riuscivo a credere alla mia vista. Davanti a me c'era l'uomo che agognavo di rivedere. Aiden era lì, davanti ai miei occhi.

Sto sognando? É tutto reale?

Aiden fece un passo in avanti ed il mio sguardo si soffermò sulla sua figura. Come sempre, era affascinante nel suo completo casual, indossava una camicia nera con i primi due bottoni aperti -- mostrando la pelle abbronzata del petto tonico. Le maniche erano sollevate, mettendo in mostra i suoi avanbracci. Le gambe erano fasciate in un paio di pantaloni dello stesso colore.

Un lieve sorriso faceva capolino sul suo volto, il che mi fece pensare che fosse indubbiamente un sogno. Era impossibile.

L'ultima volta che l'avevo visto, sopportava a malapena la mia esistenza. Mi aveva guardato così freddamente da congelarmi il cuore. No, non mi aveva neanche voluta guardare, non si era neanche voltato nella mia direzione.

Quindi perché ora mi sta guardando così profondamente? Come se fossi il suo tutto?

Più lo guardavo, più la situazione mi sembrava surreale.

Mi mancava. Mi mancava così tanto che non potei impedire alle lacrime di bagnarmi le guance nel trovarmelo davanti.

Ma poi, il dolore cominciò a riavvolgermi, ricordandomi di come aveva spezzato il mio cuore senza pietà, così mi voltai, allontanandomi nella direzione opposta.

Riuscii a fare qualche passo, prima che la luce illuminasse la stanza. I miei occhi viaggiarono sui muri bianchi che circondavano la stanza.

Avevo commesso un errore. Questo posto non era affatto vuoto.

I dipinti erano appesi al muro, ma ognuno di loro era coperto da un mantello nero, quindi era difficile riuscire a scorgerli nell'oscurità.

"Nevaeh," la voce di Aiden riecheggiò ed il mio cuore per poco non smise di battere.

Non sentivo la sua voce da troppo tempo. Il modo in cui aveva pronunciato il mio cuore mi fece venire da piangere, perché mi aveva sempre chiamata con quel tono prima che tutto cadesse a pezzi.

Come se avesse bisogno di me.

Non riuscivo a muovermi. Una parte di me stava ancora cercando di comprendere cosa stava succedendo, mentre l'altra parte non voleva rispondergli. Avevo paura che il mio cuore si sarebbe spezzato ancora di più, se l'avessi fatto. Perché è venuto qui? Voleva vedermi?

Collegando i puntini, capii subito che Maya ed Ash mi avevano mentito. Era stato tutto un loro piano quello di farmi raggiungere questo posto.

"Nevaeh," mi richiamò Aiden e questa volta, la sua voce tremò. Sembrava così vulnerabile, in preda a così tanto dolore.

Non riuscivo a respirare ed i miei occhi si bagnarono ancora di più. Perché mi sta chiamando così? Perché è così diverso dall'ultima volta che mi ha parlato? Perché tutta la freddezza sembra essere, ora, scemata?

Ero ancora ferma nello stesso punto. Non volevo voltarmi.

I passi di Aiden rimbombarono dietro di me. Si stava avvicinando. Volevo allontanarmi, ma i miei piedi sembravano ancorati al pavimento.

Aiden appoggiò i suoi palmi sulle mie spalle, facendomi voltare con lentezza. Non riuscendo a guardarlo in faccia, puntai lo sguardo sul pavimento.

Il cuore mi salì in gola quando mi fece sollevare il capo appoggiandomi due dita sotto al mento. I suoi occhi scintillarono, mentre guardava i miei. Si lasciò sfuggire un respiro tremante, come se ciò che stava leggendo nei miei occhi fosse uno schiaffo in pieno volto. Non sapevo cosa riuscisse a leggerci, ma provavo vergogna per non riuscire a nascondergli i miei sentimenti, ciò che stavo provando. Sapere che poteva comprendere ciò che stavo provando, mi fece venire voglia di morire. Qual è l'obiettivo di questa sceneggiata, se il mio cuore è già spezzato?

Destinati a stare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora