31 | Con te

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AIDEN POV

Stasera, era il turno del pudding al cioccolato. Nevaeh mi aveva preparato il pudding al cioccolato.

Non avevo mai assaggiato un dolce tanto buono. Cominciavo a pensare che fosse una cura migliore di tutte le medicine che avevo preso -- Ok, forse stavo esagerando.

O forse era il fatto di trascorrere del tempo con lei che mi faceva sentire così felice.

Non mi ricordavo neanche più di essermi ammalato. Mi sentivo come un cagnolino che scodinzolava in continuazione quando lei era nei paraggi e non mi importava nemmeno di quando fottutamente patetico potessi sembrare.

"Sono felice che ti piaccia," Nevaeh mi sorrise, mentre finiva il suo pudding.

Appoggiò il piatto vuoto sul mio, riposto sopra al tavolino, prima di tornare a sedersi sul letto. Mi appoggiai contro la testiera e la guardai.

"La prima volta che ho fatto questo pudding avevo 10 o 11 anni." Il sorriso non lasciava il suo volto, mentre parlava. "Mio papà è stato il primo ad assaggiarlo."

"Cos'ha detto?"

"Che lo adora. Davvero, gli piace molto," mi rispose Nevaeh. "Questo mi fece venire voglia di fare più esperimenti. Alla fine ho fatto diverse varianti di pudding, di tutti i gusti. Mi chiamava la Principessa del Pudding e visto la bambina che ero, mi sentivo onorata di aver ricevuto un tale titolo," una lieve risata le sfuggì dalle labbra.

Ridacchiai, sentendo che sarei potuto rimanere ad ascoltarla per tutta la notte, senza mai annoiarmi. Mi piaceva trascorrere del tempo con lei nella mia stanza, era decisamente più divertente che rintanarmi nel mio ufficio a lavorare. Come diamine avevo fatto per tutto questo tempo?

Forse mamma aveva ragione. Papà aveva ragione. Luna aveva ragione.

Avevo lavorato per così tanto, da dimenticarmi di godere delle piccole cose.

Come ridere con qualcuno. Come parlare di argomenti che non riguardano la chiusura di un contratto multi milionario.

Il cellulare di Nevaeh vibrò. Lesse un messaggio ed un sorriso le incurvò le labbra.

Sentii la curiosità iniziare a crescere. Non ne sapevo il motivo, ma ero curioso del messaggio che aveva ricevuto, di sapere cosa aveva letto per causarle un tale sorriso, di sapere chi le aveva scritto. 

"Buone notizie in vista?" Le chiesi, con voce sottile.

"Sono le mie amiche," scosse la testa divertita. "Queste ragazze sono entusiaste per l'uscita didattica di domani. Pensano che sia una vacanza piuttosto che un progetto."

Stavo ancora cercando di digerire le sue parole. "Uscita didattica?"

Nevaeh annuì. "Dobbiamo raccogliere i dati delle diverse compagnie presenti a Los Angeles per il nostro report e abbiamo pianificato di partire domani. Staremo là una settimana."

"Una settimana?" Balbettai con disappunto.

Aspetta. Ho appena balbettato? Ho fottutamente balbettato?

Guardai la sua espressione persa, che specchiava la mia. La confusione iniziò a sconvolgerle i lineamenti. Non doveva aspettarsi una tale reazione da parte mia.

Ma davvero, una settimana? Cioè sette giorni?

"Scusate," Ian ci interruppe, entrando dal nulla nella stanza, proprio come l'ultima volta. "Posso prendere il vassoio ed i piatti?"

Lo guardai raccogliere tutto e notai che stava cercando di nascondere un sorriso. Gli lanciai un'occhiataccia, mentre usciva dalla stanza.

Perché sembrava sempre felice, ultimamente? Era fottutamente irritante.

Destinati a stare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora