82 | Metà della mia anima

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Le mie palpebre tremarono quando sentii un dolce bacio posarsi sulla mia guancia. Ero sveglia, ma i miei occhi erano così pesanti che non riuscivo ad aprirli.

Una volta che la mia visuale divenne più limpida, individuai Aiden sorridermi. Indossava già il completo da lavoro ed i raggi solari gli illuminavano il già bellissimo volto. Quella vista mi portò a chiedermi se stessi ancora sognando.

"Puoi tornare a dormire," mi disse con tono dolce. "Volevo solo farti sapere che devo uscire presto per andare a visitare la fabbrica."

Strizzai gli occhi cercando di mettermi seduta, ma Aiden mi fece sdraiare di nuovo.

Mi baciò la fronte. "Riposati, Heaven. Mi hai detto di non avere lezioni stamattina."

Ora che ci ripensavo, aveva ragione. Volevo alzarmi ed accompagnarlo fino alla porta, ma dovevo anche fare il pieno di energia.

"Ci vediamo stasera, un po' più tardi del solito," mi disse.

"Ok," mormorai con voce roca.

Sembravo una vera tonta e questo mi fece venire voglia di sotterrarmi tre metri sotto terra. Non volevo neanche pensare alle mie condizioni. Aiden era perfetto, mentre io ero sicuramente un disastro.

Ridacchiò leggermente. Lo guardai con un'espressione persa, mentre usciva dalla mia stanza.

Queste piccoli gesti tra noi mi portavano a chiedermi se fosse tutto reale. Nonostante il sentimento che provavo dentro e che sapevo di non poter fermare, non riuscivo a non sentirmi una bambina. Stare insieme ad Aiden mi faceva spesso domandare se me lo meritassi o meno.

Feci sprofondare la nuca nel cuscino e guardai il soffitto, sollevando le coperte. Chiusi gli occhi, cercando di riaddormentarmi di nuovo così da poter sfuggire da tutti i miei pensieri. Fallii, perché improvvisamente non avevo più sonno.

 Sbattei le palpebre. Una volta. Due. I miei pensieri erano già occupati da Aiden, soprattutto dai momenti che avevamo trascorso con la sua famiglia il giorno precedente. Non riuscivo ancora a credere che i suoi genitori fossero stati gentili con me.

Sua madre era la persona più dolce che avessi mai conosciuto. Le cose che mi aveva detto mentre ci stavamo salutando mi avevano fatto capire quanto fossi molto importante per Aiden.

Nonostante avessi sempre cercato di negare questa felicità, le cose tra noi erano diventate reali. Non riuscivo a smettere di pensarci.

Allora, perché continuo a provare questa strana sensazione di paura dentro di me?

Perché mi sento spaventata, così tanto spaventata? Mi sembrava che tutto potesse finire in meno di un battito di ciglia.

Chiusi gli occhi, voltandomi di lato. Volevo tornare a dormire, ma non  ci riuscivo. Era inutile, ormai la mia mente era già al lavoro.

Borbottando, mi alzai dal letto. Come ogni altra mattina, avevo bisogno della mia solita tazza di thè, così uscii dalla mia stanza diretta in cucina. La prima persona che notai quando entrai fu Ashton. Era seduto su uno sgabello al bancone mentre sorseggiava il suo caffè, leggendo il giornale.

Le mie gambe si fermarono non appena lo vidi. Il pranzo con i genitori di Aiden mi tornò in mente. Avevo davvero molte domande in testa.

Ashton, notando la mia presenza, appoggiò il caffè. "Buongiorno."

"Buongiorno," lo salutai.

Mi sedetti sullo sgabello al suo fianco, mentre Ian appoggiava la mia tazza di thè sul bancone. Mormorai un 'grazie' ad Ian e lui mi sorrise, prima di fare ritorno in cucina.

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