47 | Possessione

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Ci eravamo sedute ad un tavolo nel patio esterno dietro la casa, che affiancava la piscina. Non ero ancora riuscita ad individuare lo stronzo che aveva spezzato il cuore di Ash, principalmente grazie ad Ash e Maya. Mi avevano trattenuto prima che potessi compiere un'azione sconsiderata.

Alcune volte, la rabbia mi faceva prendere decisioni impulsive. Avrei dovuto comprendere che scagliarmi contro quello stronzo avrebbe causato soltanto problemi ed imbarazzo ad Ash.

Cosa avrei potuto fargli, comunque? Schiaffeggiarlo?

Non avevo mai pensato che una festa universitaria potesse essere così grande. La villa brulicava di persone. La musica mi rimbombava nelle orecchie, mentre mi guardavo attorno.

Dovevano esserci molte stanze al piano superiore, dal momento che vedevo persone che continuavano a salire. Cosa facevano di sopra?

Riportai l'attenzione sulle mie amiche e notai che Ash aveva un umore cupo. Distolse lo sguardo dal suo ex-ragazzo, che si stava rendendo ridicolo sulla pista da ballo. Stava ballando sensualmente, anche troppo, con la sua nuova ragazza. Le persone attorno a loro continuavano ad applaudire, incitandoli nel mettersi in mostra in quegli atteggiamenti selvaggi.

"Ehi," Maya le parlò. "Vuoi che andiamo là a ballare?" Le indicò un'altra area. "Andiamo. Sono io la tua accompagnatrice per stasera. Chi ha detto che serve un uomo per divertirsi?"

Ash ridacchiò, ma ciò nonostante il suo sguardo rimase triste. Annuì, prendendo la mano di Maya. "Andiamo a ballare, Nevaeh."

Scossi la testa. "Rimango qui. Non mi sento di ballare. Inoltre, serve qualcuno che controlli il tavolo."

Mi guardarono, come se si stessero assicurando che mi andasse realmente bene rimanere sola.

"Per favore andate, vi assicuro che sto bene," le rassicurai.

Stavo aspettando una persona. Avevo paura che, se mi fossi spostata da quel tavolo, sarebbe stato ancora più difficile per me, individuarlo tra la folla.

Maya ed Ash mi fecero un cenno con il capo, arrendendosi ed allontanandosi verso la pista da ballo.

Controllai il cellulare, ma non c'era nessun messaggio che mi indicava che il mio atteso ospite fosse arrivato. Me l'avrebbe scritto se così fosse stato, tuttavia ero certa che sarebbe arrivato a breve.

L'ultima volta che mi aveva scritto, era già partito.

"Ehi, sei sola?" Una voce maschile mi colse di sorpresa.

Volta il capo, trovando un ragazzo seduto nella sedia al mio fianco. Il mio intero corpo si mise in allerta. Non mi piaceva il ghigno subdolo che aveva impresso sulle labbra. Sembrava anche piuttosto ubriaco.

"Vuoi qualcosa da bere?" Appoggiò due bottiglie di birra sul tavolo, creando un forte rumore.

Lo guardai con un'espressione persa, ricordandomi immediatamente le regole di papà. Non avevo ancora l'età per bere.

"Lei non beve," una voce familiare ci interruppe.

Il mio sguardo si soffermò sulla persona che non vedevo l'ora di vedere. Il sollievo mi pervase, nel vederlo in piedi al mio fianco. Guardò male il ragazzo ubriaco, che mormorò un 'cazzo' sottovoce, prima di allontanarsi.

Un'enorme sorriso mi sollevò gli angoli delle labbra.

"Flynn," mi alzai, stringendolo subito dopo in un abbraccio. "É bello rivederti!"

Si sedette al mio fianco e mi sorrise. "Ti ho vista all'entrata, ma poi alcune persone mi hanno ostruito la vista."

"Mi hai trovata tra la folla e sei arrivato giusto in tempo," ridacchiai.

Destinati a stare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora