Vagai lo sguardo nel ristorante in cui io ed Aiden eravamo entrati. Il posto era lievemente illuminato e sembrava piuttosto stravagante con i suoi divanetti in pelle, i muri verde smeraldo e l'arte equestre.
Notai alcune donne ed uomini vestiti in modo formale che pranzavano. Mi sentii ancora più fuori luogo, dal momento che anche Aiden era vestito in maniera elegante con il suo completo da ufficio.
Non potei evitare di guardare il mio outfit e provare imbarazzo. Tuttavia, ebbi appena il tempo di pensarci che una cameriera era già pronta a portarci al nostro tavolo.
Aiden si sedette ed io lo seguii subito dopo, quando notò il mio disagio.
"C'è qualcosa che non va?" Mi chiese con preoccupazione.
"Solo che--," mi morsi il labbro inferiore. "Non mi aspettavo che saremmo venuti in un ristorante tanto elegante. Se l'avessi saputo, mi sarei vestita in maniera più appropriata."
Mi aspettavo che ridesse con umorismo, invece la sua espressione si addolcì.
"Mi dispiace se ti senti a disagio, ma ho pensato che scegliere un posto piuttosto appartato dove mangiare ti avrebbe tolto le preoccupazioni dei giornalisti e delle persone attorno," mi disse. "So quando ti darebbe fastidio essere vista in giro."
Ora che lo diceva, capii il suo punto di vista. Ero stata io, in prima persona, a mostrargli la mia preoccupazione per ciò che era successo e nulla doveva trapelare fuori dall'attico.
Questo avrebbe fatto scoppiare il caos, soprattutto se si fossero viste foto mie e di Aiden in prima pagina. Papà non avrebbe smesso di fare domande ed io non sapevo come avrei fatto ad uscirne indenne.
Mi ero quasi dimenticata che Aiden fosse una delle persone più in voga dello Stato.
Nonostante non gli piacesse stare sotto ai riflettori come sua madre, era pur sempre conosciuto.
Il senso di colpa cominciò a diffondersi, non solo per i miei genitori, ma anche per Aiden.
Nel giorno in cui avevo incontrato Aiden ad Seattle, si era proposto di raccontare tutto ciò che era accaduto ai miei genitori e di scusarsi con loro per la guardia che aveva scelto, ma io l'avevo pregato di non farlo. Ero io che avevo insistito per non fargli dire la verità.
La cameriera tornò ai nostri tavoli con due menù in mano. Ordinai un cheeseburger ed Aiden sollevò un sopracciglio.
Giusto. Non importava quanto elegante fosse il ristorante in cui eravamo, stavo pur sempre morendo di fame. Non mi aiutava vedere che il cibo servito fosse piuttosto sofisticato. Volevo solo provare la loro versione. Mi sentii una bambina.
Dopo aver terminato di ordinare, Aiden ringraziò la cameriera le cui guance si tinsero di una tenue sfumatura di rosa.
Chi può biasimarla? Aiden era uno degli uomini più belli su cui avessi mai posato gli occhi. Ero quasi certa di poter affermare che fosse uno degli uomini più belli sulla terra.
Le mie guance arrossirono a quel pensiero. Avevo appena...?
Dio, mi serve dell'acqua.
Presi il bicchiere appoggiato davanti a me e me lo portai alle labbra, soltanto per scoprire che era ancora vuoto. Lo riappoggiai silenziosamente sul tavolo.
Lo sguardo di Aiden stava vagando per la sala, quindi pensai non avesse notato cosa fosse appena accaduto.
Per favore, fa che non noti la mia stupidità.
Un cameriere si avvicinò al nostro tavolo, riempiendo i bicchieri con l'acqua. Sospirai.
Quando terminò di versarci l'acqua, mi voltai verso di lui e gli sorrisi. "Grazie."
STAI LEGGENDO
Destinati a stare insieme
RomanceUna storia con una prominente differenza d'età. Un multimilionario con il cuore spezzato. Una ragazza del college ***** "Navaeh," sussurrò Aiden, "Posso appoggiare la testa sulla tua spalla?" Annuii, consentendogli di appoggiarsi su di me. Chiuse gl...