Canticchiavo sottovoce, mentre mi muovevo tra le corsie della libreria dell'Università. Un sorriso mi incurvò le labbra mentre ripensavo al tempo che sarei tornata a trascorrere con Aiden dopo aver terminato le lezioni.
Sienna e Luna avevano preso l'aereo per tornare a casa quella mattina, quindi finalmente potevo tornare a stare con Aiden. Ero felice che il fine settimana fosse trascorso senza intoppi.
Avevo appena preso un libro dalla mensola, pronta a leggerne la descrizione apposta sul retro, quando sentii chiamare il mio nome.
"Nevaeh," la sua voce mi fece sobbalzare a tal punto che il libro che stringevo in mano cadde per terra.
Quando mi voltai, i miei occhi si spalancarono per la sorpresa. "Aiden?" Quello che uscì dalla mia bocca fu un sussurro inaudibile.
In piedi davanti a me, vestito di tutto punto in completo da lavoro, c'era Aiden.
Avevo già affrontato quella visione in passato. E ne ero uscita viva, a malapena.
Aveva i capelli scompigliati e un'espressione persa, come se si trovasse in uno stato di agonia. Era la seconda volta che Aiden veniva a trovarmi in Università soltanto per vedermi.
Gli avevo scritto che stavo studiando in libreria, ma di sicuro non mi aspettavo che mi raggiungesse in così poco tempo.
Doveva essere nel suo ufficio, a lavorare. Cosa ci faceva qui?
I miei piedi sembravano incollati al pavimento. Non riuscivo a muovermi. Guardai Aiden avvicinarsi a me, con lo sguardo fisso nel mio. Aveva un'espressione seria sul volto e non riuscii a non chiedermi cosa stesse succedendo.
Come l'ultima volta che era venuto, mi fece inclinare contro le mensole che si trovavano dietro di me. I miei occhi si soffermarono immediatamente sulla sezione in cui ci trovavamo ed il mio cuore cominciò a battere, consapevole che non fosse una sezione comune.
Il suono del chiacchiericcio degli altri studenti mi giunse alle orecchie ed io mi allontanai immediatamente da lui. Aiden sembrò notare la mia preoccupazione perché mi trascinò verso un'altra corsia. Il tragitto fu piuttosto lungo e si concluse quando trovammo un posto, all'interno della libreria, completamente deserto dove, nessuno era interessato a leggere i libri che si trovavano lì.
"Aiden," il mio petto si alzava e si abbassava, mentre mi stringeva in un abbraccio. Mi arpionai alle sue braccia, quando mi spinse di nuovo contro le mensole.
Quando sollevai il capo per esaminare il suo volto, incontrai nuovamente la sua espressione irrequieta. Era distrutto e riuscivo a scorgere chiaramente la tristezza che gli aleggiava negli occhi.
"Cosa c'è che non va?" Gli chiesi preoccupata. "Cos'è successo?"
Era successo qualcosa durante il fine settimana che non mi aveva detto?
Aiden non rispose alla mia domanda. Al contrario, mi afferrò la nuca, scontrando le sue labbra sulle mie. Chiusi gli occhi, permettendogli di baciarmi con passionalità ed audacia. Le mie mani scesero lungo le sue braccia, fino ad appigliarsi ai lembi della sua maglietta.
Quel bacio mi fece perdere la testa perché riuscivo a sentire soltanto la passione ed il desiderio che provava, fuoriuscire senza controllo. Riuscivo anche a sentire la sua rabbia. Era crudo e sconsiderato, soprattutto visto il posto in cui ci trovavamo.
Quel bacio mi fece venire molti dubbi. Perché mi sta baciando così? Perché mi sta baciando come se fosse l'ultima volta?
Ci allontanammo giusto in tempo per respirare. Avevamo entrambi il fiato corto, mentre con le dita tremanti gli contornavo il volto. "Perché sei venuto qui, all'improvviso?"
STAI LEGGENDO
Destinati a stare insieme
RomanceUna storia con una prominente differenza d'età. Un multimilionario con il cuore spezzato. Una ragazza del college ***** "Navaeh," sussurrò Aiden, "Posso appoggiare la testa sulla tua spalla?" Annuii, consentendogli di appoggiarsi su di me. Chiuse gl...