La festa era abbastanza degenerata, Eli aveva comprato dell'alcol ma anche gli invitati ne hanno portato altro e la situazione attuale non è tanto bella; non so in quanti siano sobri oltre a me, anche la mia migliore amica è messa male e in più ormai è appiccicata all'amico di Francesco. Ah si, Francesco.....lui diciamo che dall'inizio della serata fimo a poco fa mi seguiva ovunque, continuava a farmi complimenti su come sono vestita, ossia una tutina di jeans corta e un paio di stivali col tacco, e cerca sempre un pretesto per parlarmi, il problema è che io vorrei solo alzarmi e andarmene ogni volta che attacca a parlare.
È quasi mezzanotte e mi iniziò a pentire di essere qui e di non essere andata con Niccolò, chissà che stanno facendo, sicuramente qualcosa di più divertente di me. Decido di azzardare e scrivergli, in fonda mal che vada mi dice che sono già tornati a casa; "è tardi per raggiungervi?" gli scrivo di getto.
N:"Veramente no, ti stai annoiando pariolì?"
L'aveva già capito che non vedevo l'ora di lasciare questo posto, gli scrivo l'indirizzo è in pochi minuti è qua fuori per portarmi via.
"Sei il mio eroe stasera, grazie per essere venuto a prendermi" dico accomodandomi sul sedile, "ciao pariolì, mi dispiace dirti che io non potrei mai incarnare un eroe....mi sento più un eterno peter pan" mi risponde lui rivolgendomi un dolce sorriso, anche oggi i suoi occhi sono coperti dagli occhiali, "un giorno dovrai farmi vedere la tua collezione di occhiali da sole caro peter, non so come tu faccia ad avere ogni volta un paio diverso", "chissà pariolì, chissà"
Una volta arrivati saluto tutti, anche loro erano un po' brilli ma era diverso, ho conosciuto anche le ragazze e devo dire che sono veramente gentili, inoltre la ragazza di Adriano si è offerta di prendere un caffè insieme domani dopo scuola e penso che sia l'occasione perfetta per fare nuove amicizie e non dipendere sempre e solo da Elisa. Non so quanti brindisi facciamo ad Adriano e ci ritroviamo tutti un po' alticci, vedo Niccolò che parla con Valerio mentre fuma e decido di raggiungerli, "eccola la nostra Ambrina" dice Valerio scompigliandomi i capelli, "me sà che ha bevuto troppo la pariolina stasera" commenta Niccolò, io non rispondo ma mi lascio andare solo ad una risata sonora, "vabe vado da Felice" dice Valerio lasciandoci soli.
Niccolò butta la sigaretta a terra e poi alza il braccio per portarsi la birra alla bocca, "dammene un goccio" gli dico avvicinandomi, "scordatelo proprio, già stai messa male, evitiamo vomiti in macchina visto che poi devo pulì io", "eddai Nic" pronuncio in modo completamente spontaneo, in effetti ha ragione, non sto messa bene ad alcol, "ripeti che hai detto pariolì" dice con un sorrisino consapevole del fatto che mi stia mettendo in imbarazzo, "mi piace vederti arrossire" non stavo semplicemente arrossendo, ero proprio a temperatura dì ebollizione. L'Ambra che conosco io non sarebbe così rilassata e disinvolta, ma penso di aver bevuto così tanto che non mi ricordo neanche come io sia in realtà, sono che sento la mia temperatura del viso abbassarsi faccio qualche altro passetto verso di lui fino a trovarmici quasi attaccata. "Che vuoi fà pariolì?" mi chiede il moro mentre alterno il mio sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Le voci degli altri diventano un sottofondo a questa scena, ci siamo io e lui, vicinissimi, le cose sono due: o seguo il mio istinto e mi lascio andare all'attrazione che provo verso di lui, oppure come sempre interrompo questa strana intesa che si crea ogni volta che sia,o così vicini tra di noi. Per una volta voglio dare ascolto a ciò che voglio davvero, quindi porto le mie braccia dietro al suo collo senza smettere mai di guardarlo.
"Te lo richiedo pariolì, che cosa stai facendo?" mi dice lui a voce bassa mentre fa combaciare le nostre fronti, i nostri nasi si toccano e Niccolò continua a muovere il viso così da farli scontrare di continuo, "baciami" dico sicura di me, ho i brividi ovunque e non resisto più, "se adesso ti bacio ti porterò giù con me nel mio mondo buio e molto lontano dal tuo perfetto", "sono stanca del mio mondo perfetto" gli rispondo, "te ne pentirai pariolì" sospira, dopo qualche secondo non resisto più e mi avvento sulle sue labbra che si schiudono subito per rendere questo bacio più approfondito.
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Tu mi hai salvato da me
RomanceAmbra è una ragazza dei Parioli , grande casa, vestiti e borse firmate, macchine e anche il personale in casa, abituata a frequentare solo feste a modo, di gente approvata dai suoi genitori proprietari di una azienda nota. La sua vita perfetta però...