Niccolò
"Daje regà che inizia" urla Cocco richiamando l'attenzione di tutti noi che corriamo sul divano occupandolo praticamente tutto, eravamo tifosi malati della magica, ogni derby lo andiamo a vedere tutti insieme noi miserabili, e quando c'è la possibilità ci organizziamo per vedere la partita a casa di qualcuno. "Eddaje tira" esclama Tiziano, c'era un casino, non facevamo che urlare contro lo schermo, poco più in là c'erano Federica, fidanzata di Adriano, Sara, fidanzata di Gianmarco, Priscilla, fidanzata di Cocco e Ambra che parlavano e se la ridevano, chissà che si stanno dicendo.
Durante l'intervallo ci andiamo a fumare una sigaretta fuori e ci beviamo anche il caffè, quando poi rinizia il secondo tempo facciamo spazio anche alle ragazze che poverine erano rimaste sedute al tavolo tutto il tempo, eravamo praticamente tutti ammassati, il mio corpo è quella di Ambra non erano però così abituati a questa vicinanza, dovevamo ancora capire tutto quello che stava succedendo tra di noi. Le metto un braccio dietro alla testa facendo cadere la mia mano sulla sua spalla, preso dall'ansia della partita comincio senza neanche rendermene conto ad arricciare una ciocca dei suoi capelli, ad un certo punto sento addirittura la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla, "sei stanca?" le sussurro mentre il volume della tv era assordante, "abbastanza" risponde lei, "tra poco andiamo".
Alla fine siamo venuti via non appena l'arbitro ha fischiato la fine del match, stasera c'è un'aria freschissima, la luna è completamente piena e illumina Roma, c'è tranquillità in giro, sarà che a San Basilio di solito c'è sempre qualche scappato dic Ada ubriaco che litiga con qualcuno. "Sei stata bene stasera?" Chiedo alla bionda che camminava al mio fianco, "benissimo, sono delle ragazze carinissime", "mi fa piacere, i miei amici sono pazzi di te, ormai credo che ti inviteranno ovunque.....che palle" dico facendo finta di esserne dispiaciuto, lei mi guarda subito e trattiene una risata, "che falso Niccolò", scoppiamo entrambi a ridere e una volta raggiunta la macchina le apro la portiera per farla salire.
Per tutta la serata non ci eravamo baciati, i miei amici non sanno ancora nulla di tutto quello che è successo e non avendo neanche avuto il tempo di dirglielo ho preferito evitare reazioni di shock ad un possibile contatto con Ambra. Volevo portarla in un posto per stare soli ma la vedo molto stanca, decido quindi di andare verso casa sua, domattina sarebbe andata a scuola. Non so sinceramente come sarebbe stato da qua in avanti, dovevamo comportarci come amici? Odiarci come prima? O comportarci come qualcosa in più di amici ma meno di fidanzati? Queste domande non esco dalla mia testa.....come si da a chiarire questa cosa? Di certo non è pra il momento per farlo, si è fatta na certa e non pensò che saremmo in grado di affrontare un discorso del genere.
"Allora ci vediamo domani mattina" mi dice lei quando mi fermò davanti all'ingresso di casa sua, "si pariolì, vai a riposarti che c'hai na faccia", "sei proprio uno stronzo! E io che pensavo che ti stessi addolcendo" risponde lei ridendo, in effetti mi stavo davvero addolcendo con lei, semplicemente stava conoscendo il vero Niccolò, quello tenero, premuroso e che si affeziona, quello che conoscono i miei più cari amici e la mia famiglia. "Dai scherzo, lo sai che sei sempre bella" faccio per avvicinarmi e lei capisce subito il mio intento, si avvicina pure lei facendo scontrare le nostre labbra, ci voleva un saluto come si deve.
Quando la baciavo sentivo lo stomaco risucchiarsi, un leggero caldo e a volte mi sudavano le mani, da vero ipocondriaco tutto questo lo associo ad una malattia, ma non una brutta, una di quelle mortali o che vanno curate con i farmaci....questa malattia è l'amore, e io sono innamorato dell'amore.
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Tu mi hai salvato da me
RomanceAmbra è una ragazza dei Parioli , grande casa, vestiti e borse firmate, macchine e anche il personale in casa, abituata a frequentare solo feste a modo, di gente approvata dai suoi genitori proprietari di una azienda nota. La sua vita perfetta però...