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Questa mattina la sveglia è suonata molto presto, più del solito, però per una buona causa: oggi vado a Firenze con la scuola e staremo lì una notte. È l'ultima gita con la mia classe, ammetto che questi anni di liceo sono volati, sono anche impaziente però di fare la maturità e chiudere con questa scuola, non è un ambiente che amo. Prendo le ultime cose, saluto i miei genitori e poi corro fuori per salire in macchina e andare in stazione, nonostante io debba starci 2 giorni ho la valigia che pesa più di me, ma è sempre così, tra l'altro so che anche Elisa sara nella mia stessa situazione quindi mi tranquillizzo.

Come sempre ormai il viaggio per arrivare nel punto di incontro con la mia classe è silenzioso, c'è giusti la radio accesa ma con il volume bassissimo, non so bene perché non ci rivolgiamo neanche la parola, forse io ho esagerato l'altro giorno. "Arrivati, te la tiro giù io la valigia" mi dice il moro, la prima frase della giornata, "grazie, io tornerò domani penso sul tardi, credo dopo cena" vedo la sua faccia con un'espressione strana, sbuffa e si passa la mano sul viso, "io ho un impegno per quell'ora, è un problema se viene a prenderti qualcuno dei miserabili?" mi chiede lui, muoio dalla voglia di sapere questo impegno, ma non posso chiederglielo di certo, "certo, va bene" gli dico afferrando il manico del mio bagaglio, lui risale in macchina e mentre sono di spalle e sei iniziando a raggiungere gli altri sento il rumore del finestrino che si abbassa, mi giro e lo guardo, "fai buon viaggio, e butta quelle sigarette!" Mi dice puntando lo sguardo sulla tasca della mia giacca da dove sporgeva l'angolo del panchetto, faccio solo in tempo a chiedergli il perché ma la prof mi chiama in lontananza e sono costretta ad allontanarmi da Niccolò.

"Perché meriti di vivere per sempre" dice il messaggio che mi ha appena mandato.

Voglio godermi questi due giorni in totale tranquillità, distrarmi da qualsiasi cosa, ho voglia di vivermi quest'ultima gita di classe. Con i miei compagni non ho mai avuti grandi problemi, nonostante questo non siamo mai stati una classe unita, ci sono sempre stati dei gruppetti, dall'anno scorso però qualcosa è cambiato e diciamo che la situazione sembra migliorare sempre di più.

"Mi è giunta una notizia, non so se dirtela oppure non dirti nulla e portartici" mi dice Elisa mentre passeggiamo per il centro di Firenze, "ma portarmi dove Eli?" Chiedo alla mora, "domani sera andiamo in un pub, tanto il giorno dopo alla prima abbiamo l'ora buca", "solitamente ti avrei detto di no senza pensarci, però ho voglia di lasciarmi un po' andare.....quindi se pò fà!" rispondo sorpresa di me stessa per aver accettato subito, "non vedo l'oraaaaa" risponde la mia amica prendendomi per mano e trascinandomi nell'ennesimo negozio.

Abbiamo fatto un bel giro della città oggi è domani mattina andremo agli Uffizi e poi visiteremo anche le chiese, mi sta piacendo molto ciò che ho visto fin'ora, anche se Roma è Roma. Tutte le volte in cui mi allontano dalla mia Roma ne sento quasi la mancanza, sento un vuoto, ci sono proprio affezionata e non vorrò mai andarmene.

Tu mi hai salvato da meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora