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"Ciao" mi saluta Niccolò senza distogliere lo sguardo fisso davanti, "buongiorno" rispondo fredda una volta salita in macchina, non ci siamo sentiti dopo il bacio che c'è stato e stamattina la tensione è papabile. Fortunatamente mentre siamo diretti a scuola mi chiama Elisa e mi tiene al telefono fino a quando non arrivo davanti all'ingresso e la vedo lì ad aspettarmi, saluto il moro e scende raggiungendola.

"Che faccia oggi amica" mi dice lei lasciandomi un bacio sulla guancia, "lasciamo stare Eli", "che cosa è successo che non so Ambra?"mi chiede sospettosa, lei non sapeva niente perché dalla festa ero andata via prima e diciamo che aveva di meglio da fare, ieri invece non ci siamo sentite se non per sapere se fossi tornata sana e salva a casa. "Beh.....diciamo che mi stavo annoiando alla festa, tu eri con Andrea, e io non sapevo più che fare, così ho scritto a Niccolò e mi è venuto a prendere e siamo andati dai suoi amici dato che stavano ancora festeggiando Adriano", "si e? Ambra vai dritta al punto che palle" mi dice lei curiosissima di sapere, "e niente io e Niccolò ci siamo baciati", "VOI DUE VI SIETE BACIATI?!" urla lei e le tappo la bocca velocemente, erano già tutti con gli occhi puntati su di noi e non è una cosa che amo, "che ti urli! in ogni caso frena l'entusiasmo perché non ci siamo sentiti da quella sera e prima in macchina c'era un silenzio tombale".

La nostra conversazione si era conclusa così dato che poi siamo dovute andare in classe, oggi però la mia testa era altrove, non riuscivo a concentrarmi sul presente, "signorina Russo, i voti alti non bastano in quinta, è richiesta anche l'attenzione e la partecipazione durante le lezioni" mi riprende la prof di matematica, la odio. Cerco di seguirla e fare finta di capire almeno fino alla fine dell'ora, "Ambra, venga un attimo fuori con me che le devo parlare"  mi dice la prof dopo che io avevo già posato la testa sul banco contenta del fatto che fosse arrivata l'ultima ora di scuola, esco e la vedo fissarmi, "c'è qualche problema prof?", "me lo dica lei Russo, è stata tutte e due le ore distratta, in realtà è qualche settimana che non la vedo molto partecipe" come glielo spiego ora alla prof che un coglione occupa i miei pensieri costantemente?. "Le assicuro che non c'è nessun problema, cercherò di essere più attiva a lezione", "ci conto, torni in classe...buona giornata", "anche a lei" le rispondo rientrando in aula.

Anche l'ultima campanella suona, mi preparo mentalmente a salire in macchina con lui, sicuramente non parlerà e rimarremo un altro giorno in silenzio stampa. Come previsto nessuno pronuncia mezza parola, vedo che però si ferma sul violetto di casa mia ma prima che io possa aprire la portiera le blocca, di scatto mi giro per guardarlo e lo trovo diverso dal solito....non ha quei suoi maledetti occhiali da sole. "Che stai facendo?" chiedo lui, "dobbiamo parlare" mi risponde faticando a guardarmi negli occhi, "ah ora dobbiamo parlare, sai che ti dico? vaffanculo Niccolò" faccio di nuovo per scendere ma ovviamente la portiera è sempre bloccata, "ascoltami, prima lo fai e prima scenderai da questa macchina" dice in tono serio per poi proseguire, "è stato uno sbaglio, tu eri brilla e io pure, è stata una cosa involontaria", "come sei vago" gli dico io, non si azzardava a specificare, "il bacio Ambra, il bacio.....stamme a sentì, dimentichiamo tutto e tornamo amici come prima, è meglio per tutti", il mio cuore si spezza, frantuma e la tristezza si fa strada in me, "certo, va bene, ciao Niccolò" finalmente quando afferro la maniglia riesco a scendere e correre in casa.

Tu mi hai salvato da meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora