Non mi ha scritto per tutto il giorno, non ci sentiamo da ieri, non so perché ci sia stato questo intoppo, stava a a si tutto così bene.
"E così ottieni 5x" mi risveglio dai miei pensieri e davanti a me mi trovo Elisa che mi guarda confusa, siamo venute al bar per studiare insieme matematica e mi stava giusto spiegando l'esercizio, "mi dici a che pensi amica? è tutto il pomeriggio che ti vedo su un altro pianeta" chiede lei, "è che le cose con Niccolò sono precipitate di botto, sembrava tutto così perfetto, e ora non ci scriviamo da ieri" le confido io, "che hai combinato?" Mi chiede dando per scontato che sia colpa mia questa allontanamento, "semplicemente non mi sono sentita pronta per rispondere al suo 'ti amò'", "COSA?!" urla Elisa attirando l'attenzione su di noi.Dopo averle spiegato tutto nei minimi dettagli ci troviamo qui a riflettere su cosa dovrei fare, "secondo me approfitta di questo tempo in cui non ti scrive per pensare al perché non hai risposto, cosa provi per lui Ambra?" Continua lei, "cosa provo per lui Eli? Aiutami" le chiedo incapace di trovare la risposta alla sua domanda, "io penso di saperlo, tu invece non vuoi ammetterlo forse.....che paura hai?", "io non ho paura di niente, è solo che non mi viene spontaneo dirlo, preferisco dimostrare ciò che provo con gesti, frasi, tempo dedicato alla persona in questione...".
A volte prendo che non aver mai sentito dire da nessuno in casa mia 'ti voglio bene' o 'ti amo' sia il motivo per cui neanche io riesca a dirlo. Forse le persone che crescono sentendo queste cose sono più propensi a pronunciare frasi del genere con più leggerezza e soprattutto in maniera spontanea. "Io ho bisogno di riflettere sola, con me stessa, capire cosa mi blocca, e poi forse sarò pronta ad una relazione" concludo così il discorso che stavamo facendo per poi mettere i miei libri nella borsa e salutare la mia amica per poi uscire dal bar e tornare a casa.
Casa mia è deserta, tutte le persone di servizio sono andate a casa, il silenzio regna in tutto l'ambiente, è tutto spento tranne una candela appoggiata sul pianoforte vicino alla vetrata che da sul giardino, mi avvicino e mi siedo li. Qui dentro non è mai così tranquillo, inevitabilmente discutiamo sempre io e mia madre, mio padre invece cerca di starne fuori, oppure semplicemente mia madre lo esclude dalle discussioni. Dovrei forse prepararmi qualcosa da mangiare o vedere se Anna ha lasciato qualcosa ma in realtà non mi va di mangiare, preferisco sdraiarmi sul divano e godermi questa pace nel buio di casa, con le luci della piscina a rendere visibile almeno dove cammino.
È una sera diversa, una sera in cui ci sono solo io con le mie paranoie e pensieri, non ho mai passato tanto tempo sveglia pensando, odio farlo, perché più penso ai problemi più diventano grandi e mi mettono ansia, sto imparando però che se mai li affronti rimarranno li. Pendo la coperta e mi avvolgo dentro, sistemo i cuscini del divano e mi addormento in questa tranquillità, sarà prestissimo ma è l'unica cosa che ho voglia di fare.

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Tu mi hai salvato da me
RomanceAmbra è una ragazza dei Parioli , grande casa, vestiti e borse firmate, macchine e anche il personale in casa, abituata a frequentare solo feste a modo, di gente approvata dai suoi genitori proprietari di una azienda nota. La sua vita perfetta però...