[40] I tre marinai dello Schoops Ahoy

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Florence venne divisa da Steve e Robin, un russo la prese di peso e la portò in una stanza insieme ad un altro russo che sapeva parlare un po' inglese/americano.

"Ragazzina, per chi lavori?".

"Schoops Ahoy" disse lei tremando.

"Che sarebbe?".

"Vendiamo gelato al centro commerciale qui sopra" disse lei prima di beccarsi uno schiaffo, almeno per una volta, non era suo padre a picchiarla.

"Non prendermi in giro".

"Lo giuro, guarda come sono vestita. Vendo gelati in una gelateria a tema marinaio" disse lei osservando il russo davanti a lei, sperando di fargli un po' pena, ma non ci riusciva.

"Ragazzina, perché eravate nell'ascensore?" lei cercò una scusa.

"Ci mancava una consegna e siamo andati a controllare, poi ci siamo trovati qui sotto. Abbiamo camminato per ore per trovare qualcuno per la consegna e abbiamo trovato voi" disse lei beccandosi un altro schiaffo quando sentì parlare i due russi al walkie-talkie.

"Va bene, ragazzina. Torniamo dagli altri, faremo parlare l'altro ragazzo".

"Non fategli del male!" disse lei prima di di beccarsi un pugno sul naso che la fece sanguinare, rimase in silenzio e venne portata in una stanza dove la legarono con Robin.

"Dov'é?".

"Non lo so..." disse Florence quasi piangendo, non era la morte che voleva morire in una prigione russa sotterranea.

"Steve? Steve!" disse Florence vedendolo per terra e cercò di alzarsi mentre un russo le tirò un altro colpo addosso, Steve sembrava morto o quasi.

"Che gli avete fatto? Che avete fatto?" chiese Robin urlando e si beccò uno schiaffo anche lei, li legarono tutti e tre sulle sedie.

"Steve! Ti devi svegliare, cazzo" disse Florence cercando di muoversi con la sedia per farlo svegliare.

"Perché é ridotto così?" urlò Florence.

"Cosa avete fatto?" disse Robin e il russo alzò la testa di Steve ancora svenuto.

"Non devi toccarlo, comunista del cazzo" urlò Florence beccandosi un altro schiaffo.

"Steve? Ci senti?" chiese Robin.

"Steve, sveglia, bello. Ti prego" disse Florence quasi piangendo e muovendosi.

"Il vostro amico ha bisogno di un medico. Bene. Perché noi abbiamo il migliore" disse una guardai russa avvicinandosi a Robin e Florence vide la guardia più giovane avvicinarsi a lei.

"Sai, sei proprio carina, dolce puttana" Florence vide che avesse un percing sulla lingua.

"Vieni qui" disse Florence aprendo la bocca, il russo rise e si avvicinò per baciarla, Florence prese con i denti il percing e lo tirò via per poi sputarlo mentre Robin sputava in faccia altro russo.

"Te ne pentirai moltissimo, suka" disse quella russo a Florence che lo guardò, morire per morire, almeno lo stava facendo bene.

"Bastardi! Fateci uscire di qui!" urlò Robin mentre uscivano e restarono soli per ore.

"Florence! Le vedi quelle forbici? Se saltiamo tutti insieme fino lì e le prendiamo in qualche modo, usciamo da qui" disse Robin e Florence alzò lo sguardo, aveva le forbici davanti.

"Si, ma ci serve Steve sveglio e non morto" disse lei pensando e sputando, era piena del suo sangue e di quello del russo.

"Buono il sangue russo?".

L'ALTRA WHEELER; Steve Harrington Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora