Il bambino che contava le stelle

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Niccolo's pov

Ho scritto senza sosta sussurrando le canzoni che mi stavano uscendo dalla penna e solo ora mi accorgo che Anna si è addormentata...è così bella...sembra una bambina, una bimba sperduta insieme al suo peter pan. 

Ripenso alla sua idea del colosseo, è incredibile, racconta i sogni come piace a me. Domani devo assolutamente chiamare Clemente e vedere cosa si può fare. Entro a prendere una coperta e mi stendo al suo fianco abbracciandola e mi addormento anche io.

....il mattino dopo...

Mi sveglio da solo sul lettino in giardino e mi guardo intorno preoccupato. Dove sarà finita? Mi alzo ed entro in casa...la trovo seduta a terra che coccola i miei gatti che già la amano... "la ragazza che sussurrava ai cuccioli" le dico sedendomi vicino a lei dopo averle lasciato un bacio fra i capelli.

"Buongiorno scrittore pazzo" "pazzo a chi?" le dico iniziando a farle il solletico "no no no smettila subito!!" dice lei ridendo a crepapelle "ah adesso chi è  più pazzo?" le chiedo dandole un bacio all'angolo della bocca... Anna si gira e mi morde la guancia destra "io so più pazza di te" dice subito dopo ridendo "me sa che ce semo trovati!"  le dico continuando a farle il solletico.

Veniamo interrotti dal campanello. "e mo chi è? nessuno sa che sto qua.." dico io alzandomi per andare a vedere chi stesse suonando. "stavolta non ci sono solo i tuoi sandali in giro..." dico ridendo raccontandole velocemente della cena con mia madre.

"oddio aspetta adesso raccolgo tutte le mie cose..." "stai calma Anna, mica te magna" le dico io ridendo "resto sempre il suo bambino che contava le stelle ma c'ho 30 anni  e lei lo sa..."

Apro la porta e la faccio entrare "mo me devi spiegà che stai a fa qua...mo potevi dì cosi non venivo a dà da magna ai gatti!" "Buongiorno mà, non era programmato, mi so addormentato in giardino stanotte" 

"ma te sei scemo! ma che te dice er cervello??nun poi dormì fori che poi chiami er medico pe....." si blocca e vede Anna che sta ridendo "oddio scusa ma mi fijo manco me dice che nun sta solo..." dice dandomi uno schiaffo sul braccio "ah mà, nun me fai parlà! parli solo te!" dico io ridendo cercando di nascondere l'imbarazzo...

"mamma lei è Anna, la mia vicina di casa al mare...Anna lei è mia mamma" va bene cosi?" dico io prendendo un pò in giro mia madre. Entrambe si mettono a ridere dopo questa presentazione e racconto come ci siamo conosciuti anche a lei... osservando Anna perdersi nelle mie parole. Mi limito nelle spiegazioni, resta sempre mia madre...

"Scusate ragazzi, Ni io mo vado a vedè de Pisolo visto che te sei dimenticato di lui.... mi ha fatto piacere conoscerti Anna, ci vediamo presto" le dice mia madre facendole l'occhiolino.

" Piacere mio!" le risponde Anna.

Mi scuso con lei per la sceneggiata fatta da mia madre e lei sorride "ma di che ti scusi, ho riso più per le tue facce che per tutto il solletico che mi hai fatto prima che arrivasse lei!" Scoppiamo a ridere entrambi fino alle lacrime. 

"Non mi piace chi guarda ma non vuole vedere che un sorriso ha la carta che sconfigge il potere..." canticchio io mentre ricomincio a farle i dispetti "la smetti?" dice lei ridendo. La abbraccio e incastro i miei occhi nei suoi.

" io lo so non ci credi, ci conosciamo appena è che...tu davvero...sono caduto nel tuo sguardo e non riesco a rialzarmi, o forse non voglio.." le confesso..Le confesso qualcosa che sto confessando anche a me stesso. Anna, coi suoi modi gentili e la sua naturalezza, lei che quando mi sta affianco cambia la mia misura del tempo, lei mi ha fatto capire che mi sbagliavo. Io cerco solo l'amore, e non so se questo lo è davvero, ma ci assomiglia tanto....le metto una mano sulla guancia e mi avvicino alle sue labbra dolcemente unendo il mio respiro al suo..

...continua 


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