La mia favola - Ultimo

Vivo per vivere

Niccolò's pov

Domani è il compleanno di Gabriele e abbiamo organizzato una cena per festeggiarlo. Abbiamo sempre aspettato la mezzanotte insieme e anche quest'anno il rito sarà lo stesso. Lo vedo un pò distratto "Gabriè che c'hai?" "Sara non mi risponde da un pò ai messaggi, ho pure provato a chiamarla ma ha il telefono spento. Non è da lei " "vabbeh dai starà a dormì, sai che ora è in Italia mo?" cerco di distrarlo, so benissimo che Sara è sull'aereo e arriverà qui tra qualche ora, cosa che ovviamente deve rimanere un segreto per lui... "Sará come dici te, ma lei non spegne mai il telefono..." conclude Cocco rientrando in casa. Anna ha già preparato tutto per la festa, compresa una scatola gigante in mezzo al salone "ma a che serve sta cosa?" le chiede Gabriele "nun fa domande Cocco..." dico io ridendo.

...la sera della festa

È quasi mezzanotte quando vedo il mio amico alzarsi e andare in giardino. Sara è arrivata e le ho detto di scrivergli subito, non vorrei che il suo silenzio lo facesse preoccupare. Quando lo vedo rientrare vedo un sorriso sul suo volto "l'amica tua è sempre la solita, ha distrutto l'ennesimo telefono " afferma Gabriele rivolgendosi ad Anna "che vuoi farci, la conosci ormai...ma davvero eri preoccupato per qualche ora di silenzio?" le sento chiedere "a volte a me non risponde per giorni!" afferma la mia ragazza ridendo "mo nun fa come Niccolò che pensa sempre al peggio" continua lei indicandomi "ao sto qua pure io eh, comunque ti ricordo che l'amico mio a forza de sopportamme sta diventando ipocondriaco come me!" concludo ridendo.

"dai Gabriè apri la scatola coi regali" dico dandogli una pacca sulla spalla. Il mio amico ci abbraccia "voi siete matti ma vi amo!" afferma dopo aver scartato ogni pacco ricevuto. Si alza per andare a prendere una bottiglia di prosecco quando riceve un messaggio "amó che fai?mi manchi..." intravedo quello che ha scritto Sara e lo vedo rattristarsi "Gabriè me vai a prende la chitarra che famo na suonata?" chiedo al mio amico facendolo andare nella stanza dove so che troverà Sara, oltre che i miei strumenti. "vado solo perché sto già in piedi..." mi risponde infastidito

Sara's pov

Sono sempre stata una persona fin troppo razionale, ma questa storia con Gabriele mi ha insegnato a lasciarmi andare, a vivere le giornate appieno. Con lui è sempre come stare sulle montagne russe, non mancano mai le emozioni e nemmeno le litigate.Noi due così diversi che abbiamo imparato ad amarci senza pensare alle cose di domani, senza aver paura di qualcosa che non ancora conosciamo. Viviamo per vivere, per assaporare ogni istante che il mondo ci regala, rialzandoci dopo le cadute e ridendo dei lividi che ci lasciano sulla pelle. Adesso aspetto solo di riabbracciarlo...chissà quando mi vedrà che cosa dirà...

"ma guarda te se devo venì io a pija la sua chitara..." gli sento borbottare "ah io nun la prenderei proprio nun la sa soná " dico ridendo. Gabriele rimane pietrificato appena si rende conto di avermi di fronte "dimmi che non sei un'illusione " "se vuoi te lo dimostro" lo abbraccio e incastro le mie labbra nelle sue " Saré quanto me sei mancata" non riesco a staccarmi da lei "ao Gabriè te sei perso?" sento gridare Niccolò e tutti gli altri ridere insieme a lui. Andiamo di là nel salone "potete pure riprendervi gli altri regali, questo è decisamente l'unico che me interessa " affermo abbracciando Sara "grazie ragazzi...davvero grazie " affermo abbracciando i miei amici.

"ao niente più segreti eh!" dico a Sara una volta rimasti finalmente soli "amó, ma che sorpresa sarebbe stata sennò...eddai" mi dice abbracciandomi. "casa senza te era troppo vuota lo sai?" non riesco a smettere di stringerla a me, è come se avessi paura che questo sia solo un bellissimo sogno dal quale mi risveglierò. "damme un pizzicotto Saré...così so che nun sto a sogná " le dico ridendo. Rimaniamo abbracciati sul divano e ci addormentiamo uno nelle braccia dell'altro. Finalmente sono a casa, la casa, quel rifugio speciale che sono le braccia dell'uomo che amo e che mi ha insegnato a vivere davvero.