Piccola stella

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Niccolo's pov 

"Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce..." "no ragá datemi 5 minuti". Sono in sala prove e come ogni giorno da una settimana  questa canzone mi si blocca nella gola, non riesco a cantarla. Ripenso ad Anna, a quanto è stata male per quel bimbo che già avevamo sognato entrambi. I ragazzi della band ormai avranno capito che c'e qualcosa che non va. Cerco di tenerli sempre fuori dai miei problemi ma a volte la vita ci mette davanti ad alcune prove che non sempre riesci a tenere per te 

"ohi Ni ma se po sapè che hai?" Cocco me lo chiede da una settimana, evito sempre l'argomento. Non so se Anna ne ha parlato con Sara, ma anche oggi non riesco a parlarne con il mio amico " Gabriè niente, è una cosa mia e di Anna, passerà " dico cercando di evitare "eh no, tra te e Sara che mi nascondete le cose io nun ce la faccio più, mo te lo dico...spera solo de nun avé fatto  cazzate Ni" mi altero e alzando la voce lo attacco duramente "AO MA CHE STAI A DI COCCO!NUN HO FATTO CAZZATE E NUN ME VENI A FA A PREDICA! NUN SAI NIENTE!" Il mio amico si siede vicino a me. Non so come sia possibile che sopporti questi miei sbalzi d'umore da sempre "a Ni, ma che avete litigato?se po sapè? ce semo sempre detti tutto..eddaie..." lo guardo. Prendo un respiro e gli dico tutto "mo te o dico che me è successo Gabriè , nun di niente all'altri eh" non riesco a trattenere una lacrima mentre gli racconto ogni cosa, dai sogni fino al ritardo di Anna "e mo che voi fa?". Gabriele non dice altro, si avvicina e mi abbraccia "che vojo fa, vojo provacce,  se è destino sto pischello arriva, ma nun vojo più vedé Anna sta così male, tu nun poi capí come me so sentito quel giorno.." 

Ero perso, mi sentivo perso. Vedevo la donna della mia vita che stava male, sentivo di non poterla consolare abbastanza.Mi sembrava di non essere all'altezza della situazione. Io, eterno peter pan che  cercava di spazzare via le paure della donna che ama solo con le parole e gli abbracci. Perché quello potevo fare. Parlarle, ascoltarla, stringerla a me e farle capire che qualunque cosa fosse destinata a noi sarebbe arrivata prima o poi. Qualche giorno dopo Anna stava già meglio, ma io continuavo e continuo anche ora a sentire di non aver fatto tutto quello che potevo per lei. La mia solita convinzione di non essere abbastanza.

"Niccolò posso passare agli studios? mi manca sentirti cantare.." leggo il messaggio di Anna e sorrido. "Non devi nemmeno chiedere, ti aspetto". Richiamo la band e ricominciamo a provare la scaletta dall'inizio. Quando la mia fidanzata arriva si siede vicino a Gabriele "Anna nun lo guardá troppo che me se perde" sento Cocco dirle ad alta voce facendo ridere tutti "ao statte zitto te che mo devo prová!" 

Inizia piccola stella e mentre la canto guardo Anna che è incantata dalla mia voce. Non mi blocco più ,non sento più tutta quella tristezza che sentivo prima. Probabilmente la sua presenza ha cancellato ogni mia paura e ora mi ritrovo a sorridere cantando. Ogni canzone prende un'altra forma da quando lei è qui a sentirle. "grazie " le dico appena finite le prove stringendola a me. "a cosa devo tutto questo affetto?" mi chiede Anna sorridendo "poi ti spiego" affermo io intenzionato a raccontarle cosa è successo una volta a casa. 

qualche ora dopo

"Niccolò... ti prego!...smettila " siamo sul divano e Anna non riesce a trattenere le risate mentre le faccio il solletico.  Lei non lo sa ma quando la sento ridere il mio mondo prende colore, quelle sfumature speciali che colorano il cielo al tramonto,  quei piccoli riflessi di luce che disegnano le nuvole riescono a farmi stare bene anche nei momenti più bui. "te l'avevo detto che t'avrei fatto morí stasera " dico io. Solo un istante e mi accorgo che le sue labbra sono sulle mie mentre le mie mani sono bloccate dalle sue " io mi ero fatta un'idea diversa " afferma maliziosamente lei prima di far scorrere le mie mani dai seni fino alle sue gambe. Sorrido per questa sua intraprendenza e la lascio fare mentre sento un brivido correre lungo la schiena. "se è questo che vuoi..." dico io prima di impossessarmi delle sue labbra e lasciar correre sul suo corpo le mie mani ormai libere dalle sue. Ed è qui che ci fondiamo di nuovo in un'anima sola mentre la passione ci travolge e ci spinge ad esplorare ogni nuovo confine rendendolo ancora più eccitante. In pochi istanti siamo passati dalle risate senza fine a dei sospiri inequivocabili che lasciano spazio solo ad un'unica esplosione di piacere. E siamo sempre noi, ogni volta un pò di più.



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