Perché la nostra storia è in queste cose...

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3 anni dopo

Niccolo's pov

Oggi è il primo giorno di scuola per Noah e per le gemelle inizia l'asilo "dai muovetevi che facciamo tardi...Rose lascia stare tua sorella perfavore " Anna sbuffa alzando gli occhi al cielo. " ste due me faranno uscì de testa Ni" dice sospirando. Mi avvicino e la abbraccio "dai su, so quasi pronte, mo portiamo tutti a scuola e poi ce ne stiamo un pò tranquilli noi due" dico prima di lasciarle un bacio tra I capelli. Anna sorride e sembra rilassarsi. In questi anni abbiamo superato diversi momenti difficili ma ci siamo sempre rialzati. A volte sono stato assente e per un pó ho avuto paura di averla persa. Io preso dalla mia musica ho trascurato lei e i bambini, Anna ha lasciato correre più che poteva ma arrivata al limite abbiamo rischiato di perderci.

inizio flashback

"Niccolò dovevi andare a prendere Noah all'asilo cazzo!ti sei dimenticato un'altra volta di tuo figlio??menomale che Sara si è inventata una scusa e le maestre lo hanno fatto uscire da scuola con lei...ma ti rendi conto?" Anna mi vede rientrare a casa e non riesce a trattenersi "trovami una buona motivazione..." la guardo e abbasso gli occhi. Non ho scuse, ancora una volta ho messo la musica davanti a tutto e ho perso la cognizione del tempo "hai ragione, scusa" "chiedi scusa a tuo figlio, non a me" dice prima di allontanarsi. Noah sul divano con le braccia incrociate mi guarda arrabbiato "avevi detto che mi portavi a comprare le macchinine..." dice mio figlio guardandomi scuro in volto "scusa amore mio, andiamo adesso ti va?" chiedo inginocchiandomi davanti a lui. Noah scuote la testa "non mi va piu" dice prima di alzarsi correndo in camera sua piangendo. Vado verso di lui quando vengo bloccato da mia moglie "lascia che si sfoghi..." mi dice capendo che forse l'unica soluzione è dargli tempo. Non so se faccio bene ma non la ascolto e vado verso camera di Noah facendo passare sotto la porta un bigliettino su cui sopra ho disegnato una macchina e un cuore grande con dentro il suo nome. Faccio per andare in cucina quando sento aprirsi la porta "io disegno meglio di te" Mi sento dire da mio figlio che poi mi abbraccia "scusa Noah, scusa scusa". So che non basta chiedere scusa a lui e ad Anna ma spero che aiuti. "devi chiedere scusa a mamma, chiama le nonne" Il suggerimento di Noah mi scioglie il cuore. Sa che se usciamo soli noi due molto spesso torniamo nella nostra bolla e torna il sereno "ti piace eh sta con la nonna..." dico sorridendo

fine flashback 

Abbiamo appena lasciato i bambini e stiamo rientrando a casa " posso portarti in un posto?" Anna annuisce "stamattina puoi portarmi dove vuoi" afferma. Sorrido, non sa ancora cosa ho organizzato. Quando arriviamo a destinazione la vedo guardarmi perplessa "perché siamo qui?" mi chiede "nuove emozioni, nuove scuole, nuove avventure....nuova casa?" chiedo io sperando che la mia sorpresa le piaccia. Ho fatto tutto a sua insaputa, so che non è bello scegliere anche per gli altri e senza saperlo lei mi ha aiutato ad arredarla.  "il cliente misterioso eh...maledetto" dice dandomi una spinta "a mali estremi estremi rimedi" dico abbracciandola "ti piace?" chiedo confuso, sembra quasi non sia molto felice di questa scelta "stai scherzando spero...è la casa più bella che abbia mai visto" afferma Anna con le lacrime agli occhi "mi dispiaceva pure arredarla solo sulla carta senza mai vederla dal vivo ma questo cliente voleva la privacy più assoluta..." continua lei allontanandosi da me. Non le lascio la mano mentre va verso il giardino, unica parte della casa di cui mi sono occupato da solo. La guardo sorridere "la piscina più assurda che potevi scegliere" ride Anna guardando la chiave disegnata sul fondo e la cascata che da un lato riempie un piccolo laghetto "hai pensato proprio a tutto eh" afferma. 

Vedo di nuovo la luce dei primi giorni insieme, quella luce che ha volte si è spenta a causa mia e della mia ossessione per la musica. La tiro verso di me e la bacio come se non stessi aspettando altro da quando siamo entrati in questa casa. Rimaniamo senza fiato mentre siamo appoggiati alla vetrata enorme del salone. Voglio viverla in questo esatto istante, in questo posto di questa casa e mi accorgo che lo stesso vale per lei. Immersi nei nostri brividi e nella nostra passione ci ritroviamo uno dentro il corpo dell'altro in pochi minuti. "Anna" dico quasi senza fiato "Anna andiamo via qualche giorno" dico cercando di riprendere a respirare normalmente "e dove vuoi andare?" mi chiede " andiamo, noi due soli" sono state poche le vacanze che abbiamo fatto in due da quando sono nate le gemelle, non volevamo lasciare i nostri figli per troppo tempo ma ora che sono un po più grandi ne abbiamo bisogno "dieci giorni..." continuo io " partiamo quando vuoi, tu dimmi solo quando e io organizzo tutto" Anna mi guarda un po titubante "eh Ni io devo lavorá " "finisci quello che hai da fare e troviamo 10 giorni per noi...te prego" dico io baciandole il viso " se fai così però non vale" afferma ridendo "così come?" chiedo continuando a riempirla di baci "così...ok ok va bene...dopo vedo" dice sorridendo. La stringo a me come se non volessi lasciarla andar via.

 Troppe volte ho rischiato di perdermi e di perderla e non voglio succeda di nuovo "Anna solo se puoi, non voglio obbligarti..." affermo pensando a quanto lei ami il suo lavoro e a quante volte si è messa da parte per il mio "amò, per te il tempo lo trovo sempre...e guarda che ho capito che ti senti in colpa per quello che abbiamo passato, ma è passato Ni, sta tranquillo " le sue parole riescono a ricucire sempre gli strappi che sento nel cuore. Non so come riesca ogni volta a sorprendermi e rendermi un uomo migliore giorno dopo giorno.

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