Capitolo 4

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Si comportava come se fossimo io e lui da soli.

“Sentiamo.” lo guardai negli occhi.

“Mi hanno messo in stanza con i tuoi amichetti.”

“Chi sarebbero i miei amichetti?” domandai.

“Malfoy e Zabini, uno di loro è il tuo ragazzo per caso?”

“Perché ti interessa saperlo?”

“Per curiosità.” alzò le sopracciglia.

“No, non sono fidanzata e tra l'altro io e Malfoy non siamo nemmeno amici.” gli spiegai.

“Ho capito.”

“Che altro devi dirmi?”

“Niente, ci vediamo in giro Walker.” allungò il braccio accarezzandomi la mano e appena lo fece sentii di nuovo quel giramento di testa.

Lo vidi alzarsi e dirigersi verso la direzione che gli avevo indicato precedentemente.

“Chissà che vuole questo da me!” sospirai guardando Karen e intanto ci alzammo.

“Secondo me ci sta provando, altrimenti non si spiega.” mi disse lei.

“Può darsi ma tanto sta solo perdendo tempo perché a me non piace.”

Io e Karen uscimmo dalla biblioteca e andammo a cena, la sera invece restammo nel nostro dormitorio a chiacchierare tutto il tempo finché non ci addormentammo.

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“Alice vieni a mangiare, ho fatto il tuo piatto preferito!”

“Arrivo nonna, un secondo.” urlai dal piano di sopra.

Ero molto concentrata a leggere la fine del capitolo di un libro ma ad un certo punto sentii un rumore fortissimo proveniente dal piano di sotto. Mi alzai subito dalla mia sedia e scesi di corsa giù, dalle scale notai che la porta d'ingresso era stata buttata a terra. Finii di scendere le scale e svoltai a sinistra entrando immediatamente in cucina e ciò che vidi mi tolse il fiato: mia nonna era a terra ricoperta di sangue e con gli occhi chiusi, e accanto a lei c'era un uomo vestito di nero dalla testa ai piedi.

“Nonna!” urlai e corsi verso di lei inginocchiandomi accanto al suo corpo.

Scoppiai in lacrime e tentai di farla svegliare in tutti i modi. Quando mi voltai verso l'uomo che era in piedi a pochi metri da noi, notai che stava iniziando a togliersi il cappuccio, probabilmente per farsi vedere in faccia.

A quel punto però iniziai a vedere tutto sfocato, iniziò a girarmi la testa in una maniera assurda, sentii delle urla provenienti da non so dove e il cuore che andava molto veloce.

“Alice Walker, non avere paura, non odiarmi per quello che ho fatto...io e te ormai ci conosciamo, ho intenzione di starti vicino più di quanto immagini.” parlò l'uomo che si avvicinò molto a me, era a pochi centimetri dal mio viso e aveva una voce famigliare.

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“Ali, Ali svegliati!” Karen mi svegliò e appena la vidi mi sedetti di scatto sul letto.

Presi dei respiri e sentii di essere parecchio sudata, era uno dei miei soliti incubi sulla morte di mia nonna.
Sospirai e mi passai le mani tra i capelli mentre mi asciugai un po' le lacrime che avevo appena sotto gli occhi.

“Stai bene Alice?” sussurrò Karen che mi abbracciò subito e mi accarezzò la schiena.

“Sì, era solo un sogno.” sussurrai e l'abbracciai anch'io.

Poco dopo quando ci staccammo dall'abbraccio, Karen mi guardò preoccupata.

“Uno di quegli incubi sulla morte di tua nonna?” sussurrò e mi prese la mano.

Annuii abbassando lo sguardo e sospirai.

“Ma non voglio che ti preoccupi per me Karen, mi è capitato talmente tante volte che ci sono abituata, torniamo a dormire, fidati.”

Lei annuì e tornò nel suo letto.

“Però se hai bisogno di parlare lo sai che ci sono vero?” sussurrò.

“Certo.” sorrisi.

Poco dopo entrambe riprendemmo a dormire fino alla mattina dopo, ci preparammo e come ogni mattina andammo a fare colazione in sala grande.

La prima ora di lezione del giorno era quella di volo così alcuni studenti del sesto anno si stavano dirigendo in giardino.
Improvvisamente sentii una mano tirarmi il braccio e mi voltai subito trovando Jacob Roy difronte.

Lo guardai negli occhi e incrociai le braccia mentre le gambe mi tremavano leggermente.

“Ali ti aspetto in giardino.” mi disse Karen accarezzandomi la spalla.

La guardai e annuii tornando poi a guardare il ragazzo difronte a me.

“Che c'è?”

“Volevo stare un po' con te, ti andrebbe bene Alice?” domandò spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Ti fermo subito Roy, se pensi di avere qualche possibilità con me, mi dispiace dirtelo ma ti sbagli.”

“Sei molto prevenuta, non sai quello che voglio da te.” disse lui.

“Perché cos'è che vuoi da me?” domandai curiosa.

“Solo conoscerti ancora meglio, io e te ormai ci conosciamo abbastanza direi.”

Continuavo a pensare che la sua voce non mi era nuova, come se già l'avessi sentita da qualche parte.

“No invece, io non ti conosco, non so nulla di te se non il tuo nome e cognome, e nemmeno tu conosci me.” replicai in modo acido.

“Tu credi?” sussurrò.

“Che vorresti dire? Come faresti a conoscermi?”

“Ho le mie fonti.” disse soltanto e senza darmi il tempo di dire altro, se ne andò lasciandomi in mezzo al corridoio.

Non capivo cosa avevo con quel ragazzo, mi metteva ansia e non riuscivo a capire il perché.

“Walker!” mi voltai di nuovo e notai Malfoy venire verso di me.

Ci mancava anche lui.

“Eh?”

“Stiamo aspettando solo te in giardino, muovi il culo o no?” alzò il tono della voce.

“Stavo parlando, ora arrivo, potresti usare un tono migliore?” dissi nervosamente.

“No non posso, cammina.”

Mi prese di nuovo dal polso e mi trascinò in giardino. La lezione di volo si svolse tranquillamente come tutte le altre lezioni della mattinata.

Quel pomeriggio mi trovavo in sala comune, da sola stavolta, Karen era in camera a studiare.
Ero seduta sul divanetto difronte al camino e notai Malfoy sedersi difronte a me, spostai lo sguardo su di lui ed ebbi di nuovo quella sensazione che i suoi capelli, i suoi occhi e la sua pelle fossero più scuri del solito.
Almeno io credevo che fosse solo una mia sensazione.

“Walker, cercavo proprio te.” disse facendosi più vicino a me.

“Cosa c'è?” domandai.

“Stasera, saresti libera?”

“Stasera sì, perché?” mi voltai meglio verso di lui.

“Ti andrebbe di farci un giro per Hogwarts?”

𝐿𝑖𝑒𝑠//𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora