Capitolo 15

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“Se urli e ti sposti ne pagherai le conseguenze.” sussurrò al mio orecchio e mi mise subito una mano tra le cosce cercando di alzarmi il vestito.

“Lasciami cazzo, non toccarmi.” urlai senza dargli ascolto e lo spinsi con forza lontano da me.

Blaise si svegliò di scatto sentendo il mio urlo e ci guardò sedendosi sul letto.

“Oh ma che succede?”

Non risposi perché mi precipitai verso la porta del bagno, la aprii senza neanche bussare ed entrai fiondandomi addosso a Draco che si stava asciugando i capelli ancora con l'asciugamano in vita. Lo abbracciai spaventata e mi morsi il labbro per non piangere.

Non sapevo perché lo abbracciai ma lui mi aveva sempre protetta da Jacob e quindi mi sentivo sempre al sicuro con lui in un certo senso.

“Alice, che cazzo hai fatto?” spense il phon ricambiando il mio abbraccio.

“Jacob...” sussurrai.

“Che ti ha fatto?” mi prese il mento per guardarmi bene in faccia.

Non risposi e abbassai lo sguardo lasciando scendere qualche lacrima sulle mie guance.

“Che ti ha fatto Alice?” ripeté scandendo bene le parole stavolta.

“M-mi ha toccata, non volevo che lo facesse.” mi morsi il labbro inferiore finché non uscì il sangue.

Lo vidi staccarsi da me e cambiare espressione, aprì di più la porta facendola sbattere violentemente al muro e andò in camera.

“Dove minchia sta?” alzò la voce riferendosi a Blaise.

“Jacob è andato via, non so dove andava.” spiegò Blaise mentre si vestiva.

“Ha finito di campare quel figlio di puttana.” sbottò incazzato mentre si sedette sul letto e iniziò a vestirsi velocemente.

Indossò un completo nero, il solito, quello che indossava spessissimo, e poi si alzò venendo verso di me, mi accarezzò il braccio.

“Tranquilla ok?” sussurrò.

“No.” sussurrai mentre mi scesero altre lacrime, mi appoggiai al muro e intanto notai Blaise che ci fissava.

“Sì Alice, non ti toccherà più.”

“Quando sarò sola lo farà o almeno ci riproverà, non voglio più stare qui.” mi passai una mano tra i capelli nervosa.

“Ti ho detto che devi stare tranquilla, fidati di me.”

“Non posso cazz-...” alzai il tono della voce.

All'improvviso Draco mi prese il viso con le mani e mi baciò, chiusi subito gli occhi e non mi diede nemmeno il tempo di finire la frase.

“Minchia.” sentii Blaise sussurrare e sicuramente ci stava guardando.

Di nuovo la sensazione più bella del mondo.

Dopo qualche secondo ci staccammo ed io divenni leggermente rossa in volto sorridendo un po' e asciugandomi le lacrime.

“Sei più tranquilla ora?” sussurrò.

Annuii e in quel momento bussarono alla porta, talmente tante volte di fila che Draco si irritò mentre andò ad aprire.

“Che vuoi?” chiese acido.

Vidi Karen nonostante Draco si fosse messo davanti a lei, mi avvicinai e appena mi vide mi saltò addosso abbracciandomi.

“Alice!” sussurrò accarezzandomi i capelli.

“Ka, che è successo?” sussurrai tenendola abbracciata.

“Ero preoccupatissima, ieri sera ti ho perso di vista alla festa, non sei tornata stanotte in camera e pensavo ti fosse successo qualcosa.” disse finendo di abbracciarmi.

“L'ho portata via visto che un coglione la stava toccando.” si intromise Draco.

“Geloso di lei Malfoy?”

“No ma anche se fosse?!” sputò acido lui.

“Un attimo, chi mi stava toccando?” dissi io agitandomi subito.

“Uno stronzo della nostra casa, ma tranquilla, non lo farà più.” rispose Draco.

“Ti stai trasformando nella sua guardia del corpo Dra.” rise Blaise.

Risi un po' anch'io mentre restai accanto a Karen e la guardai.

“Ka prima Jacob, mi stava toccando senza il mio permesso, devo evitarlo assolutamente.”

“Quel testa di cazzo, devi dirlo a Silente Ali.” mi suggerí lei con tono preoccupato.

Era una migliore amica molto materna con me, si preoccupava sempre e mi dava i consigli migliori ma stavolta volevo ascoltare il mio cervello e fare di testa mia, dirlo a Silente probabilmente non sarebbe servito a nulla dal momento che non avevo nessuna prova. Stare al gioco di Jacob significava che quando meno se lo aspettava io avrei potuto "sconfiggerlo" e impedirgli di continuare a fare tutto quello che faceva con me senza avere un motivo.

“No Karen, facciamo come dico io, dobbiamo stare al suo gioco.” risposi.

“Se la ritocca però una visita in infermeria non gliela toglie nessuno.” disse Blaise.

“Ci deve solo provare e lo brucio vivo te lo giuro, non la toccherà più.”

Il modo in cui Draco mi stava proteggendo da Jacob era fantastico. Blaise e Karen anche mi promisero che sarebbero stati attenti a lui e ai suoi movimenti e che mi avrebbero protetta anche loro nel caso Draco momentaneamente non ci fosse. Era tutto apposto e io ero decisamente più tranquilla anche se avevo ancora paura di lui, paura che potesse andare oltre.

Passai la giornata insieme a Karen e spesso incrociai Draco e Blaise, erano molto attenti a controllare che fosse tutto apposto. Incontrai Jacob solo in lontananza e quando tremavo dalla paura che avevo di vederlo, Karen mi strinse la mano.

Jacob non si avvicinò mai a me per tutto il resto del tempo, specialmente quando vedeva che Draco mi era accanto, mi fissava solo. Notai che Samantha era quella che stava iniziando a starci attaccata, parlavano spesso quei due e sempre sottovoce, le loro conversazioni non le capiva nessuno.

“Andiamo a dormire dai, ci vediamo domattina.” disse Blaise mentre con Draco stava per andare nel loro dormitorio.

“Sì a domani, buonanotte.” risposi gentilmente mentre con Karen entrai nella nostra stanza.

Ci facemmo una doccia veloce prima lei e poi io e ci infilammo nel letto con il pigiama abbinato. Chiacchierammo un po' finché non ci addormentammo.

Quella notte apparentemente sembrò tranquilla ma non fu affatto così, gli incubi mi raggiunsero. Anche più di uno. Sognai prima la morte di mia nonna e poi per finire in bellezza sognai Jacob che mi toccava ancora e mi faceva del male. Tremavo e iniziai a piangere nel sonno mentre mi muovevo nel letto a destra e a sinistra finché non mi svegliai leggermente sudata e piena di paura.

Presi un fazzoletto e mi asciugai le lacrime, mi alzai lentamente dal letto cercando di muovermi il più silenziosamente possibile evitando di svegliare Karen e indossai una vestaglietta che in realtà era abbastanza elegante, più delle altre. Era corta e verde scura, legai il laccetto di seta in vita e mi guardai allo specchio. Amavo il mio corpo e la forma che prendeva quando in vita indossavo cose aderenti. Uscii dalla mia stanza e mi diressi verso la torre d'astronomia.

Sapevo benissimo che dovevo evitare di girare da sola perché avrei potuto incontrare Jacob, specialmente di notte era ancora più pericoloso perché se mi avesse fatto qualcosa nessuno mi avrebbe sentita...però avevo bisogno di prendere un po' d'aria fresca che ancora non era completamente fredda. L'autunno era alle porte e le temperature si abbassavano ogni giorno di più ma ancora si stava bene fuori, bastava solo un giacchetto la sera e non si sentiva più freddo. Mentre in inverno per salire sulla torre d'astronomia serviva un giubbotto molto pesante, specialmente quando nevicava lì si gelava così tanto da battere i denti.

𝐿𝑖𝑒𝑠//𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora