Capitolo 28

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Annuii nervosa di vedere chi dovesse presentarmi e pochi istanti dopo vidi uscire una donna da una porticina dell'ufficio, era la stessa identica donna misteriosa che mi fissava con gli occhi lucidi. Ero un po' irrequieta ma allo stesso tempo curiosissima di sapere chi fosse, la guardai e lei guardava me accennandomi un sorriso che non riuscii a ricambiare, non la conoscevo per niente.

“Vede signorina Walker, so bene che lei crede di non avere parenti in vita ma non è così, lei si chiama Katrine Walker, sorella di suo padre...sua zia quindi.” Silente parlò con un sorriso.

Io però non riuscivo a sorridere, fissai la donna davanti a me deglutendo quel nodo in gola che avevo, non sapevo assolutamente cosa dire.

“Ciao Alice...sei così bella, proprio come tua madre.” la donna si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia sedendosi nella sedia vuota accanto alla mia.

Io rimasi impassibile e poi guardai nuovamente Silente.

“Come l'avete trovata signor preside?” domandai.

Sembrava che questa zia era apparsa magicamente nella mia vita, non sapevo della sua esistenza, non avevo mai sentito parlare di lei, non la vidi neanche nelle foto con i miei genitori.

“Sono stata io a trovarti Alice, pensavo fossi a casa ma i vicini mi hanno detto che frequentavi la scuola di Hogwarts, sono qui per vedere te più che altro.” parlò lei nuovamente.

"Più che altro" cosa significava?

“Sapevi dove abitavo? Quando mia nonna è morta perché non sei venuta?” mi alzai dalla sedia e mi morsi fortemente il labbro trattenendo le lacrime che minacciavano di scendere dai miei occhi.

“Oh Alice mi dispiace tanto, ci sono tante cose che vorrei dirti e raccontarti, possiamo parlarne.” mi sorrise di nuovo e si avvicinò a me toccandomi il braccio.

Per quanto non volessi parlare con una sconosciuta, la curiosità di sapere cosa dovesse dirmi era più forte e alla fine acconsentii, Silente ci lasciò sole nel suo studio cosicché potevamo parlare senza interruzioni o senza qualcuno che ci avrebbe sentito.

“Cosa...cosa devi dirmi?” le chiesi appoggiandomi al muro.

“Lo so che può essere scioccante scoprire di avere una zia di punto in bianco, avrei voluto prendermi cura di te dopo la morte dei tuoi genitori ma ci ha pensato tua nonna.”

“Lo so, quello che non so è perché non ti ho mai vista, nessuno mi ha mai parlato di te.” sputai acida.

“Beh...tua nonna ha fatto bene a non parlarti di me, ti ha tenuta al sicuro Alice.” sussurrò e mi guardò come se fosse dispiaciuta di qualcosa.

“Non capisco, al sicuro da cosa?” la guardai stranita.

“Dalla mia famiglia!”

“Perché?” mi misi a braccia conserte.

“Beh adesso questo non posso dirtelo, non è ancora il momento, volevo solo farti sapere che ho un figlio della tua età e quindi hai un cugino.”

"Un cugino" non ne avevo mai avuto uno in tutta la mia vita, nel giro di 10 minuti invece avevo scoperto di avere una zia e addirittura un cugino. Mi sentivo la bocca dello stomaco bruciarmi e iniziai a provare una lieve sensazione di vertigine dovuta all'agitazione.

I miei occhi divennero lucidi e lei continuò a guardarmi nell'attesa che parlassi ma le parole non mi uscivano dalla bocca, mi scese una lacrima che mi affrettai ad asciugare.

“Non so cosa dirti.” mormorai.

“Vieni qui, abbracciamoci.” aprì le braccia.

La guardai con riluttanza e feci un passo indietro.

“No, nemmeno ti conosco, so solo che siamo parenti ok ma non ti ho mai vista, potevi essere presente nella mia vita dato che sapevi che ero rimasta senza famigliari e invece ho dovuto vivere da sola credendo di non avere nessuno.”

“Alice tu hai perfettamente ragione, ma credimi io sono stata lontana da te per proteggerti, ti voglio bene come se fossi mia figlia, vorrei poterti presentare mio figlio, vorrei che anche lui ti volesse bene.” abbassò lo sguardo.

“Che vorresti dire? Dov'è tuo figlio?” aggrottai le sopracciglia.

“Non puoi saperlo mi dispiace.”

“Vabbè, hai voluto parlarmi e poi quando ti chiedo delle cose non me le puoi dire, allora che vuoi?” sbuffai esausta.

“Io ti prometto che un giorno avrai tutte le risposte che cerchi cara Alice, sono qui perché finalmente posso prendermi cura di te, che ne dici di stare insieme per queste vacanze natalizie? Il preside è d'accordo, così ci conosciamo e possiamo essere una famiglia, i tuoi genitori avrebbero voluto questo.”

La guardai contrariata e scossi la testa, non avrei passato le vacanze con una sconosciuta che diceva di essere mia zia, non è che non credevo che fosse una mia parente ma non la conoscevo da neanche un'ora e onestamente come normale che sia, faticavo a fidarmi di lei. Volevo stare col mio ragazzo, avevo bisogno di stare tra le sue braccia adesso più che mai. Quella situazione mi rese imbarazzata e in tensione.

“No, vado già da qualcun'altro poi.” risposi fredda.

“È brutto che tu passa il Natale da sola.” sussurrò.

“E te ne preoccupi adesso? L'anno scorso il Natale l'ho passato da sola eh...e comunque ho detto che vado da qualcun'altro, non sarò sola.” alzai lievemente il tono della voce.

Il suo essere così tranquilla e gentile mi dava i nervi, cosa si aspettava? Che mi sarei buttata tra le sue braccia e che subito l'avrei considerata mia zia? Sorella di mio padre? No, non mi fidavo, specialmente perché se davvero mi voleva bene come una figlia non mi avrebbe fatto passare due anni in solitudine a piangere la morte di mia nonna. Mi chiedevo se sapesse come fosse morta.

“Da chi andrai?”

“A casa del mio ragazzo.” risposi.

“Oh perfetto, hai un fidanzato, e chi è il fortunato?” sorrise, i suoi brillavano di felicità dopo quella notizia.

“È uno della mia casa, si chiama Draco.”

Notai lei sistemarsi i capelli e sbarrare leggermente gli occhi alzando le sopracciglia.

“Draco...conoscevo un bambino di nome Draco, era figlio di due miei amici!” esclamò.

“Mh bene, era tanto piccolo?” le chiesi.

“No, anzi facendo i calcoli penso proprio che fosse tuo coetaneo, sarà una coincidenza?!” rise un po'.

“Può essere, comunque adesso devo andare...ho molto da studiare.” mi avvicinai alla porta.

“Alice...quando ci rivediamo?” mi chiese e vidi il suo sorriso spegnersi.

“Non lo so.” sussurrai e nessuna delle due disse più niente così uscii da quell'ufficio.

Una volta fuori presi un grosso respiro e mi sentii le gambe più leggere dopo tutta quella tensione provata. Sembravo molto sciolta ed estroversa a parlare con...mia zia, ma non lo ero affatto. Volevo andare subito da Draco e raccontargli tutto, incontrai Blaise per le scale durante il tragitto e lo fermai.

“Hey Blaise!”

“Alice ciao, come va?” mi sorrise.

“Diciamo bene dai, sai dov'è Draco?” gli chiesi.

“In sala comune, l'ho lasciato lì poco fa.”

“Grazie Blaise.” gli toccai la spalla amichevolmente e lo superai dirigendomi nei sotterranei.

Entrai nella nostra sala comune e vidi subito Draco seduto sul divanetto, aveva un bicchiere in mano, le gambe aperte, sembrava molto rilassato e vicino a lui c'era una ragazza, che a parer mio aveva molta confidenza con lui, forse troppa dopo che vidi cosa gli fece.

𝐿𝑖𝑒𝑠//𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora