Disordine

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-André, perfavore puoi spiegarmi una cosa-
Lui annuisce.

Tiro fuori il suo diario trovato in camera sua.
-Questo lo ho trovato in camera tua, cosa significa -
Lui scoppia di nuovo a piangere.

-no Viò, quello non dovevi toccarlo -
-André cosa sta succeden... -
Non riesco a finire di parlare che lui mi butta sul divano e iniziamo a baciarci.
Prendo la sua nuca e lo stringo a me.
-non posso parlartene ora -
-perché? -
-Non me la sento, voglio dirtelo quando me la sentirò, lo farò ma ora non posso -
Torna a baciarmi in bocca.
-perché non puoi? -
-Viola, non è tutto rose e fiori, è troppo difficile parlare di quel diario per me -
-io sono qua per ascoltarti -
-Viola, ti prego -
-va bene, quando te la sentirai ne parleremo... Ma quello che è successo con Lucia-
-Viò, non penso possiamo stare insieme -
-in che senso - dico, mentre una lacrima mi attraversa una guancia.
-non piangere, piango anch'io -
Scoppio a ridere quando pronuncia quelle parole e lo fa anche lui.
Abbiamo le emozioni combinate.
-Viò, pensa come reagirebbero gli altri, io ti ferirei troppo -

Forse ha ragione, non siamo fatti per stare insieme.
Ma allora cos'era quel bacio?
Non era un errore.

-Io provo qualcosa per te, non lo nego, ma abbiamo un passato troppo legato, e abbiamo due caratteri troppo diversi -
-hai ragione -
Lo abbraccio.
-ti prego, però dimmi qualcosa su quel diario -
-ti prometto che quando ne sarò pronto te ne parlerò -.
Annuisco e rimango tra le sue braccia per tutto il pomeriggio.
Quelle braccia che mi tengono protetta.
Siamo soltanto amici?
Non ci capirò nulla.

___

Andrea's pov:

Passano i mesi, io e la ragazza siamo rimasti amici.
Ma qualcosa era cambiato fra noi.
Non era più tutto così genuino il nostro rapporto.
Era questo il problema.
Al suo compleanno avrei voluto riempirla di baci, ma non l'ho fatto per non farla soffrire. Sono troppo immaturo per lei.

Solo amici.
"siamo solo amici" mi ripeto, mentre mi preparo per il mio compleanno.
I diciassette anni arrivano e non si scordano più.
I diciassette sono quell'età dove ti prepari per i diciotto,dove  si fa il passo da ragazzo a uomo.
Così dicono gli altri, ma io faccio fatica a crederci.
Perché perforza i diciott'anni? Non potevano fare i venti?.

-come sei diventato grande! - commenta mia mamma appena arrivo in cucina.
-il nostro bambino - commenta mio papà.
Sorrido e poi mi metto a tavola.
A mezzogiorno ci sarebbe stata la festa al ristorante, poi il pomeriggio io ed i ragazzi andremo al mare e la sera torneremo a Empoli.

Dopo la colazione, mi dirigo in camera e mi sistemo i capelli.
-che palle, tutta la camera in disordine - commento.

Mentre metto apposto i vestiti, però un sorriso mi compare in volto appena leggo :"Marien", sullo schermo del telefono.
Io ero il suo Robin e lui la mia Marien, sarebbe stata la mia prossima conquista.
Una conquista non corrisposta però.

Le chiedo di passare alla videochiamata e mi butto sul letto.
-GUARDA UN BEL 17 ENNE IN VIDEOCHIAMATA! - commenta lei appena accetto.
-Dai mi sento vecchio -

Sembrava ieri quando avevamo cinque anni e andevamo al parco insieme, ridendo come dei pazzi.
Lei amava follemente quando le accarezzavo i capelli, seduti su una panchina a osservare il prato.

-Addio ragazzino, ora sei un uomo-
Scoppio a ridere.
-No, l'uomo tra un anno eh! -
-se andrai  troppo veloce con la moto, la multa la paghi tu! -
-io  vado pianissimo -
-mi sale la nausea solo pensarci-
Ridiamo insieme, poco dopo Viola invita anche Marco in chiamata.
-BELLA ANDRÉ -
-Marco mi sento un vecchio maledetto -
-Madonna, l'anno prossimo sei morto allora-
Ridiamo e conversiamo.

Mentre Marco parla, noto che Viò sta scrivendo sul suo telefono.
Marien💖:

V: arrivo da te.
M: ti aspetto.
V:pensi che venga per te? Vengo per tua mamma, rimbambito.
A:Ma smettila che sono uno schianto come sempre io😎
V:anche un arrogante.
A:muoviti che sennò non ti faccio salutare mia mamma.

Lei mi sorride dalla videochiamata.
-bene vado raga, a dopo -
-tra mezz'ora c'è il pranzo, ciaoo!-saluta Marco.
Rimango in videochiamata solo con lui.

-si vede che sei proprio cotto...-
-Lo so Ma, ma me la farò passare, siamo amici d'infanzia, non siamo nulla di più -
-ti conviene-
-Michelle era un caso a parte, sai benissimo che lei soffriva -
-lo so, non era riferito a Michelle-
Sento il campanello suonare.

-ehm... C'è mia nonna, devo andare - dico per poi chiudere la chiamata.
Non volevo tornare sull'argomento di Michelle, ora volevo solo divertirmi con spensieratezza.
Volevo solo stare con Viola.
Se sono con lei, tutti i problemi svaniscono.

Forse Soli Nell'universo || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora