Crêpes

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Viola

Le parole dette da Andrea mi fecero riflettere.
Valevo così tanto per lui?
Lo vidi chiudere gli occhi.
Stava ancora male ,glielo si leggeva in faccia.
Chiusi gli occhi e calai in un sonno profondo.

___

Andrea

Aprii gli occhi,e  mi ritrovai sul mio letto, ma con Viola.
Le sue braccia mi stavano avvolgendo  il busto ,ed io non potei fare a meno se non abbassare lo sguardo e guardare i suoi lineamenti.

Non capisco dove sia insicura del suo fisico... è perfetta .
L'accarezai lentamente , dopodiché lei aprii gli occhi lentamente, guardandomi con espressione innocua.
Sorrisi e lei arrossì appena realizzò che si era addormentata abbracciata a me.
-Io... io sono un disastro - disse velocemente
-cattiva mattina Viola?-
-scusa ,ho preso sonno-
Sogghignai alle sue parole, poi la zittii con un bacio a fior di labbra.
Spostai il lenzuolo,e lei arrossí ulteriormente.
-dai André - disse , guardandomi sorridendo.
-dormo in boxer, qualche problema?-
Lei ruotò gli occhi al cielo .
- se volevi che li togliessi potevi dirlo eh -
-dai che schifo!- mugolò lei , buttando la faccia sul cuscino.

-abbiamo scuola -
-che palleeeee - dissi girandomi dall'altro lato,dandole le spalle.
-devo passare a casa ,non posso venire in pantaloncini e maglia oversize - disse ridendo.
-prendi i tuoi pantaloni e tieni la maglia ,no?-
Lei annuí.
-mia mamma mi farà fuori -
Mi mostrò il telefono.
Diciotto chiamate perse.
-Madonna ,per fortuna Alice le ha scritto che dormivo da lei -
Scoppiai a ridere.
Che male c'era se avessimo dormito insieme per una notte?non ero così pervertito...

Poi mi conosceva da tanto.

-Ci parlo io se vuoi con lei-
-ci risolvo io-

Scrollai le spalle ,poi mi tolsi la maglia e andai in balcone a fumare la solita sigaretta mattutina ,mentre lei si mise i suoi pantaloni lunghi con le tasche,tenendo la mia t -shirt.
-bella maglia -commentai  , guardando fuori.
Come fa a fare freddo a inizio ottobre? Stavo congelando.
Lei sorrise ,e quando tornai dentro le lasciai un bacio sulla guancia.
-dai copriti invece di fare tanto il fighetto,che ti prendi otto malattie - commentó lei .
-ma smettila di eccitarti -
-e tu smettila di provocare tirandotela - disse lei divertita ,per poi attraversare il corridoio di casa  e giungere in cucina.
Per fortuna che mia mamma era occupata per faccende lavorative,che la portavano a stare delle notti fuori .
Lei aveva sempre detto che io e Viola stavamo insieme ,e forse ci aveva visto giusto.
Ma ormai ne  avevo fatto l'abitudine.
Mi feci una doccia calda .
L'acqua che scorreva sul mio corpo mi fece ricordare quella volta quando lei si stava lavando e mi aveva cacciato dal bagno.

Ripensai a Michelle.
E se fosse ancora scossa dalla questione?
Era da evitare... è un problema per entrambi.
Forse non avrei dovuto dirglielo quando eravamo in Calabria,ma aspettare.
Quell'attacco di panico non doveva vederlo.

Giunsi in cucina ,e vidi Viola ai fornelli .
-che fai-
-Crepês-
Sorrisi .
-ma ti puoi coprireeeee -
-no- dissi io ridendo.
-dai André - disse guardando l'asciugamano che mi avvolgeva la vita.
-Ma che ti prende Viò? -
Lei si giró per nascondere le guance color paonazzo ,ma mi posi alle sue spalle, per poi avvolgere le mie mani alla sua vita in un abbraccio.
N

on era ancora abituata a starmi vicino,i mesi che ci avevano separato erano troppi.

Viola

Cercai di nascondere tutto l'imbarazzo che stavo provando.
Dovevo stare lontano o vicino al ragazzo?
Se avessi voluto stare lontano da lui non so quanto mi sarei trattenuta.
Avvolse le sue mani attorno alla mia vita ,ed io sussultai, voltandomi verso lui .
Posò una mano vicino al fornello ,ero ufficialmente bloccata davanti a lui ,senza scampo.
Guardai le sue ciocche di  capelli scarmigliate e bagnate ,e il mio sguardo si posò sulla la sigaretta non ancora terminata che teneva stretta fra i denti.
Mi buttó il fumo in faccia,ed iniziai a tossire.
Lui se la rise .
-che rompipalle - commentai,ponendo due mani sul suo petto per dargli una spinta,anche se non sembrò muoversi di un centimetro al contatto.
Tenni le mie mani attaccate al suo busto nudo ,fino a scendere agli addominali .
La sua pelle calda emanava un profumo di bagnoschiuma alla menta,ed io lo accarezzai dolcemente.
I miei sensi vennero invasi dalla fragranza ,mentre lui mi guardò con un sorriso .

-Viola...-

Se solo oggi non ci fosse scuola.
Mi persi nelle sue iridi profonde come la notte,che mi abbagliarono , tantoché dovetti togliere subito lo sguardo dal suo ,per non guardarlo negli occhi .
Era così bello... Perché non ci eravamo mai notati prima d'ora?

-Viola....si brucia tutto - disse ad un tratto, svegliandomi dai miei pensieri.
-cazzo hai ragione -dissi girandomi di scatto.
Tolsi la crêpe cotta dalla padella ,ma quando  arrivò il momento della Nutella , notai che il barattolo era sparito.
Mi girai e vidi il ragazzo prendere una ditata dal contenitore.

-Dai vaffanculo - dissi , sporgendomi verso di lui  per prendere il barattolo.
Posò il barattolo alle mie spalle ,ridendo ,per poi passare la Nutella sul mio labbro inferiore.
-ops- mormorò.
-dai che schifooo-

Non feci a tempo a finire che mi accorsi che le sue labbra stavano già leccando il mio labbro inferiore.
Schiusi la bocca in un sussulto  ,e mi trovai a buttare il collo all'indietro quando passò a baciarmelo
Sentì la sua bocca umida a contatto con la mia carne ,e rabbrividii.
Sussultai quando il suo respiro mi solleticò il collo.
-Andre...che stai facendo-
Quando si staccò mi guardò soddisfatto .
Ero paralizzata.
-ora non ti si avvicina più nessuno - commentó ridendo ,per poi inserire nuovamente un dito nel barattolo di Nutella e portarselo alla bocca.
Mi aveva fatto un succhiotto.
Perfetto.
Non avevo il correttore , dirò a mamma che mi sono bruciata con la piastra di Alice.
-e poi non si dice che schifo alla Nutella - disse per poi toccarmi la punta del naso con il suo dito  bagnato .
Andai a fuoco.
La tensione era alle stelle .
Afferrai il barattolo dalle sue mani e lo riposi sul bancone alle mie spalle.
-Mi lasci finire queste benedette crepês ,Andrea Locci?-
-e poi vestiti.- commentai, posando lo sguardo sull'asciugamano avvolto alla sua vita per poi tornare a guardarlo in faccia.
-che pizza che sei Vió-

Mi voltò le spalle e andò in camera.
Che era successo fra noi?
Come dovrei comportarmi a scuola dopo questo?
Il telefono squillò, richiamado la mia attenzione.
Mamma non mi aveva vista per tutto il giorno, c'era solo da sperare in bene .

Forse Soli Nell'universo || FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora