(1 Febbraio)
Qualcuno aprì la porta, facendo roteare le chiavi nella vecchia serratura un paio di volte.
Cassandra rimase ferma, e sperò che non l'avessero scoperta.
Dei passi riecheggiarono nella stanza, erano da uomo.
Lei si fece piccola piccola, accoccolandosi sul divanetto.
<Мама, кто эта девочка?>*Madre , chi è questa ragazza ?
Chiese una voce piuttosto giovane.
Sì girò , anche se timorosa, e appena lo guardò in faccia fu felice di scoprire che non l'aveva mai incontrato.
<Я не знаю, но мы должны помочь ей, она больно и испуганный>*Non lo so , ma dobbiamo aiutarla , è ferita e spaventata
Rispose la madre, avvicinandosi a Cassandra.
La donna si aprì la coda e riprese dei ciuffi ribelli, poi la richiuse, nel frattempo guardava il figlio, quasi supplicandolo con gli occhi.
<Как тебя зовут?>*Come ti chiami?
Il ragazzo si avvicinó , sedendosi sulle ginocchia e guardandola negli occhi.
Aveva gli stessi capelli chiarissimi della madre e occhi scuri come la pece.
Una leggera barba gli incorniciava le labbra sottili.
Cass scosse la testa.
<Polizia>
Supplicò , sperando che la capissero il prima possibile.
Lui alzò le sopracciglia.
<Sei inglese?>
Chiese , con accento russo.
"Sì"
Esultò lei, silenziosamente.
Rispose annuendo.
<Per favore, ho bisogno di andare dalla polizia >
Sì affrettò a dire, con voce sconnessa ma speranzosa.
<I-io non..>
Sussurrò lui, non riuscendo a capire tutto.
Cassandra ci riflettè un secondo.
Poi si alzò, tenendosi da ciò che trovò sulla sua strada e cercò una penna.
la trovò quasi subito.
Loro la seguivano curiosi con lo sguardo.
Afferrò il bastoncino di plastica e disegnò malamente delle manette, per simboleggiare i criminali.
Poi guardò i suoi polsi rossi e gonfi, tracciati da strisce irregolari.
"Io non sono una criminale"
Cercò di rassicurarsi.
"No, non lo sono"
Continuò.
Indicò ai due quello schizzo, e il ragazzo sembró capire.
<полиция?>*polizia
Annuì , guardando la madre.
<C-cosa hanno fatto a te?>
Mormorò in pessimo inglese.
<Chi?>
Cassandra scosse la testa.
<Troppo difficile da spiegare>
Rispose,abbassando lo sguardo.
<Io sono Aleksey >
Tese la mano in avanti, lei sollevò la testa , ma si limitò ad annuire.
<Cassandra>
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Aleksey la fece salire in auto, mentre le porgeva il braccio aiutandola a non cadere.
La madre prese posto accanto a lui, e nel tragitto ogni tanto si girava , per sorriderle.
Aleksey invece si limitò a qualche occhiata furtiva dallo specchietto retrovisore.
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•UNDER MY SKIN•
RomanceFerita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di riscatto è forte ma i ricordi la tormentano, non riesce più a dormire e se la sua felicità interiore di...
