5-Polizia

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(1 Febbraio)

Qualcuno aprì  la porta, facendo roteare le chiavi nella vecchia serratura un paio di volte.

Cassandra rimase ferma, e sperò che non l'avessero scoperta.

Dei passi riecheggiarono nella stanza, erano da uomo.
Lei si fece piccola piccola, accoccolandosi sul divanetto.

<Мама, кто эта девочка?>*Madre , chi è questa ragazza ?

Chiese una voce piuttosto giovane.

Sì girò , anche se timorosa, e appena lo guardò in faccia fu felice di scoprire che non l'aveva  mai incontrato.

<Я не знаю, но мы должны помочь ей, она больно и испуганный>*Non lo so , ma dobbiamo aiutarla , è ferita e spaventata

Rispose la madre, avvicinandosi a Cassandra.

La donna si aprì  la coda e riprese dei ciuffi ribelli, poi la richiuse,  nel frattempo guardava il figlio, quasi supplicandolo con gli occhi.

<Как тебя зовут?>*Come ti chiami?

Il ragazzo si avvicinó , sedendosi sulle ginocchia e guardandola negli occhi.

Aveva gli stessi capelli chiarissimi della madre e occhi scuri come la pece.
Una leggera barba gli incorniciava  le labbra sottili.

Cass scosse la testa.

<Polizia>
Supplicò , sperando che la  capissero  il prima possibile.

Lui  alzò  le sopracciglia.
<Sei inglese?>
Chiese , con accento russo.

"Sì"
Esultò lei,  silenziosamente.

Rispose  annuendo.

<Per favore, ho bisogno di andare dalla polizia >
Sì affrettò a dire, con voce sconnessa ma speranzosa.

<I-io non..>
Sussurrò lui, non riuscendo a capire tutto.

Cassandra ci riflettè un secondo.
Poi si  alzò,  tenendosi da ciò che trovò sulla sua strada e cercò  una penna.
la trovò quasi subito.

Loro la seguivano  curiosi con lo sguardo.

Afferrò il bastoncino di plastica e disegnò  malamente delle manette, per simboleggiare i criminali.

Poi guardò  i suoi  polsi rossi e gonfi, tracciati da strisce irregolari.

"Io non sono una criminale"
Cercò di rassicurarsi.

"No, non lo sono"
Continuò.

Indicò ai due quello schizzo, e il ragazzo sembró capire.

<полиция?>*polizia

Annuì , guardando la madre.

<C-cosa  hanno fatto a te?>
Mormorò in pessimo inglese.

<Chi?>

Cassandra scosse la testa.

<Troppo difficile da spiegare>
Rispose,abbassando lo sguardo.

<Io sono Aleksey >
Tese la mano in avanti, lei sollevò la testa , ma si limitò ad annuire.

<Cassandra>
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Aleksey la fece salire  in auto, mentre le porgeva  il braccio aiutandola a non cadere.

La madre prese posto accanto a lui, e nel tragitto ogni tanto si girava , per sorriderle.

Aleksey invece si limitò a qualche occhiata furtiva dallo specchietto retrovisore.

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