Al momento uno dei suoi passatempi preferiti era diventato passeggiare lungo la zona alberata che circondava l'edificio.
Cass si stava accarezzando i capelli mentre ispirava l'aria fresca che emanava quel posto dopo la pioggia , le ricordava molto casa sua e il solo pensiero rischiava di farla piangere ,ma esattamente come era successo con Gabriel aveva accettato quella realtà.
Cass non avrebbe mai più rivisto la sua famiglia d'origine , non poteva metterli in pericolo.Nonostante la maggior parte dei membri dell'associazione fosse in galera o sottoterra, non si poteva rischiare che qualche superstite , volendola colpire mietesse vittime anche dentro la sua cerchia familiare.Preferiva ricordarli così, come l'ultima volta che li aveva visti , spensierati , a cena , sua madre entusiasta delle splendide polpetta in salsa che aveva cucinato e il marito indaffarato per la sua campagna elettorale che leggeva a voce alta gli ultimi appunti alla luce di una fioca lampada in cucina .
Non andava sempre d'accordo con i suoi genitori ed in quegli anni si sentiva spesso sola, eppure se solo avesse saputo quello che la attendeva sicuramente avrebbe rivisto con occhi diversi la sua vita.
Cass non era viziata , nonostante tutto il lusso che le era stato messo a disposizione , solo molto fragile e i suoi non avevano capito come interagire con un'essere che si discostava così tanto dal loro ideale di figlia.
Probabilmente anche loro avrebbero fatto di più se solo avessero capito che quelli erano gli ultimi giorni che avrebbero passato con lei .<Hey straniera!>
La voce di Paul la fece sobbalzare, quasi inciampò su un ramo caduto a terra .
<Paul dannazione> Esclamò.Lui mise le mani avanti a mo' di scuse.
<Vengo in pace, è che ti ho vista camminare sola e ho pensato che magari avessi bisogno di un po' di compagnia>Mentra pronunciava l'ultima parola il ragazzo si avvicinò , fino a sfiorarle il mento con le labbra .
Mise una mano sul suo fianco, e iniziò a baciarle il collo .
Lei lo spinse via.<Potrebbero vederci !>
Paul scosse la testa , non sembrava minimamente spaventato , l'esibizionista che era in lui l'avrebbe spinto anche a gesti più avventati ma fortunatamente Cassandra non aveva voglia di far parlare di se ed anche se non voleva ammetterlo , aveva il timore che Gabriel lo venisse a sapere. "Che cosa avrebbe pensato di lei?"
<E se anche fosse? Non stiamo facendo nulla di male>
Continuò lui, carezzadole il volto con le dita lunghe e chiarissime.Paula sembrava quasi un vampiro a volte, aveva la pelle eterea, e grandi occhi blu.
Iniziò a sfiorarle il collo, per poi scendere lungo il seno, il ventre...
Cassandra riusciva già a sentire il sangue scorrerle più velocemente, mentre il cuore galoppava , doveva ammetterlo a se stessa, Gabriel non era più suo, probabilmente non lo era mai stato anzi e ora men che mai gli sarebbe importato se lei fosse andata a letto con un altro.La mora prese la mano di Paul e la intrecciò alla sua mentre con un gesto veloce sbottonò la patta dei suo pantaloni mimetici.
Lui sorrise, era facile convincere quella ragazza, e nonostante le strane cicatrici lo mettessero a disagio , la sua mente lo affascinava , era come se Cassandra non avesse alcun sentimento, non l'aveva mai vista sorridere in sua presenza , men che mai piangere. E questo al momento non gli dispiaceva affatto, non voleva una storia seria, quindi i suoi sentimenti sarebbero stati superflui.

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•UNDER MY SKIN•
RomanceFerita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di riscatto è forte ma i ricordi la tormentano, non riesce più a dormire e se la sua felicità interiore di...