Cassandra portò a vicino al suo corpo un lembo del lenzuolo bianco, scoprendo leggermente il corpo di Gabriel, quella mattinata era stata la più bella della sua vita.Non pensava di poter essere così felice con una persona, ma se ne rese conto proprio in quel momento, Gabriel per lei non era un essere umano qualunque.
Lui era la sua "persona", tutto ciò che aveva sempre sognato e mai raggiunto ora stava accanto a lei, con lo sguardo perso nel suo, tra le coperte calde.Non sapevano che dire, continuavano solamente a sorridere come stupidi, guardandosi negli occhi.
Era una normalità a cui avrebbero voluto tanto abituarsi entrambi, ma il suono del cellulare di Gabriel lo costrinse ad alzarsi da quel letto.
<Torno subito >
Le sussurró, chinandosi su di lei, per lasciarle un bacio sulla fronte.Gabriel scese le scale in fretta, era tranquillo ma agitato, temeva che tutta la bellezza di quella mattinata sarebbe stata turbata da una brutta notizia.
Rispose al cellulare.
<Gabriel è successa una cosa, dovete venire immediatamente >
L'agente socchiuse gli occhi, sapeva che quello era solo l'inizio.Dopo aver chiuso la chiamata con qualche informazione in più corse a vestirsi nella sua camera.
Si ricordò dopo di dover avvisare Cassandra.
Aprì la porta della camera e per poco non dimenticó ciò che doveva fare.Cass sembrava un angelo, con i capelli scuri sparsi dovunque e il corpo avvolto nelle lenzuola.
<Chi era?>
Domandó lei.<Vestiti in fretta, dobbiamo andare > Le ordinò, forse troppo rudemente.
La ragazza aggrottó le sopracciglia, mentre Gabriel cercava la sua giacca, la trovò per terra e poi andò ad aspettare la mora in cucina.Cassandra prese uno dei tanti maglioni e lo indossó senza reggiseno, non le era piaciuto quel tono, soprattutto dopo quello che avevano passato insieme.
Doveva essere stato qualcosa di veramente brutto a turbarlo e dopo la morte di Sabrina non poteva neanche immaginare se ci potesse essere qualcosa di più orribile.Appena arrivati nel centro di controllo della squadra gli altri li guardarono in modo strano, soprattutto Cassandra sembrava diversa agli occhi del capo.
Era radiosa, aveva uno sguardo più acceso del solito , come se avesse passato la giornata più bella della sua vita ,eppure allo stesso tempo si poteva quasi toccare la sua preoccupazione.
<Ci sono novità >
Affermò Brooke per spezzare il silenzio, quel giorno indossava un maglione rosso fin troppo colorato per il suo viso.
<Il nostro piccolo prigioniero si è improvvisamente ricordato una cosa >
Esclamò ancora Brooke, con un tono disprezzo, riferendosi ad Adrian.<Non parlare così di lui>
Ringhió Cassandra.
<È una brava persona>
Cass lo pensava sul serio, in fin dei conti non era stata colpa sua nessuna delle cose che erano accadute la dentro, ma di persone che occupavano nell'associazione livelli molto più alti.Brooke si pentì di essere stata così azzardata per un attimo, poi si ricordò del volto del ragazzo , a lei non era sembrata affatto una bella persona quindi continuó.
<In ogni caso, stamattina ha voluto rilasciare una dichiarazione, secondo la quale proprio oggi ci dovrebbe essere una sorta di serata di gala a cui parteciperanno praticamente i membri più importanti di quello schifo >
Cassandra perse un battito.
<Perché lo avrebbe detto proprio il giorno stesso dell'incontro?
Non possiamo preparare un'operazione de genere con così poco preavviso, è una trappola e lui si sta giocando bene le sue carte>
Ragionó Gabriel, spezzando le timide speranze della mora.<Non importa, dobbiamo provare > Affermò Cassandra con decisione.
L'agente la fulminó con lo sguardo.
<E se anche fosse vero non pensi al pericolo che potrebbe correre la squadra? >
Cassandra non pensó alla risposta, perché sapeva ciò che doveva fare nel momento stesso in cui Brooke aveva detto l'ultima parola.
Non si sarebbe fatto male nessuno, finalmente dopo mesi era arrivato il suo momento.Scosse la testa visibilmente.
<Non si farà male nessuno di voi, andrò io e non voglio sentire obiezioni,non "posso" sentirle, non dopo quello che ho passato con la morte di Sabrina >
Hank la ammiró in quel momento e sorrise per un attimo, era una dura, la ragazzina più ostinata e forte che avesse mai conosciuto.
L'agente Anderson invece non era dello stesso parere.
Avrebbe voluto gridarle contro in quel momento ma si trattenne.<No> si limitò a sussurrare.
<Non posso lasciarti andare>Cassandra rise.
<Non sei tu quello che prende le decisioni, Gabriel per favore,fidati di me una volta>
Gli sussurró, sperando di farlo calmare ma lui sembrava sempre più agitato.<Per me va bene, Cassandra, ma il tuo compito sarà solo quello di individuarli, non dovrai fare altro.
Mentre Dumas , tu dovrai fare in modo che chi ti viene indicato da Cassandra sia identificato, dovrai fare delle foto >Alexandre annuì mentre Gabriel si sentiva sempre più inutile, era infastidito e terrorizzato da quello che sarebbe potuto succedere.
<E io cosa dovrei fare e perché non vado al posto di Dumas? In fin dei conti Cassandra è la...>
Si fermò prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentito.
<Gabriel loro hanno già visto e studiato la tua faccia probabilmente, ti riconoscebbero e questo metterebbe a rischio la vita di Cassandra>
Concluse Hank, con un tono che non ammetteva obiezioni.Cass guardó Gabriel negli occhi e gli sorrise.
Non si sarebbe dovuto preoccupare, sapeva cosa fare.—
Ragazzi scusate il ritardo♥️
Che ne dite del capitolo? Cosa pensate succederà?
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•UNDER MY SKIN•
RomanceFerita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di riscatto è forte ma i ricordi la tormentano, non riesce più a dormire e se la sua felicità interiore di...