Cassandra strinse la borsetta di pelle nera che teneva tra le mani.
Indossava un lungo vestito dorato e Gabriel non poteva fare a meno di ammirarla.La ragazza era molto agitata ma non lo dava a vedere, continuava però, e questo la tradiva, a respirare ritmicamente ad una velocità non normale.
Il suo petto si alzava e abbassava troppo in fretta , come stretto in una morsa.
Cass guardó Gabriel distrattamente, aveva notato già da tempo che lui la osservava in modo truce , ma non poteva rimediare a questo.
Sperava solo che l'avrebbe potuta perdonare nel tempo per quell'azzardo che le poteva costare così caro.
<Va bene, è tutto pronto.
Potremmo sentire le vostre richieste e ciò che vi diranno dentro ma ricordate di non togliere mai e per nessun motivo gli anelli.
Neanche se ve lo chiedessero.
Sapete i vostri compiti, ora andate!>
Li incoraggió Hank Taylor, Cassandra fu la prima a scendere, seguita da Alexandre.Non si fidava molto di quell'agente ma dovevano fare finta di essere una coppia sposata, quindi si avvicinò a lui e Alexandre le passó il braccio intorno alla schiena.
<Stai attenta , apri gli occhi e non dire niente che non direbbe il tuo personaggio>
Non fu molto d'aiuto quella frase, la mora aveva già dei brutti presentimenti.
Indossava una maschera argentea e sugli occhi Brooke aveva creato un effetto scuro e penetrante, eppure c'era qualcosa di estremamente sbagliato nel suo travestimento.
Qualcosa che avrebbe potuto tradirla, lo sentiva come una piccola scarica elettrica sulla pelle.Prima di entrare nella sala un bodyguard li squadró, Alexandre consegnó immediatamente i biglietti falsi e quello li lasció andare.
Dentro l'enorme casa tutto ciò che appariva agli occhi dei due fu lo sfarzo esagerato.
Era quella l'altra faccia della vendita di esseri umani, le stesse persone che ora stavano tranquille a bere champagne, pochi mesi prima avevano torturato delle innocenti.Cassandra ebbe il voltastomaco ma si trattenne, si ricordava benissimo perché si trovava in quel posto e non poteva fallire una seconda volta.
Il volto di Sabrina, morta, le era rimasto impresso nella mente, ed ogni volta che chiudeva gli occhi per dormire non poteva fare a meno di rivederlo.
La serata trascoreva tranquilla, Alexandre si era appartato in un lato isolato e oscuro della sala, apparentemente per fumare una pipa ma in realtà stava già lavorando.
Cassandra gli aveva accennato i volti più familiari all'interno di quel posto e come Hank sospettava erano davvero tanti.
La mora prese un bicchiere di champagne dal tavolo, non avrebbe dovuto bere ma dubitava che le avrebbe fatto del male, aveva provato di peggio.
Ed in più l'alcool le poteva servire a rilassarsi.
Mentre sentiva il respiro farsi più calmo sentì un odore familiare, ebbe l'impulso di sorridere ma il luogo e il tempo di quell'odore erano sbagliati.
Non aveva più sentito quella fragranza di pino dopo essere scappata e ora se la ritrovava proprio dietro la schiena.
Il desiderio di piangere scoppió dentro di lei quando incontrò lo sguardo dell'uomo nero, come amava chiamarlo lei giocosamente.
Marcus Black la oltrepassó lasciando una scia di rispetto dietro di sé.
Sembrava quasi che il mondo si fosse fermato attorno a lui, era il sole in mezzo a tanti pianeti e satelliti.
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•UNDER MY SKIN•
RomanceFerita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di riscatto è forte ma i ricordi la tormentano, non riesce più a dormire e se la sua felicità interiore di...