(3 febbraio)
Gabriel aggrottò le sopracciglia, annuì leggermente.
Dopo un suono metallico le porte si aprirono, una folata di aria condizionata ed un leggero sentore di alcool penetrarono nell'ascensore.
Cassandra aveva lo sguardo puntato in basso, la faccia pallida non rivelava nulla di quello che stava pensando.
Anderson si domandò cosa volesse dire restare bloccati nei propri ricordi, nel passato.
Non aveva la vita più facile del mondo ma niente di paragonabile alla sua.
Strinse le labbra in una linea leggermente arcuata verso l'alto.
L'avrebbe aiutata lui, ci sarebbe sempre stato quando ne avesse sentito il bisogno.Lo realizzò in quel momento.
Quella ragazza era la sua sola occasione per redimersi, aiutando lei, avrebbe aiutato se stesso e, se non cancellato, almeno sbiadito i suoi errori.
Prese una ciocca dei capelli della ragazza e la spostò dietro l'orecchio
Lei sobbalzò , fissandolo.
<Andiamo>
La esortò, accennando un sorriso.Cass lanciò uno sguardo oltre il muro invisibile che li divideva dal piano, con i suoi uffici e gli agenti a lavoro, alcuni chini sui PC, altri riuniti in gruppetti bisbiglianti.
Erano tutti abbastanza concentrati nel proprio compito , nessuno aspettava che il tempo passasse per andare a casa mangiando qualcosa.
Quelle persone davano tutto per proteggere il proprio paese da persone come gli uomini che l'avevano rapita.
<Si>
Sussurrò, colta dalla consapevolezza del suo dovere,e mosse un passo.G. la seguiva piano piano, finché non si fermò di botto.
Kole si alzò dalla sua postazione, venendo loro incontro, un espressione incuriosita in volto, le braccia piegate con le mani tese all' altezza del petto.
<Cassandra, ciao>
La salutò , lei ricambiò, un po' intimidita.<Cosa?...>
Non fece in tempo a terminare la frase che Hank Taylor si avvicinó.Sembrava alquanto nervoso, gli pulsava una vena sulla fronte ampia.
I capelli erano spettinati, i primi bottoni della camicia scura aperti.
Faceva tutto pensare che non avesse completamente il controllo di sé.
<La Hilbert è nella sala 105, portala da lei>
Disse , risoluto, la sua voce era rauca, quasi come se avesse gridato poco tempo prima.Gabriel fece cenno di sì, e il capo sparì fra la piccola folla blu.
L'agente aggrottò le sopracciglia, non sapeva cosa fosse preso a Hank, sperò solo che la colpa fosse del caso che vedeva coinvolta Cassandra, che non avesse problemi personali.
In ogni caso appena si assicurò
che la ragazza lo seguisse cominciò a camminare verso la stanza.Il corridoio sembrava non finire mai per Cassandra, Gabriel invece per poco non oltrepassò la 105, dirigendosi verso un altra viuzza della sede.
Ma quando il numero risaltò davanti ai suoi occhi , ritornò sui suoi passi.
Prima di impugnare la maniglia in metallo la squadrò completamente.
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•UNDER MY SKIN•
RomanceFerita e sola, Cassandra riesce a scappare dalla prigione in cui è stata rinchiusa per mesi da un gruppo di trafficanti di persone. La voglia di riscatto è forte ma i ricordi la tormentano, non riesce più a dormire e se la sua felicità interiore di...