72-Agnellino

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Aveva pensato e riflettuto abbastanza, e ora, con le ultime lacrime trattenute si apprestò ad uscire dall'auto.

Non c'era l'agente con lei.
Aveva preferito prendere un taxi, vista la scarsa sorveglianza durante quel periodo. Tutti pensavano che l'Associazione fosse stata sconfitta.
Lo era, ma non Marcus, lui poteva nuocere ancora alla sua vita.

Cassandra diede una banconota da venti al tassista e scese dall'auto.
Dopo i soliti controlli salì al piano superiore, verso l'ufficio di Hank Taylor.

Gli spazi le sembravano tutti uguali, monotoni , ma dio se amava quella monotonia, adorava essere parte dell'FBI e ora stava per perdere tutto quello che aveva guadagnato in preziosi mesi di lavoro.

Trattenne nuovamente le lacrime, stringendo gli occhi e lasciando andare un respiro.

Si trovò Becca alla sua destra, era impegnata a studiare delle carte molto attentamente, con i gomiti sulla scrivania ,quindi non la notó.

Da quasi due settimane Bec aveva perso ogni minimo interesse nella vita sociale e si concentrava esclusivamente sul lavoro , Cass non sapeva il vero motivo ma supponeva che fosse avvenuto qualcosa di brutto fra lei e Chloe.
Un giorno si salutavano cordialmente, quello seguente la rossa scappava ogni qual volta incrociasse lo sguardo di Becca.

Cass andò oltre, verso il suo vero obiettivo e si fermò proprio davanti alla porta dell'ufficio di Hank Taylor.

Aveva già pensato abbastanza a quello che avrebbe dovuto dirgli , doveva convincerlo che stava bene e che nessuno l'avrebbe mai più dovuta cercare, che non ce ne sarebbe stato bisogno.

Supplicò una qualche divinità immaginaria di esserle favorevole e poi bussò alla porta.

La voce di Hank Taylor la invitò ad entrare.

Aveva ancora la lettera in tasca , e la sentiva quasi bruciare nella sua mano destra.

<Signore sono venuta ad informarla che stasnotte partirò per il Minnesota, per trasferirmi dalla mia famiglia>

Ad Hank Taylor per poco non venne un infarto

<Cosa hai appena detto?>

<Signore , ha sentito bene, mi dispiace ma non posso più rimanere ! la mia famiglia mi manca troppo, è stata una decisione meditata a lungo e sono giunta a questa soluzione>

Il capo strinse le sopracciglia in una curva unica, dapprima pensò che fosse fin troppo prevedibile, ma poi iniziò a dubitare , perché Cass avrebbe dovuto lasciare Gabriel?

Sapeva cosa ci fosse fra di loro e nonostante fossero due tipi molto testardi non sarebbero riusciti a stare lontano l'uno dall'altra.

<Perfetto, ti accompagnerò io stesso per assicurarmi che tu stia bene.>

Cassandra sentì la terra crollarle da sotto i piedi.

Non poteva permettere che scoprisse tutto , avrebbe messo in pericolo la vita di Gabriel e la propria.

<Capo,non ce n'è bisogno> provò a mentire ma le uscì dalla gola una voce che tradiva tutta la sua agitazine.

<Cassandra la decisione è tua o ti fai accompagnare o rimarrai da Gabriel>

<Signore , con tutto il rispetto, ho 23 anni lei non può comandarmi>Cercò di controllarsi, per non sbraitare.

Hank sentiva di averla in pugno , pensava di poterla costringere a rivelargli tutta la verità.

<Hai ragione, ma sei pur sempre costretta a portarti una scorta dovunque tu vada per il resto della tua vita>

Cassandra sentiva di non poter concludere molto con quell'uomo, era inutile, avrebbe voluto far perdere le sue tracce ma non era essenziale per il suo piano.

<Va bene , allora arrivederci>

Sussurrò enigmatica, prima di uscire dall'ufficio e precipitarsi verso l'esteno dell'edificio.

Aveva un appuntamento da rispettare.

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Cass prese un maglione nero più pesante e lo indossò, quella notte c'era troppo freddo per rimanere con la maglietta di cotone addosso e nient'altro.

Si guardò attorno, molto probabilmente sarebbe stato il suo ultimo giorno lì, non si domandò neanche cosa ne avrebbero fatto di lei, non le importava assolutamente nulla di sé, il suo unico desierio era proteggere l'uomo che amava da una fine orribile .

Marcus Black non le aveva mai fatto violenza, ma aveva sentito molto su di lui prima di essere promessa come sua schiava in cambio di denaro.

L'avevano scongiurata di non farlo adirare , soprattutto Sabrina, che conosceva fin troppo bene il comportamento degli uomini e nonostante avesse sempre rispettato tutti gli ordini era stata uccisa per una stupida vendetta, affinché fosse dimostrato a Cassandra che l'Associazione poteva colpirla in ogni momento.

Osservò il posto di Gabriel sul letto, le lenzuuola aggiustate sommariamente, e solo allora capì che non lo avrebbe mai più visto.

La consapevolezza la colpì come un pugno nello stomaco.

Sperò solo che lui non l'amasse troppo da volerla ritrovare, e che si dimenticasse in fretta di quei pochi mesi passati insieme.

Appena raggiunto l'indirizzo si guardò attorno, un'auto nera la aspettava sul ciglio della strada, i fari accesi minacciosamente.

Cercò di calmare il respiro, e la raggiunse.

Un uomo scese improvvisamente, per aprirle lo sportello del posto anteriore, Marcus Black le sorrise.

<Il piccolo agnello ritorna dal pastore>
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Cosa pensate succederà?

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