73-Il passato ritorna sempre

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Hank Taylor si rigirava la penna tra le dita da più di mezz'ora, il suo nervosismo aveva una sola causa, Cassandra.
Sentiva che c'era qualcosa di grave che stava per succedere e non essere informato gli stava dando alla testa.

Tirò la penna oltre la scrivania e compose il numero di Gabriel al telefono.

Quello rispose al primo squillo, con voce serena.

<Capo, è andata bene, li abbiamo presi, non spac->

Non fece in tempo a terminare la frase che Hank lo informò delle novità con Cassandra e dei suoi dubbi.

Gabriel sembrò sottovalutare il problema o almeno così Hank capì tramite il telefono.

<Fra una decina di minuti sarò a casa, la richiamo>
così si salutarono.

Gabriel durante il viaggio non riuscì a non pensare alle parole del suo capo , perché Cassandra avrebbe dovuto mentire ,ma soprattutto perché andarsene da Washington ?

Non si parlavano molto spesso ma Gabriel sapeva che Cass teneva troppo alla sua famiglia per metterla in pericolo, al centro dei riflettori, costringendo ogni membro a non avere una vita personale.
Vivere sotto scorta non è bello , Cassandra lo sapeva troppo bene .

I suoi pensieri si dimostrarono fondati non appena Gabriel arrivò a casa .

Scese dall'auto velocemente, senza chiudere lo sportello e senza guardarsi attorno si precipitò verso la porta ,ma proprio mentre stava per aprirla notò che non era stata chiusa a chiave, era strano , mentre Cass era in casa ,per questioni di sicurezza, la si doveva lasciare completamente impossibile da manomettere, c'erano più serrature, completamente impossibile da aprire dall'esterno.

Gabriel spalancò la porta e chiamò la ragazza, perlustrò ogni stanza ma non c'era segno della sua presenza.
Ormai , avvilito , prese il cellulare dalla tasca del giubotto e chiamò Hank Taylor.

<Abbiamo un problema , non è qui>

<Lo sapevo > mugugnò Hank,

<Dobbiamo fare qualcosa, è di vitale importanza sapere dove si trova e soprattutto con chi>

Gabriel inghiottì un boccone amaro, <Perché pensa che non sia sola?>
<troppe coincidenze Gabriel > rispose in fretta , poi sembrò voler aggiungere qualcosa , ma si fermò.

Hank non seppe cosa dire per un attimo, in fin dei conti il suo era solo un presentimento e visto ciò che provava Gabriel per quella ragazza non voleva assolutamente deluderlo, fargli del male senza basi reali.

<Niente,non importa, Gabriel dobbiamo chiamare Brooke, se Cassandra ha il telefono con se e sono sicuro che lo abbia sarà facilmente rintracciabile>

<Giusto, vengo da voi>

Gabriel chiuse la chiamata, pronto a dirigersiverso l'FBI, pieno di timore per il futuro.
-

<Mi sei mancata molto>
ammise Marcus, carezzandosi il leggero strato di barba che copriva il suo mento.

Cassandra emise un suono di riso.

<Certo, sentivi la mancanza della tua schiava.
Almeno posso sapere quanto mi hai pagata?>

<Stai attenta alle tue parole dolcezza, sono piuttosto acide>

<Mi sembra di capire che non te le aspettassi>

Marcus la guardò di traverso scuotendo la testa e ridendo malamente.
<Tu non puoi amare quello, non è la persona giusta>

Cassandra trattenne le lacrime?
<almeno lui non mi ha comprata , si è guadagnato il mio affetto.>

Era troppo, Marcus iniziò a perdere la pazienza.

<Mi stai dicendo che ogni singola volta che parlavamo, di te , di me , di noi, tu lo stavi facendo solo per denaro?
No, no dolcezza, tu non sapevi neanche che stavo pagando per averti.
E sai perché ti ho scelta? Tu eri diversa.
All'inizio è vero, volevo solo comprare un giocattolo , ma poi, è cambiato tutto>

Sussurrò l'ultima frase guardandola negli occhi, Cassandra emise un lieve gemito, non sapeva cosa rispondere.

Avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia, Marcus aveva un mdo singolare di parlare e lei adorava ogni singola parola gentile che usciva dalle sue labbra, lui non temeva di esporsi, di parlare dei suoi sentimenti , contrariamente a Gabriel.

<Marcus, è passato tanto tempo, io sono andata avanti>

L'uomo sussurrò qualcosa sottovoce, ma Cassandra non lo sentì.

<Cosa?>

<Mi hai dimenticato? >ripetè lui più forte.

<No> rispose subito lei, Cassandra non era sicura di molte cose nella sua vita, ma non aveva mai dimenticato Marcus e mai, nel bene o nel male lo avrebbe fatto.

Lui le aveva salvato la vita e gli era debitrice come lo era di Gabriel, anzi , probabilmente Marcus aveva fatto molto di più, comprando il suo tempo e chiedendole in cambio solo qualche bacio e lunghi discorsi .
Aveva impedito che la uccidessero.
Lui pagava i suoi aguzzini e facendolo le stava salvando la vita , Cassandra non era più merce inutile grazie al signor Black.

<Bene> Sussurrò lui, mentre l'auto si fermava.

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Hank stava impazzendo, gli sembrava quasi che per l'arrivo di Gabriel avrebbe dovuto attendere ore e non pochi minuti.

Stava seduto malamente su una poltrona gigante di colore scuro che contrastava con le pareti bianco ottico della sala.

Sentiva che avrebbe avuto il suo secondo infarto da un momento all'altro, probabilmente si era affezionato a quella ragazza un po' più del previsto, come tutti là dentro.

Gabriel piombò nella stanza, seguito da Kole, il cui sguardo confuso faceva presumere che non sapesse nulla di ciò che stava accadendo.

<Andiamo da Brooke, dovrebbe già averla trovata>
Sospirò Taylor.

Kole lo guardò furente.

<Ma che cosa state cercando?>

<Sarebbe più corretto chi, Agente Harris> borbottò Taylor, massaggiandomi il mento per il nervosismo.

<Ma perché con questo poco preavviso?

È evaso il killer di Chicago?>

<No, hanno rapito Cassandra>

La risposta lacerò il cuore di Gabriel, perché dentro di se , sapeva che non era la verità.

——
Capitolo importantissimo per il libro .
Che ne pensate?
Chi sceglierà Cassandra?♥️

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