58-Piano n.11

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La voce di una donna, che Cassandra non aveva mai sentito prima,interruppe i suoi sogni.

<Deve venire con noi, le diamo dieci minuti per la pulizia del corpo e perché si vesta>

La ragazza annuì, fermandosi ad osservare i lineamenti severi della donna, sicuramente di origini nobili, aveva il naso all'insù e una piccola fossetta sulla fronte , era probabile che fosse una cicatrice data dal suo lavoro all'FBI.

Cassandra lo sapeva perché la scritta gialla stava perseguitando le sue notti ed ora se la trovava proprio davanti, così maestosa e diffidente, su sfondo blu scuro.

<V-va bene> rispose balbettando mentre lo sguardo veniva attirato dalla porta semichiusa, da cui poteva scorgere il profilo di un altro agente, stavolta un uomo, ma non sembrò riconoscere neanche lui.

Si preoccupò abbastanza della mancanza di Gabriel, Brooke e degli altri ma non lo diede a vedere, anche perché non desiderava assolutamente dare l'impressione di essere solamente una bambina da accudire , doveva iniziare a cavarsela da sola.

La donna dai capelli biondi annuì ma senza mostrare un minimo sorriso sul volto inflessibile.

Cass si tolse un ago per la flebo che le era stato posizionato proprio sopra la mano, dentro una minuscola vena, per controllare che i suoi valori rimanessero stabili.

Il dolore le fece chiudere gli occhi ma durò solo per una frazione di secondo.

Così , dopo essersi guardata intorno per assicurarsi che nessuno la stesse spiando, si tolse la tunichetta bianca di dosso, restando completamente nuda, si vergognò terribilmente al pensiero che qualche medico l'avesse spogliata , avendo così modo di osservare tutte le cicatrici che deturpavano la sua schiena.

Cass allungò il braccio fino a toccare l'inizio della sua spina dorsale , proprio sotto i capelli e trascinò le dita lungo una linea retta inesistente, venendo più volte a contatto con piccoli solchi e molte avvallature della pelle, erano quelle , le cose che più odiava di sé, ciò che non le faceva chiudere occhio la notte , il ricordo più terribile che potesse lasciarle il passato. Chiuse gli occhi e sospirò, pensare alle sue cicatrici non l'avrebbe aiutata in quella situazione.

Si avvicinò ad una sedia posta alla destra del letto e prese deli abiti neri, probabilmente uno dei tanti e tristi regali dell'FBI.

Trovò una felpa nera e un jeans grigio topo che le andavano troppo larghi da indossare , se li fece bastare , infine infilò i piedi in un paio di calzini bianco ottico e delle scarpe Converse consunte , erano le stesse che usava ogni giorno da un mese per il tragitto Safe House-FBI, andata e ritorno.

Cass diede un'occhiata distratta al resto della stanza, le pareti erano bianco pallido, degli accenni di colore blu nelle decorazioni blu, niente di troppo vistoso , ma non si poteva dire che fosse un ospedale di ultima classe, le apparecchiature erano visibilmente nuove e funzionanti, brillavano come se le avessero comprate proprio per lei.

Dopodiché prese il cellulare, che si trovava posto distrattamente sul comodino e uscì dalla stanza.

Un uomo gli fu subito davanti, aveva la pelle scura e delle basette che arrivavano fino alla parte iniziale della mascella.

<Signorina Roy?>

Lei annuì.

<Mi segua prego>

Nonostante le parole con cui si era rivolto a lei fossero state rispettose , Cassandra notò da subito un comportamento molto diverso da quello che le riservavano normalmente i membri del Team di Gabriel.

<Dove stiamo andando? >
Domandò Cass, sentendo dietro di sé anche lo sguardo insistente dell'agente donna dai capelli biondi.

L'uomo si fece all'improvviso più serio,
come se non lo fosse già abbastanza, pensò Cass.

<Mi dispiace, non le è dato sapere nulla riguardo la sua destinazione.>

La frase colpì Cassandra che non potè fare a meno di domandarsi se lo strano comportamento di quegli agenti e la mancanza di Gabriel e degli altri fosse legata a ciò che era accaduto qualche ora prima.

La consapevolezza di ciò che aveva fatto si tornò a presentare sotto forma di uno strano mal di gola che trovò posto proprio alla bocca dell'anima.

<Mi è dato almeno sapere se verrò incarcerata per essermi difesa?>

La domanda interruppe lo strano flusso di pensieri dell'agente Corrigan, che si stava sistemando la barba con la mano, pensando a quando sarebbe potuto ritornare a casa, da sua figlia , si preoccupava che dietro quella stupida influenza in realtà ci fosse un male ben peggiore.

Corrigan sapeva molto poco su ciò che sarebbe successo a Cassandra e ancora meno poteva riferire alla diretta interessata secondo le regole prestabilite.

<Non posso dirle nulla e se continua sarò costretto a prendere atto delle sue azioni ed a riferirle a chi si occupa di lei.>

Cass scosse la testa, non avrebbe risolto nulla continuare a tormentare quell'uomo, che sembrava essere fatto di ferro.

Non si sarebbe lasciato sfuggire una parola.
Così  continuò a camminare, fino a che tutti e tre non si trovarono fuori dall'ospedale, un range rover nero era già fuori ad aspettarli, al suo interno un altro agente che Cass non aveva mai visto, neanche di sfuggita durante la sua permanenza all'FBI.

Dopo pochi minuti furono alla sede principale del Federal Bureau of Intelligence, un sito che Cassandra conosceva fin troppo bene per la sua età.

L'agente che prima occupava il posto del guidatore la scortò fuori, insieme alla donna , Corrigan invece restò nell'auto, sotto un temporale che non accennava a frenare la sua ira.

La bionda prese posto davanti a tutti e si pose davanti ad un ascensore che Cass non aveva mai usato prima di allora, si trovava esattamente dall'altra parte del palazzo, non proprio adiacente al luogo in cui la squadra usava riunirsi, questa non era una notizia positiva per Cass.

<Prego>
disse la donna , dopo che le porte si aprirono, entrarono in tre, poi fu selezionato il piano, undicesimo.

Cass non sapeva nulla sull'undicesimo piano, ma aveva sentito qualche accenno relativo ad interrogatori all'undici , quindi seppe cosa aspettarsi dopo che le porte si riaprirono.

Avrebbe voluto che ci fosse Gabriel accanto a lei.

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Cosa aspetta Cassandra? Voi avreste reagito nello stesso modo?

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