Capitolo 10

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Sono appena tornata a casa, sono le 14.00 circa quando sento la porta di casa aprirsi, scendo le scale e vedo mia mamma a braccetto di mio padre, tutti e due sorridenti, sono una coppia magnifica.
G: Ehi, ciao, perché così sorridenti.
M: Tuo padre -lo guarda- mi ha invitato a passare un pomeriggio è una serata insieme, mi porta fuori, vuole fare il romantico.
Sorrisi, sarà una giornata molto bella per loro, e sono proprio contenta che qualche volta si permettano una serata di felicità.
G: Bene, sono contenta per voi.
M: Vorrei accettare se a te non dispiace.
G: Figurati, andate e divertitevi, non preoccupatevi per me.
Vado ad abbracciarli, poi mia madre mi chiede di aiutarla a scegliere un vestito elegante, io accetto e andiamo in camera loro, e mentre mia mamma prova un vestito dopo l'altro (ne ha molti) chiacchieriamo.
Entra dentro la cabina armadio e intanto urla per farsi sentire.
M: Allora tesoro, il fidanzatino non ce l'hai?
Mettendomi a ridere rispondo.
G: No mami, nessun fidanzato.
M: Ma ti piacerà pure qualcuno.
Vedendo che non rispondo, mia mamma aggiunge.
M: Di queste cose puoi parlarne con la mamma, tesoro.
Decido di svuotare il sacco, non sarà la fine del mondo.
G: Beh, si, a scuola c'è un ragazzo molto carino...
Mia madre esce dalla cabina armadio e mi chiede come sta con quel vestito: è un tubino nero molto semplice ma elegante che le arriva alle ginocchia e uno scollo a cuore, molto adatto a quel genere di serata.
G: Ti sta molto bene mamma.
Si rigira a frugare nell'armadio.
M: Sicura, ce n'è uno molto carino qui in giro.
G: Cercalo e provalo, poi decido.
M: Ok, comunque come si chiama questo bel ragazzo?
Sorrido.
G: Si chiama Edoardo.
M: Ti ringrazio molto per queste tantissime informazioni che mi stai dando Giulia.
Lo dice in modo ironico mentre si prova il vestito che ha trovato.
G: Prego mamma.
M: Ci sei già uscita insieme?
Dio santo, ma quanto è curiosa mia madre?!
G: Si, sono già uscita insieme a lui.
M: E la prossima volta?
G: Che intendi?
M: Ti ha già chiesto di uscire di nuovo?
Esce dalla cabina armadio e mi fa vedere il vestito: lungo, senza spalline, ornato da fiori grigi, poi un fiocco nero ma non vistoso era presente sulla vita. Le stava benissimo.
G: Ti sta benissimo mamma.
Lei fece un giro su se stessa, poi mi sorride.
M: Allora, quale scegli?
G: Io metterei questo, mi piace molto.
Va a sistemarsi i capelli, poi è pronta, è stupenda.
M: Non mi hai detto quando uscirete ancora.
G: Ah, giusto, usciamo oggi.
Mia mamma batte le mani come una bambina e poi mi abbraccia, visibilmente felice.
M: Tesoro, ci siamo tolti dai piedi nel giorno giusto.
Ridacchio poi li saluto entrambi, probabilmente li rivedrò domani mattina.
Guardo l'ora, sono le 15.30, inizio a fare i compiti, così li finisco prima.
Ho finito i compiti e vado a cambiarmi per l'appuntamento, jeans, maglietta verde con su scritto "per volare bisogna sognare" e poi, per dopo, una giacca, i capelli li lascio sciolti.
Alle 16.00, puntuale come un orologio, arriva Edo, così prendo borsa, chiavi, telefono ed esco.
G: Sei in perfetto orario.
Lo guardo negli occhi, sono bellissimi, potrei perdermici dentro.
Lui mi tende un mano che io afferro, le sue dita si stringono attorno alle mie, è il calore che trasmettono è favoloso.
E: Oggi dovevo essere in orario.
Fa un sorriso, caspita che sorriso, è stupendo e il mio cuore batte più velocemente.
Sposto lo sguardo da lui e vedo un motorino alle sue spalle.
G: È tuo il motorino?
E: Si.
Ci sorridiamo mentre mi porta verso la moto.
G: Non sapevo ce l'avessi.
E: Dovremmo riparare queste mancanze, dai sali.
G: Dove mi porti?
E: Sorpresa.
G: Anche l'ultima volta è stata una sorpresa...
E: ...e ti è piaciuta.
Concluse per me.
G: Ok, non sono mai salita su una moto.
E: Perfetto, sono felice la prima volta sia con me.
Fa un sorriso malizioso e mi aiuta a salire sul motorino, dopo avermi fatto mettere il casco, e dopo averlo fatto anche lui, partiamo, per un posto a me sconosciuto.
Sono stretta a lui, e mi sento bene, è la prima volta che vado su un motorino, ma se c'è lui, mi sento al sicuro.
Mentre andiamo cerco di capire dove siamo diretti, ci stiamo avvicinando al mare (mi sono dimenticata di dirvi che abito vicino al mare) ma tante strade passano per di qua, quindi non ne ho idea, mi appoggio alla schiena di Edo e chiudo gli occhi,  mi godo appieno la sua vicinanza.

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