Il mio telefono mi sveglia il secondo giorno a Roma, guardo chi è poi rispondo.
G: Ciao gioia, non ti sembra troppo presto per chiamare?
Sono le 8.45.
Em: No, per niente, ieri non ti sei fatta sentire, immagino eri con Edo.
G: Immagini bene, aspetta un attimo, mi cambio poi torno.
Prendo una maglietta è un paio di pantaloni, poi vado in bagno e mi cambio, in meno di cinque minuti sono pronta, metto le scarpe, prendo la giacca, la borsa e il telefono ed esco dalla stanza d'albergo.
G: Scusa gioia, dovevo uscire dalla camera, non volevo svegliare i miei genitori. Devo anche fare colazione.
Em: Ti tengo compagnia io. Allora, raccontami tutto quello che è successo a Roma.
G: Niente di che, siamo arrivati e subito Edo mi ha fatto vedere un po' Roma, poi uno stupido ha iniziando a flirtare con me.
Em: Uh, come si chiama?
G: Lucas, capelli rossi e occhi verdi, alto più o meno come Edo.
Em: Ah, ok, e il tuo ragazzo che ha fatto?
Sorrido, si rivolge a Edo come il mio ragazzo, stupendo.
Intanto entro in un bar e ordino un cappuccino con brioche.
G: La seconda volta che è venuto da me Edo è andato a parlargli, spero che adesso mi lasci in pace.
Em: Ma si, sarà uno di quelli che ci prova con tutte.
G: Si, comunque ho conosciuto il suo fratellino, dio, è il bambino più dolce che io abbia mai visto.
Em: Spero penserai la stessa cosa con il mio di bambino.
G: Ma certo, Emma, sarà bellissimo.
Intanto mi arriva il cappuccino e la brioche. Ringrazio e faccio colazione.
G: Anche mentre dorme Marco è stupendo.
Em: Il fratellino? L'hai messo a dormire ieri sera?
G: Si, mi ha chiesto pure di restare da loro per la notte, ma non ho accettato.
Em: Perché?
G: Non mi sembrava il caso...
Em: Avete fatto la vostra prima litigata?
G: Si...
Em: Gioia, per cosa?
G: Mi ha detto che devo lasciare Andrea e io gli ho risposto che non lo avrei mai lasciato per telefono, che se anche non lo amo non gli avrei mai spezzato il cuore per telefono... Ho detto che amavo solo lui, e lui ha detto che tutto questo non contava, che ufficialmente stavo con Andrea e questo non gli andava bene, ha detto che i miei sentimenti non contano niente!
Em: Cosa è successo dopo?
G: Stavo andando in albergo, ma lui ha insistito per accompagnarmi, poi a tentato di baciarmi, ma ero ancora arrabbiata e l'ho fermato.
Em: Gioia, non sarai stata un po' dura con lui?
Sospirò e pago la colazione, poi esco dal bar, stringendomi nel giaccone per un improvvisa folata di vento freddo.
Em: Vedi, gioia, anche io e Jack abbiamo litigato qualche volta, ma sinceramente penso che questo tuo problema sia molto stupido, insomma, è normale che non gli va giù il fatto che tu sia fidanzata con Andrea.
Sospiro, sapendo che ha ragione.
G: Forse hai ragione, devo sistemare le cose con lui. Ora lo chiamo.
Em: Brava gioia.
G: Aspetta, come va con il pancione?
Ridacchia felice.
Em: Va benissimo, non vedo l'ora di sapere il sesso.
G: Ah, quindi non hai deciso di aspettare?
Em: No, sono troppo curiosa.
G: Ok, gioia, ora vado a cercare Edo.
Em: Ciao.
Chiudo la telefonata e guardo l'ora, 9.20. Continuo a camminare cercando di schiarirmi di più le idee.
X: Ehi, bambolina, dove vai così di fretta?
Sbuffo, riconoscendo subito la voce, non mi fermo e continuo a camminare senza rispondere. Dopo un attimo me lo ritrovo affianco.
L: Dai, Giulia, perché non vuoi parlare con me?
G: Perché mi irriti in modo pazzesco.
Non smetto di camminare.
L: Perché? Cosa ti ha detto il tuo fidanzato di così brutto su di me?
G: Niente, mi dai solo fastidio.
Ne ho abbastanza, prendo il telefono e compongo il numero di Edo.
L: Che fai?
G: Senti, vattene e lasciami in pace.
E: Pronto Giulia?
L: Ehi Edo, vieni a salvare la tua ragazza.
G: Dio, ma vuoi stare zitto?!
Dico infuriata a Lucas, poi mi rivolgo in modo più calmo a Edo.
G: Puoi venire, per favore? È qui da solo tre secondi e già rompe le scatole.
E: Si arrivo subito, dove sei?
G: Stavo venendo da te, non so bene dove, ma sulla strada tra il mio albergo e casa tua.
E: Ok, arrivo subito.
Chiude la chiamata e io guardo male Lucas.
G: Ma te ne vuoi andare?!
Fa un'espressione pensierosa.
L: Mhm... No, mi diverto qui con te.
G: Io no, sparisci.
Ricomincio a camminare verso casa di Edo, e lui mi segue a ruota, continuando a parlare, ma io non lo ascolto.
Dopo qualche minuto intravedo da lontano Edo che ci viene incontro, sospiro di sollievo e gli sorrido. Dopo poco lui è affianco a me, e guarda malissimo Lucas.
E: Smamma Lucas, dai fastidio sia a me che a Giulia.
L: Lo sai che non lo farò.
E: Vattene, se no chiamo la polizia.
Lucas lo guarda male un'ultima volta poi se ne va, sollevata abbraccio Edo che mi stringe forte.
Mi stacco e lo guardo, sorridendo.
E: Dobbiamo parlare.
Il mio sorriso svanisce, il modo in cui l'ha detto non mi piace affatto.
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Baciami ancora
FanfictionUn ragazzo e una ragazza si troveranno, ma cosa succede se una pazza li vuole separare? La loro storia non sarà facile, riusciranno ad avere ciò che più sognano?