Baciami ancora

Capitolo 23

Sono sul divano che guardo la TV con Marco, e mi sto annoiando, visto che il canale preferito di Micro è Nickelodeon, quindi cartoni animati.
Penso che potrei chiedere a Fede di uscire, ma dopo la sbornia di ieri non so in che stato stia, quindi decido di uscire da solo, vado a prendere le scarpe e dopo averle messe e preso il telefono e le chiavi, esco di casa.
Sto passeggiando per il parco mentre penso a Giulia: cosa mi sta facendo quella ragazza?
Insomma, è più piccola di me e anche Fede mi dice di lasciar perdere, ma l'unica cosa che quella ragazza mi fa perdere è la testa.
Non capisco per niente questa situazione, anche con le mie ex (che non sono state tante) non ho provato questo, perché proprio con lei? Non mi starò mica innamorando, vero?
Non penso di essere stato veramente innamorato, mai.
Continuo con questi pensieri fino a che il mio cellulare suona, è Fede. Rispondo.
E: Ciao bello, scommetto che non stai tanto bene.
F: Puoi giurarlo amico, mi scoppia la testa.
E: Ma quanto caspita hai bevuto ieri sera?
F: Sai che non mi ricordo proprio un accidenti di ieri sera?
Ridacchio, ci avrei scommesso.
E: Fin quando ti ricordi?
F: Allora, siamo entrati nel locale, ho bevuto qualche birra e parlato con qualche ragazza, poi più niente.
E: Bene, dopo 10 minuti che siamo entrati eri completamente andato, buono a sapersi.
Ridacchio, o non regge per niente l'alcol, o si abbuffa di birre e drink un tempo record.
F: Sono uno straccio, non è che verresti a reggere i capelli al tuo amicone?
E: Non credo che tu abbia capelli da reggere.
F: Allora, porti qui il tuo culo o no?
Mi giro e mi incammino verso casa sua.
E: Calmati, sei nel tuo peggior dopo sbornia, sto arrivando ma sono a piedi, ci metterò un po'.
F: Si, ok, basta che...
Si sente Fede che corre in bagno a vomitare.
E: Oh, povero Fede, arrivo il più in fretta possibile.
Chiudo la telefonata e continuo a camminare verso casa di Federico, poverino, che sbronza colossale che si è preso.
Arrivo a casa sua e lo trovo in bagno, piegato sul water, così mi avvicino e gli massaggio la schiena.
F: Oddio, Edo, non sono una femminuccia che mi devi massaggiare la schiena.
Io smetto e lui riprende a vomitare.
E: Vado a preparare una tazza di tè, ti fa sempre sentire meglio.
F: Mi conosci proprio bene, grazie.
Vado in cucina e preparo il tè, glielo porto e passo la mattinata a cercare farlo sentire meglio.
Arriva il pranzo e mentre io mangio un panino Fede si rifiuta di toccare cibo, neanche io penso potrebbe fargli bene.
Sono circa le 16.00, e torno a casa, dopo aver messo a letto Fede, mi sento come una madre.
Sto camminando verso casa, quando sento una voce, la riconosco subito: Andrea.
A: Insomma, cosa dovrei fare?
X: Dipende da quello che senti, ma per me dovresti portartela a letto e basta.
Sarà un suo amico, non lo riconosco.
A: Non ce la farei a fare solo sesso con lei.
X: Fai quello che vuoi.
Non so di chi stiamo parlando, ma ho il forte sospetto che il soggetto sia Giulia.
Continuo a camminare facendo finta di niente, ma Andrea mi vede e viene verso di me.
A: Ehi ciao, tizio.
E: Il tizio ha un nome sai.
A: Non mi frega niente del tuo nome, voglio che stai lontano da Giulia.
Che bello, non fa giri di parole.
E: E perché dovrei?
A: Non voglio che tu la faccia soffrire.
E: Perché saresti tu il migliore per lei, vero?
A: Puoi giurarci amico, non ho intenzione di lasciarla andare ora.
E: Non puoi decidere per lei.
A: Non lo farò, sarà lei ha decidere che il ragazzo giusto sono io.
Detto questo mi tira un pugno in faccia, non lo doveva fare.
Lo prendo per il colletto della maglietta e lo sbatto contro un muro li vicino.
E: Senti, stronzo, non so qual è il tuo problema, ma non puoi decidere per lei, è autonoma, se sceglierà me, e me lo auguro, bene, e tu dovrai accettarlo, se sceglierà te, speriamo di no, dovrò accettarlo, voglio solo la sua felicità, tocca a lei scegliere con chi.
Devo avere una faccia davvero incazzata perché i suoi occhi sono sbarrati a guardarmi.
Lo sbatto a terra e torno a casa.