Mi sento tirare di lato e vedo una ragazza alta con i capelli lunghi e rossi, occhi verdi e viso fine.
G: Scusa, ci conosciamo?
Non mi risponde e mi trascina in un vicolo lì vicino poi mi sbatte contro il muro, abbastanza forte da farmi gemere.
X: Senti stronzetta, devi lasciare stare Edoardo, è mio, non devi più parlargli, se no farai una brutta fine, capito?!
La spingo via e mi ricompongo, poi, piena di una rabbia che non so da dove viene, le tengo testa.
G: Non so chi tu sia e neanche perché tu sia qui, ma non ti deve interessare chi frequento, e che cavolo, non ti conosco neanche!
Mi guarda con gli occhi di fuoco, si vede che questa ragazza è proprio violenta.
X: Mi chiamo Jessica, sono la ragazza di Edoardo, non ti azzardare ad avvicinarti ancora a lui!
Il mondo mi cade addosso, è fidanzato?! Come ha potuto ingannarmi così...
Non riesco ad assimilare tutte le informazioni che mi ritrovo una pistola davanti al viso, come nel mio sogno.
Mi irrigidisco e guardo la ragazza che impugna la pistola, negli occhi uno schizzo di pazzia.
J: Capito?!
Sto tremando, non voglio morire, non per una pazza almeno.
G: Ok, gli starò lontano...
Dico abbastanza impaurita facendole spuntare un sorrisetto, abbassa la pistola e io scappo senza perdere senza alcuna possibilità. Corro senza sosta verso casa mia, forse qualche lacrima mi riga il viso, ma non me ne rendo conto, non riesco a non pensare a Jessica ed Edo, come può avermi considerato solo un divertimento mentre aveva già la ragazza? Sono stanca e molto triste, non lo amo, non credo, ma perché reagisco così? Le mie cotte non sono mai state così.
Dopo un po' ho il fiatone e mi fermo, mi tocco il viso e confermo la mia idea: sto piangendo, non me ne rendo conto e non riesco a fermarmi.
Prendo un profondo respiro per calmarmi e capisco che ho corso nella direzione opposta a casa mia, quindi mi trovavo ancora più distante. Non voglio tornare indietro con il rischio di rivedere quella ragazza, così continuo a camminare mentre le mie lacrime si fanno via via più rade, non so cosa fare così vado al parco e tiro fuori il diario, i compiti li devo fare e ho anche tutti i libri, così mi siedo su una panchina e incomincio, cercando di non macchiare i fogli con le mie lacrime.
È passata circa un'ora e ho quasi finito finito i compiti quando mi arriva un messaggio, tiro fuori il cellulare e vedo che è Edo.
E: "Ehi piccola, ti va se ci vediamo oggi?💜"
Non gli rispondo e ritiro il telefono mentre cerco di cacciare indietro le lacrime, ma non riuscendoci molto, iniziando a singhiozzare.
Ad un tratto sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi giro di scatto e vedo Andrea, che notandomi con gli occhi lucidi e con le lacrime sulle guance si siede subito vicino a me e mi abbraccia, massaggiandomi lentamente la schiena mentre io inizio a bagnargli la maglietta.
A: Pasticcino, che ti è successo?
Non volevo dirgli della faccenda con Edo e la sua ragazza, ma allora cosa avrei potuto dirgli?
G: Non è successo niente, Andrea, ma, ti prego, non smettere di abbracciarmi.
Lui mi stringe un po' di più, poi dice delle parole che mi fanno sentire sicura è che mi fanno smettere di piangere.
A: Tranquilla, Giulia, ora ci sono io con te, non preoccuparti, ti starò accanto finché vorrai.
Lo stringo un po' di più, felice che ci sia lui con me.

STAI LEGGENDO
Baciami ancora
FanfictionUn ragazzo e una ragazza si troveranno, ma cosa succede se una pazza li vuole separare? La loro storia non sarà facile, riusciranno ad avere ciò che più sognano?