Capitolo 57

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GIULIA POVS
Una volta lasciato Edo a casa sua mi avvio verso l'albergo, ma il mio cellulare squilla. Andrea.
G: Pronto?
A: Ciao amore, come va là?
Non voglio dirgli di Lucas, non sono più tanto scossa e poi non saprebbe neanche di chi si tratta.
G: Qui tutto bene. Voi?
A: Si, non c'è male. Non vedo l'ora che torni domani.
G: Oh, giusto, l'aereo ha avuto un problema al motore e torniamo il 2.
A: Quindi non ti vedrò ancora per un po'?
Dice dispiaciuto.
G: Mi dispiace tantissimo, ma non posso fare niente.
A: Lo so, ma mi manchi.
G: Anche voi mi mancate.
Ora che ci penso dovrei parlare anche con Emma, finita questa telefonata la chiamo.
A: Ti amo.
G: Anch'io.
A: Giulia...
G: Che c'è?
A: Dobbiamo parlare.
G: Ah, dimmi.
A: Dovremmo parlare faccia a faccia...
G: Oh, ok, quando torno parliamo.
A: Si, certo.
G: Ciao.
A: Ciao.
Sembra deluso, forse ha capito qualcosa di quello che c'è tra me e Edo.
Una volta chiusa la chiamata penso ad Emma, premo il tasto per la telefonata.
Em: Pronto?
G: Ciao gioia.
Em: Ciao, dovresti dirmi qualcosa?
G: Cosa intendi?
Em: Ehm... Mi hai chiamato per dirmi qualcosa, giusto?
G: Due cose, in verità.
Em: Ok, spara.
G: In una c'entra Lucas. Ha tentato di...
Non riesco a dirlo, mi si inumidiscono gli occhi e facci un respiro profondo.
Mi guardo intorno, ma non c'è anima viva. Vedo una panchina e vado a sedermi.
Em: Tranquilla gioia, mi ha già detto tutto Edo, mi dispiace tantissimo per quello che è successo.
G: Hai parlato con Edo?
Em: Si, quando eri sotto la doccia.
Faccio un altro respiro profondo.
Em: Sai, penso di aver visto Jessica in giro...
G: Cosa?!
Em: Oggi stavo passeggiando con Jack, e ho visto una ragazza coi capelli rossissimi che si guardava intorno sospettosa. Ma io non l'ho mai vista, non sono sicura fosse lei.
G: Ok, bene, va bene, ottimo.
Sto respirando ansiosamente.
Em: Tranquilla gioia, cos'altro dovevi dirmi.
G: Non tornerò domani... Ci hanno spostato il giorno di partenza, problema al motore.
Em: E quando tornerai.
G: Il 2.
Em: Ma quel giorno ho l'ecografia, riuscirai a venire?
G: Dovrei farcela solo se appena arrivo mi precipito da te.
Em: Oh dio, ti prego, tu devi esserci, sei la mia migliore amica.
G: Ci sarò.
Em: Ti credo; per curiosità, ma Edo sa che sono incinta?
G: No, io non gliel'ho detto, mi sembrava personale.
Em: Ok, grazie.
G: Ma, a proposito, potrei dirglielo? Ovviamente solo se vuoi...
Dico in un sussurro, avendo paura di sembrare inopportuna.
Em: Beh... Mi fido di lui, quindi si, potresti dirglielo. Però se non sospetta niente potresti evitare?
G: Certo gioia, farei di tutto per te. Devo andare. Ciao.
Em: Ciao.
Vado in albergo e passo li l'ultima notte prima di trasferirci da Edo.
MATTINO
Mi sveglio insieme ai miei genitori e prepariamo la valigia per trasferirci da Edo, così alle 11.15 siamo davanti alla loro porta. La prima ad accoglierci è la zia di Edo.
Z: Salve, benvenuti a casa mia.
Si fa da parte e noi entriamo in casa.
M: La ringrazio molto per averci permesso di restare qui per qualche giorno.
Z: Oh, nessun problema, voglio un mondo di bene a mio nipote.
Ci accompagna in una camera con un letto matrimoniale. Ovviamente per i miei genitori.
P: Grazie ancora.
Z: Non c'è di che. Sistematevi. Giulia, dopo Edo ti dirà dove è la tua camera.
G: Ok, grazie.
I miei iniziano a sistemare le loro cose e dopo poco sento delle braccia cingermi la vita da dietro e il suo viso vicino al mio orecchio. Sorrido.
E: Ciao, non vieni neanche a salutarmi?
G: Ciao.
E: Dai, vieni che ti faccio vedere la nostra stanza.
Nostra? Mi stacco e lo guardo, stranita. Lui sorride.
E: Non te l'ho detto? Dormi con me.
G: Cosa?!
E: Vieni.
Mi prende la mano e mi porta in camera sua: una scrivania con dei libri, un finestra, un armadio è un letto da una piazza e mezza. Non dirmi che dormo veramente con lui.
E: Ti piace la nostra stanza?
G: Non dormo veramente qui...
E: Certo che dormi qui, sciocchina.
G: Tu scherzi.
Lo guardo, sta ridendo.
E: No, non scherzo e non hai neanche visto tutto.
Mi riprende la mano e usciamo in corridoio.

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